E si ritorna all’applauso al cinema “con un film molto complesso”, “un mondo fatto di collettività”, “il pubblico di tutti che si somma”, “c’è sempre qualcosa che te lo fa ricordare”. Tutto ciò è il grande obiettivo del produttore, perché oltre a dimostrare goduria dello spettatore, che ha speso bene i propri soldi, immagina un buon incasso per e con la magia del passaparola. L’applauso, oltre a quello appena detto, è il sentire comune che si manifesta, e non è meraviglioso?. Non c’erano taglieri, un insieme di scelte senza monotonia. Meglio scrivere su cosa ci piace allontanando cliché. Evito giudizi impropri per descrivere sensazioni al contrario quelle sul conformismo, per esempio. Un artista votato e non contraffatto fa sempre qualcosa per chi guarda, per chi ascolta, per la platea. Un artista anticipa quello che arriva. Certo che lo sguardo è sempre differente. “Il suo personaggio (lo stesso Ferzan Ozpetek) non è scritto, è esposto” questo è il commento di Francesco Alò, pieno di citazioni magistrali, che ,oltre ad essere un mio maestro, mi ricorda sempre un mio grande obiettivo. Francesco è un critico cinematografico, è un album di clip che le mescola nei suoi discorsi raccontativi che si allargano a dismisura senza confini fino ad arrivare a “Effetto notte” di Truffaut. C’è “Il piacere di lavorare insieme” si sente, ed è meraviglioso, fa commuovere. Buon giorno, ieri ho visto Diamanti film diretto da Ferzan Ozpetek. Mi è piaciuto molto, mi sono stupito più volte. Ritagliata la bravura, portata a casa, di attrici che si sono date senza paracadute come Maria Venier “extratestuale” per Francesco Alò e condivido, Jasmine Trinca, Luisa Ranieri, Vanessa Scalera, Carla Signoris, Kasia Smutniak, Milena Vukotic e tutti gli altri. “18 storie, 18 personaggi. Ognuno ha un piccolo elemento che la rende non mera superficie, non mera funzione, ma che fa si che rimanga impresso” questo è il commento dell’asciutto Mauro Donzelli. Un film che mostra il pensiero e l’azione, il dettaglio e la totalità. Sono spunti molto importanti, aggiungo necessari nella definizione di un’opera d’arte. Provo un sapore nuovo, un progresso di avanguardia e lo accosto al recente film di a Paolo Sorrentino Parthenope. Le differenze si sovrappongono e manifestano lo stato dell’arte. Il pensiero che procede con la vita, dopo Diamanti, si rimodula, lo inquadro meglio e mi ritorna il film di Paola Cortellesi C’è ancora domani. Infondo cosa è l’ingegno di artista, uno sguardo, un colore che se mescolato ad un altro sguardo o ad un altro colore, o ad altra sensazione, diventa una nuova informazione, un passo in avanti. Una nota che compone l’esperienza di ieri. La mia esperienza che all’Ariston assieme ad amici cari ho anche incontrato bella gente che nel dettaglio della mia attività personale e professionale giocano ruoli interessanti. Ci metto anche questo tipo di contesto nel retrogusto. Mi porto a casa la conferma della simpatia di Geppi Cucciari, il suo immagino sia un allenamento continuo, a tratti sembra invadente invece è un continuo brindisi alla spontaneità che per chi la pratica è sempre una strada in salita perché posta in essere così nuda e cruda sembra di animatore e invece è come uno specchio d’acqua dove a volte non vedi il fondo. Brave le sceneggiatrici Elisa Casseri, Carlotta Corradi. Si consiglia la fruizione. Il regista vede cose che altri non vedono, lo scambio di fiducia deve essere necessario. Come l’idea del pranzo che gli appartiene e che a me è tanto cara. A fine anni ’90 ho ideato e realizzato uno spot per un azienda basato sull’armonia del pranzo, una pietra miliare. Mi stai leggendo e colleghi l’emozione, spero che tu ti ci possa rivedere. Il dettaglio della tovaglia finché non è quella giusta. Quante volte ci si stanca a trovare quello che ci piace o a raggiungere un obiettivo o essere privati di qualcuno o qualcosa pur di fare la propria rivoluzione. Il pranzo è collegato al lavoro giornaliero, ad una quotidianità che muta sempre, alla costruzione delle portate, dal mercato al gusto, dal produttore al consumatore. Per sfidare le insicurezze ci vuole un grande lavoro, ci vogliono fede e sfide. Evitare di scappare dalla paura, è lo scambio di messaggi tra il regista e l’attrice prima di lavorare assieme. Con la magia prodotta dal team ogni dettaglio viene illuminato, rafforzato. Anche se si è davanti alla propria solitudine si sa che ci sono punti di riferimento che vengono condivisi perché il pilota ti fa innamora di ogni cosa e si attiene alla rotta, al lavoro in corso. Tutto va verso la convivenza conviviale; ecco da dove deriva la commozione perché ci riesci a realizzare qualsiasi cosa. Mettiamo in campo sempre la verità. “Conta solo ciò che resta dentro di noi”. Approfitto per ricordarti che dal 16 al 18 gennaio all’Auditorium Salesiani in via Cifali, 5 si replica lo Spettacolo L’Altro ieri interpretato da Alice Canzonieri. Il prezzo del biglietto è €10. Due spettacoli ogni giorno: ore 17.15 e ore 20.45.