La parola dell’anno per Treccani è “rispetto”. Nella motivazione si spiega che è stata scelta per “la sua estrema attualità e rilevanza sociale”.Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, I condirettori del Vocabolario Treccani spiegano: “Dovrebbe essere posta al centro di ogni progetto pedagogico, fin dalla prima infanzia, e poi diffondersi nelle relazioni tra le persone, in famiglia e nel lavoro, nel rapporto con le istituzioni civili e religiose, con la politica e con le opinioni altrui, nelle relazioni internazionali”. È anche tra le nostra parole preferite. E l’origine ce ne svela il senso: da re-spicere = guardare bene, guardare indietro, ri-guardare. Capire il valore di una persona o di un fatto nel suo complesso, non distrattamente, non superficialmente, non solo là per là. Il rispetto è cosa che ha a che fare con la responsabilità. Il rispetto è quello sguardo consapevole, quell’indugiare necessario per sentire il valore di chi o ciò che osservi. Si traduce in azioni. Mancanza di rispetto è non pensare alle conseguenze dei nostri gesti. #Labodif#Etimo fonte https://www.facebook.com/labodif
Scolpisco ogni giorno le alture della mia vita. Rispetto. Ampio. Facciamoci potenti docce d’educazione e rispetto. Rispetto accettante, quanto ci prego,
in questa nostra essenza. Usiamo il bagnoschiuma dell’equilibrio. Il sentire come uno shampoo neutro è l’amore per sé. Mi sono fermato su ciò che sono, un infinito senso in cui c’è il tutto all’infinito. Figli. Plurale metafora, gioco, rispetto di sé, educazione. Dire e fare di un coerente consapevole. La vita è fatta di relazioni, di rispetto, di dialogo. Quella sera ho mangiato tanto rispetto alla dieta in corso. Vivo innamorato dell’agire, perché l’attenzione alle piccole cose e una rispettosa verifica di idee e obiettivi. (blob di Parole Chiuse in Casa sul tema del rispetto)