Questa scrittura è un effetto, in cui può sempre covare una tendenza.
Quando si dice magistrale. Quando ogni pensiero è contenuto. Quando sfida il sacrificio diventano manifesto di cultura. Quando la nudità è liberazione. Quando l’amore è il filo conduttore. Quando c’è l’assenza della distrazione. Quando c’è solo ossessione e sacri obiettivi. Quando la leggerezza è la sostanza. Quando il lavoro è il risultato. Quando la fragranza interna si manifesta con la fragranza esterna. Quando ogni inquadratura è un miracolo di eccellenza.
La luce, le composizioni di colore degli abiti, le linee, le geometrie, l’interpretazione, i dettagli, la creatività della costruzione dei gruppi, le pause e silenzi, ogni scelta sta di ricerca di passione, ogni rumore, ogni struggente evocazione è interpretazione, ogni sguardo è teatrale. Merita di essere visto e la pazienza che diventa esperienza che si riassume in un’unica direzione di eleganza, maestosità.
Pina Baush studiò con Kurt Joss in Germania, nel contesto della corrente di danza espressiva tedesca. Andò poi in America a proseguire gli studi, e infine tornò in Germania – dove venne chiamata a creare una sua compagnia presso il teatro di Wuppertal: fu così che nel 1973 nacque il Tanztheater Wuppertal. Nel 1975 creò la sua versione di La Sagra della primavera, con la terra sotto i piedi. Nella sua rivisitazione il concetto di rituale viene messo da parte, e si dà spazio invece alla condizione di vittima in cui è relegata la donna nella società. L’opera è influenzata dal messaggio dei movimenti femministi che partono a inizio anni ’70 (e allo stesso tempo ne è veicolo) – si parla di riappropriazione del proprio corpo e di contrasto tra il femminile e il maschile. La scelta del corpo nudo è un atto politico per riconfermare l’identità dell’essere umano. Durante la danza le donne si passano una veste rossa, simbolo del sacrificio – la ragazza che avrà in mano la veste alla fine sarà colei che verrà sacrificata. Uomini e donne sono quasi sempre divisi in 2 gruppi separati: le donne si passano la veste sapendo che ognuna di loro potrebbe essere la prescelta, gli uomini sono in “apatica” attesa che si compia il sacrificio, e nella danza delle donne si legge il terrore dell’incontro col maschile, fatto di violenza.
Fonte https://virtusdanza.wordpress.com/2021/04/11/le-sacre-du-printemps-dalle-origini-a-pina-bausch/
Altre info https://nellepieghedelcorpo.wordpress.com/2015/03/04/la-sagra-della-primavera-dopo-nijinskij/