Finestra

 

Sono un uomo privilegiato. Alcune cose sono andate male, altre bene, ho vissuto anni difficili, sono stato in mezzo ad una tempesta, sono felice di ciò che sono. Dal 2010 ho fatto fatica ad affrontare il mondo, ho alimentato la mia atavica solitudine offuscata a terzi dal mio essere clown, che ha creato incredulità e sovrapposizioni. Oggi sto sviluppando una consapevolezza centrata e desidero ricostituire un team di lavoro e di successo, come quello creato dal 1997 al 2007, o prima dal 1976 al 1982 che realizzi arte, espressione spettacolo a servizio del pubblico e privato. Sono un ricercatore della comunicazione spettacolare, non ho idee, lavoro con ciò che l’universo mi porta. Lo trasformo in ciò che serve. Sono un situazionista, un immediatore, parto dalla situazione. Vado fuori e guardo, incontro persone, apro ogni tipo di finestra che mi chiede di farlo, mi appassiona. Con dedizione scelgo e arriva il sentiero giusto. Oggi ho la consapevolezza di essere un rabdomante del gesto adeguato, dell’effetto sorpresa. Sono provocatorio prima di tutto verso me stesso. Questo accade perché aggiorno continuamente i miei file. Quello che sto scrivendo adesso per me è già obsoleto, nuovo per te che leggi, vecchio per me, sto procedendo alla formulazione di altri file, questo è in continuazione, il mio ritmo. Oggi aggiungo calma, più riflessione, l’intento è lo stesso, i ritmi d’azione più morbidi. Cerco chi con amore “prova a prendermi”. Se riconosco in te questa passione, rallento e porgo una mano, apro le finestre descrivendo ciò che vedo, ciò che a mio avviso è utile e utilizzabile, da condividere e alimentare assieme in una sana stabilità. Al contrario senza amore, senza passione, con cinismo sono costretto ad aumentare il passo, ad allontanarmi da certi vuoti che mi intristiscono, mi spiazzano. È una modalità coerente da sempre al mio essere senziente, una modo di agire che spiazza la gente, i vicini per forza, soprattutto gli avvoltoi del marketing, i guru da mini market, gli infedeli, gli impostori delle lobby, i medio crismi, i dilapidatori di coscienze, i sabotatori di entusiasmo, gli stolti

“Sto chiudendo un ciclo sabatico che è durato 8 anni. Avevo bisogno di rimettermi in gioco con la voglia di imparare. Non torno più indietro. E adesso sono qui vulnerabile e fragile” Mentre sto facendo ordine nell’infinito materiale da me prodotto dal 1976 a oggi, sono connesso alla mia vita, in una modalità nuova, attraverso la paura, nel senso che ogni volta è come entrare in un fitto bosco, mi tutelo da ogni furberua da ogni cinismo, libero e riciclo. Gioco dell’essere. Cerco tutti i modi possibili per realizzare i miei obiettivi, la mia mappa, la mia vocazione insaziabile. Mi fido di me e anche di te perchè se c’è un contrario la vita provvederà ad aggiustare ogni cosa fuori posto. (Me)

L’essere umano è come una locanda. Ogni mattina un nuovo arrivo. Momenti di gioia, di depressione, di meschinità, a volte un lampo di consapevolezza giunge come un visitatore inatteso. Dai loro il benvenuto e intrattieni tutti! Anche se c’è una moltitudine di dolori che violentemente svuota la tua casa portando via tutti i mobili tratta ugualmente ogni ospite con rispetto. Potrebbe aprirti a qualche nuova gioia. I pensieri cupi, la vergogna, la malizia, accoglili sulla porta con un sorriso, ed invitali ad entrare. Sii grato chiunque arrivi, perché ognuno è stato mandato dall’aldilà per farti da guida. (Rumi)

 

 

