Oggi mi fermo a pensare all’improvvisazione che è ” uno svolgimento o esecuzione che si realizza con facilità e immediatezza inventiva”. Mi occorre sapere, conoscere per improvvisare. L’improvvisazione teatrale “è una forma di teatro dove gli attori non seguono un copione definito, ma inventano il testo improvvisando estemporaneamente. Questa tecnica mescola la perizia tecnica degli attori con spunti presi dall’immaginazione degli stessi, dal pubblico e dall’ambiente circostante mediante interazione diretta (es. conversazione) o indiretta (es. biglietti compilati dal pubblico prima dello spettacolo). A seconda della tipologia di spettacolo e della modalità improvvisativa degli attori, gli spunti esterni potrebbero essere ridotti o nulli o, al contrario, essere continuamente incorporati nel corso dell’esecuzione (es. il grido di una persona dal pubblico, il suono di un cellulare, il malfunzionamento di una luce del palco, ecc)”. Per improvvisare bisogna avere, possedere, essere all’altezza, godere di conoscenza, di sensibilità come quando improvviso una pietanza se non ho gli elementi come faccio, posso giocare d’immaginazione e creare un nulla con il nulla. I cinici non possono improvvisare, perché ci vuole amore per improvvisare. A me piacciono le sfumature, gli incontri come quello di
Milton Greene nel 1953 con Marilyn Monroe. In queste foto c’è tutta la capacità di un fotografo che coglie tutta potenza di una donna, una attrice che aveva in sé la grande maestria di essere attrice pur essendo tormentata. Ubriaco si e allo stesso tempo poeta, la poesia è una virtù che si costruisce, la capacità non si può ne comprare, ne confondere perché è una risorsa costruita nel tempo. Possiamo cucinare in mezzo in boschi o in mezzo al mare se siamo capaci di farlo e soprattutto se abbiamo la materie prime oltre la capacità, con quel pizzico di fantasia che l’elemento segreto. In caso contrario noi a Catania diciamo “arrunziamo” generalmente si dice mpapocchiare. Apro la riflessione a riguardo