La mia generazione appartiene ad un’era meno caotica di questa, più silente meno esposta. Molti dei miei coetanei sono grandi professionisti inquadrati in varie materie, si sono impegnati a costruire carriere, mantenere rigore e tradizioni. Li incontro per strada, li seguo sui social o in una chat di ex alunni, chiedo loro consigli, ci facciamo festa per pochi minuti, poi tutto finisce lì. Per le mie scelte tendenzialmente sono un lupo solitario, trasversale. Molti miei coetanei e non solo hanno fatto del loro sogno una missione, in armonia, sono utili alla società. Altri invece hanno intrapreso una carriera, un lavoro, perché obbligati, senza passione, gestendo e forse facendo pagare ad altri la loro alienante routine. Di questi una grande percentuale coltiva sogni estranei al loro menage, alla loro conseiutudine di vita, alle loro regole, al loro rigore. Molti sono arrabbiati si nascondono da ciò che veramente sono, diventano ruffiani. Mio padre ci ha insegnato a maneggiare i sogni, l’irrazionale, a farne spettacolo, a leggere, alla verità. Ci ha insegnato a dedicare la vita alla poesia, alla curiosità, io ci ho aggiunto la musica. Oggi pomeriggio mia sorella ha rappresentato dignitosamente questa modalità, questa educazione, ovvero dare priorità alla fantasia, all’imprescindibile, al proprio daimon, all’anima, anche su quelle aspirazioni senza nessuna certezza, a limitare l’uso del pilota automatico, a dare carburante all’estro se lo si possiede, ad esserne felici. Questo spettacolo, fuori da schemi in uso, è un invito necessario ad ascoltare se stessi. Sul palco del piccolo e accogliente Teatro del Palazzo della cultura di Catania i 7 allievi del laboratorio condotto da Paola Greco in BIG DREAM, trasmettono l’euforia e forse l’impellente esigenza di essere ciò che si è senza filtri, ci ricordano il sogno di essere appassionati. Ci invitano a trovarne un senso. L’eleganza è un punto di vista e questo spettacolo ci restituisce l’essenziale stimolo a vedere le cose come stanno senza edulcoranti. Invito tutti domani pomeriggio 5 maggio a vedere la replica ore 19 primo piano Palazzo della cultura via Vittorio Emanuele, Catania
Rosa
Scoppierà la guerra
e noi ci arruoleremo
nei soldatini di piombo
sotto l’arco di trionfo;
sfileremo alla berlina
dietro l’ampia vetrina
d’una antica cartoleria.
Amore, pazienta che
metta a letto la poesia.
Valentino Zeichen
Virgolettato
Infinito
Il teatro delle ripetizioni e degli inganni è il teatro delle alienazioni e del vuoto si esce consumati da un vortice lontano dal proprio centro.
Nel confronto tra loop e armonia vince sempre l’armonia
perché poesia e infinito
Università
Se ogni giorno ti inginocchi al dolore inutile delle questioni che non puoi cambiare, starai appostato agli angoli della vita ad aspettare che torni questo o quello per poter restituire il colpo ricevuto anni prima.
Se dedichi il tuo altare a un dolore che non prevede trasformazioni, né nascite, sarà dura per te trovare la pace che ti è stata tolta.
Il desiderio di vendetta non è ingiusto o giusto… è fisiologicamente velenoso per il corpo di chi lo nutre.
È come produrre da noi stessi il nostro veleno.
La pace non ce la toglie nessuno.
Siamo noi che lasciamo aperta la porta in modo indiscriminato: pensando di farla pagare a chi ha commesso il torto, rendendoti tu l’artefice della punizione, ti condanni al dolore inutile.
Rimetti in ordine il tuo altare e chiudi la porta, se puoi.
Scegli per cosa soffrire e lascia fuori il resto.
Il tuo dolore è prezioso: non concederlo a chiunque.
2024
Buon anno 🥂🎉🙏😘🎯🍀 Il successo è nella condivisione
Starring Joey Bada$$, Simona Kust, Alton Mason, Dree Hemingway, Levi Dylan, Londone Myers
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c60 bellezza
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Teatro
Inghilterra, XVII secolo. John Wilmot, secondo conte di Rochester, rinchiuso nella Torre di Londra per aver offeso il re Carlo II con dei versi poetici, viene richiamato a corte dallo stesso sovrano per riuscire a risollevare il prestigio internazionale della nazione nella quale i cittadini sono avvezzi soltanto ai vizi e alle passioni. Il conte è il primo rappresentante del libertinismo aristocratico dell’epoca, esperto, come ammette egli stesso, nelle tre più importanti occupazioni del suo tempo: la scrittura di versi, lo svuotamento di bottiglie ed il riempimento di fanciulle. Nonostante la sua raffinatezza e genialità nel comporre opere poetiche, la sua carriera non arriverà mai ad un apice di successo a causa del suo dedicarsi quasi esclusivamente ai piaceri. Viene incaricato dal re di progettare e dirigere un sontuoso spettacolo teatrale per mostrare la bellezza dell’Inghilterra al re di Francia, una vera e propria epopea al Regno di Carlo II. John, assiduo frequentatore di teatri, inizia ad interessarsi alla carriera di un’attrice emergente: Elizabeth Barry, detta Lizzie, per il cui amore e successivo abbandono cadde definitivamente in rovina. Intenzione del conte era, infatti, di aiutare Lizzie a diventare la più popolare attrice di teatro di Londra, cosa che, a dispetto delle aspettative dei suoi compagni, gli riesce. Quando arriva il giorno della prima dell’opera commissionata da Carlo II, di fronte ad un ambasciatore venuto direttamente da Parigi, il re ed il pubblico tutto si aspetta un grande successo: John, invece, propone una sorta di parodia pornografica che mostra apertamente la reale situazione della città in quel tempo. L’opera viene bruscamente interrotta e il Conte è costretto a darsi per 6 mesi alla macchia per riuscire a sfuggire all’ira del re, che, dopo aver riposto in lui tutta la sua fiducia e le sue attenzioni, decide di non ucciderlo, bensì di condannarlo a vivere fino all’ultimo il poco tempo che gli rimane (John è malato di sifilide). John, ormai debilitato dalla sifilide, decide, in punto di morte, di redimersi pubblicamente dai suoi peccati convertendosi al cristianesimo, dichiarando il suo amore a Lizzie che nel frattempo aveva dato alla luce una bimba figlia del conte stesso ed aiutando il re, forse per far sì che alla sua morte di lui rimanesse non solo il ricordo del suo essere un libertino, ad ottenere dal Parlamento i voti necessari affinché una legge contro lo stesso sovrano non fosse approvata. Infine muore tra le braccia della moglie Elizabeth che, nonostante l’amore di John non fosse più per lei, è rimasta vicino al poeta lungo tutta la sua vita, come unica figura a cui aggrapparsi alla fine della propria esistenza. (fonte it.wikipedia.org)