Ogni

Contemplo il mondo. Onoro ciò che sono. Scrivo, aggiorno novità. Vivo ogni istante con intensità. La musica è per me la necessità della necessità. Mi illumino con vari e infiniti pensieri, godo. La semplicità e maestosità dell’arte mi appartiene, alimenta la vocazione, rende maestosa la rappresentazione di essa. La natura protegge gli impavidi. Eleganza anche in piccoli gesti aiuta ad abbellire ogni tema è ciò che voglio, che scambio. La mia ambizione è generosa, è vivace, è produttiva, è necessaria. La mia determinazione è audace, è la mia guida, è la fede. La verità è ciò che mi interessa perché impossibile da negare. Ogni giorno è un giorno nuovo, ogni giorno ridetermino per chiarezza su chiarezza. Ogni frammento di energia per trasformare ogni ostacolo in opportunità. Prego perchè ogni sia così per me la mia famiglia il mio ambiente l’umanità. Colgo l’attimo come adesso. Buon giorno sole potente

Chisa se lo sai

Ti ho guardata e per il momento
Non esistono due occhi come i tuoi
Così neri, così soli
Che se mi guardi ancora e non li muovi
Diventan belli anche i miei

E si capisce da come ridi
Che fai finta che non capisci, tu non vuoi guai
Ma ti giuro che per quella bocca
Che quando guardo diventa rossa, morirei

Ma chissà se lo sai
Ma chissà se lo sai
Forse tu non lo sai
No, tu non lo sai

Così parliamo delle distanze
E del cielo e di dove andrà a dormire la luna
Quando esce il sole
Chissà com’era la terra prima che ci fosse l’amore
Sotto quale stella tra mille anni
Se ci sarà una stella
Ci si potrà abbracciare

Poi la notte col suo silenzio regolare
Quel silenzio che a volte sembra la morte
Mi dà il coraggio di parlare
E di dirti tranquillamente
Di dirtelo finalmente che ti amo
E che di amarti non smetterò mai
Così adesso lo sai, così adesso lo sai
Così adesso lo sai, lo sai…

Reazioni

Reazioni come suggestioni

Gusto più forte
Strongest tasteCaduta più forte
Loudest drop

La testa è piena
Head is filled

Il pensiero, sbloccato
The thought, unlocked

Gusto più forte
Strongest tasteCaduta più forte
Loudest drop

La testa è piena
Head is filled

Il pensiero, sbloccato
The thought, unlocked

Gusto più forte
Strongest tasteCaduta più forte
Loudest drop

La testa è piena
Head is filled

Il pensiero, sbloccato
The thought, unlocked

Gusto più forte
Strongest tasteCaduta più forte
Loudest drop

La testa è piena
Head is filled

Avresti tredici anni
You’d be thirteenAvrei trentacinque anni
I’d be thirty-five

Andato a trovare un posto dove nasconderci
Gone to find a place for us to hide

Stare insieme, ma da soli
Be together, but aloneMan mano che il bisogno è cresciuto
As the need for it has grown

Avresti tredici anni
You’d be thirteenAvrei trentacinque anni
I’d be thirty-five

Andato a trovare un posto dove nasconderci
Gone to find a place for us to hide

Stare insieme, ma da soli
Be together, but aloneMan mano che il bisogno è cresciuto, sì
As the need for it has grown, yeah

Cha cha, cha cha, cha cha
Cha cha, cha cha, cha chaCha cha, cha cha
Cha cha, cha cha

Una grotta o un capanno
A cave or a shedUna macchina o un letto
A car or a bed

Un buco nel terreno
A hole in the ground

O un tumulo funerario
Or a burial mound

Un cespuglio o un albero
A bush or a tree

O il Mar Egeo, farà per me
Or the aegean sea, will do for me

Cha cha, cha cha, cha cha
Cha cha, cha cha, cha chaCha cha, cha cha, ah
Cha cha, cha cha, ha

Posso dire che sei carina
I can say that you look prettyTrasformi le mie gambe in spaghetti
You turn my legs into spaghetti

Hai dato fuoco al mio cuore
You set my heart on fire

Per te ho trovato uno sfogo
For you I found a ventSul fondo di una miniera di carbone
In the bottom of a coal mine

