Qui il sentire è posto come un richiamo, come una voce forte e decisa che ci dice di assecondare una intuizione. Fa parte della nostra sensibilità di ogni “sentire” a cui ho dato attenzione, orientando le mie scelte anche se da visionario e senza “utili” senza nessun “avere” o contropartita, più delle volte controvento.
Vivo di quell’incoscienza di cui ne ho fatto un’arte. Poi diventa manifesta, ma questa è un’altra storia. Da sempre è così. Racconto un esempio di oggi, un bell’incontro e come si è evoluto.
Anni fa mi incuriosì il lavoro di Simona Di Gregorio che al momento con tanta maestria conduceva un attività di insegnante di canto per un gruppo di persone di ogni età sotto l’insegna UnicaVuci Catania, un coro popolare aperto a tutti, senza distinzione di età, di genere, di provenienza. Bene!!
Rimango affascinato. In quel periodo stavo realizzando interviste preparatorie per un film di cui al momento c’è solo un teaser. Chiedo a Simona la possibilità di fare una intervista. Lei mi dice che avrebbe lavorato a Giarre i giorni successivi e mi invitava ad andare con loro così avrei potuto seguire lei e il suo gruppo, era ad aprile 2019.
Salgo in macchina con lei e musicisti. La intervisto in ogni momento utile. Realizzo anche altro materiale. Poi le scrivo e le offro di completare con tutto il gruppo altre riprese, ne avevo già un bel po’, per il montaggio, pro bono, di uno spot dei CASENTULI, formazione di musica popolare.
Ieri, 09 marzo 2025, dopo quasi 6 anni, guardo la serie Il Gattopardo su Netflix e riascolto quella bellezza di voce e bravura, felice ed esaltato nell’avere conosciuto e intercettato la sua capacità molto tempo prima e che avevo già pubblicato proprio quell’inno di gioia.
La lungimiranza che all’inizio ho definito come incoscienza ed ogni ciò che porta è il mio mood, mi piace!! Sono i prodigi dell’arte e la sua volontà di esistere. Di seguito i tre momenti dove c’è Simona che porto alla Vs attenzione. Il silenzio, l’aspettare,
Il Gattopardo | Spunta lu Suli | Netflix
Da cosa nasce cosa. Detto ciò, elencate le esperienze suddette, porto in evidenza un bella intervista a Elisa Coclite, in arte Casadilego ospite di Stefano Bollani e Valentina Cenni che in una recente puntata del programma televisivo Via dei matti n.0 hanno ricordato, con un tocco personale e coinvolgenteAhmad Jamal, uno dei pianisti più influenti e innovativi della storia del jazz. Un incontro straordinario in cui musica, improvvisazione e dialogo si intrecciano per dar vita a un viaggio sonoro unico.
Trascrivo il loro dialogo sul “valore delle pause”
. Quanto è importante per te fermarti, fare silenzio?
. Nella vita o nella musica?
. Nella vita e nella musica!! Tutte e due!!
. In entrambi i casi è necessario “il silenzio”, “l’aspettare”. L’ascolto soprattutto”!
. Eh sì bisogna fare spazio no, l’importante è fare il vuoto per capire cosa è necessario… si cambia continuamente…
. Sì, è semplice, ma non così tanto in realtà. Da dire non c’è molto, nella pratica è più difficile di quello che sembra
. Fare silenzio, “sì”, sono tante tante persone che parlano dentro di te, metterle a tacere, stare in ascolto
. Si, ascoltarle più che metterle a piacere..
. Ah, ascoltarle ecco, queste moltitudini che lei ha dentro vogliono essere ascoltate, ha ragione giusto, poi quando ce ne sono troppe… fai silenzio e ascolto qualcos’altro!! E invece la musica, che cos’è per te nella tua vita? Oggi facciamo domande proprio esistenziali, domande importanti.
. Cosa non è?
. Cosa non è la musica?
. Penso che non ci sia una cosa che non sia strettamente intimamente legata alla musica nella mia vita la sto facendo fatica a trovarne una tua vita