Appena abbastanza spazio per le tue mani all’interno
Just enough space for your hands in the inside

Se vai
If you goFammelo sapere
Do let me know

Avresti tredici anni
You’d be thirteenAvrei trentacinque anni
I’d be thirty-five

Andato a trovare un posto dove nasconderci
Gone to find a place for us to hide

Una tana o un dessert
A den or a dessertForse uno schizzo d’inchiostro
Perhaps an ink squirt

Una cantina, un pozzo dei desideri, una guerra
A cellar, a wishing well, a war

O una garanzia, andrà bene per me
Or a guarantee, will do for me

Per te ho trovato un cellulare
For you I found a cellAll’ultimo piano di una prigione
On the top floor of a prison

Quanto basta per farci stare i piedi
Just enough space for you to fit your feet in

Se vai
If you goFammelo sapere
Do let me know

Per te ho trovato un cellulare
For you I found a cellAll’ultimo piano di una prigione
On the top floor of a prison

Quanto basta per farci stare i piedi
Just enough space for you to fit your feet in

Se vai
If you goPer favore mi faccia sapere
Please let me know

Vado a correre con il cuore in fiamme
I go running with a heart on fire
Fonte: LyricFind
Compositori: Dominique Dillon De Byington / Jens Lekman
Segue

una poesia che dura da tempo

Sentire l’atmosfera,
Feel the vibe,Senti il ​​terrore
Feel the terror,

Sentire il dolore,
Feel the pain,

Mi sta facendo impazzire.
It’s driving me insane.

Non posso fingere
I can’t fake,

Per l’amor di Dio, perché sto guidando nella corsia sbagliata
For God’s sake why am I driving in the wrong lane

Il problema è il mio secondo nome.
Trouble is my middle name.

Ma alla fine non sto male
But in the end I’m not too bad

Qualcuno può dirmi se è sbagliato essere così arrabbiati con te
Can someone tell me if it’s wrong to be so mad about you

Pazzo di te,
Mad about you,Pazzo
Mad

Sei il vino di pesce che mi farà venire il mal di testa al mattino
Are you the fishy wine that will give me a headache in the morningO solo una mina terrestre blu scuro che esplode senza un avvertimento decente.
Or just a dark blue land mine that explode without a decent warning.

Dammi tutto il tuo vero odio e lo tradurrò nel nostro letto,
Give me all your true hate and I’ll translate it in our bed,

In una passione mai vista, mai vista passione
Into never seen passion, never seen passion

Ecco perché sono così arrabbiato per te
That is why I am so mad about you

Pazzo di te,
Mad about you,Pazzo
Mad

Il problema è il tuo secondo nome.
Trouble is your middle name.Ma alla fine non sei poi così male
But at the end you’re not too bad

Qualcuno può dirmi se è sbagliato essere così arrabbiati con te
Can someone tell me if it’s wrong to be so mad about you

Pazzo di te
Mad about youPazzo di te
Mad about you

Pazzo di te
Mad about you

Pazzo di te
Mad about you

Dammi tutto il tuo vero odio e lo tradurrò nel nostro letto,
Give me all your true hate and I’ll translate it in our bed,In una passione mai vista, mai vista passione
Into never seen passion, never seen passion

Ecco perché sono così arrabbiato per te
That is why I am so mad about you

Pazzo di te
Mad about youPazzo di te
Mad about you

Pazzo di te
Mad about you

Pazzo di te
Mad about you

Pazzo di te
Mad about you

Pazzo di te
Mad about you

Fonte: LyricFind
Compositori: Alex Callier
Testo di Mad About You © Sony/ATV Music Publishing LLC
Elaborazione

The little boy in the castle

Menti coraggiose, unione di appassionati di ogni forma di rappresentazione ribellatevi. Siete voci in musica di gente impavida che offrono silenziose verità. Affrontiamo il maleodorante eco di una teatralità tradita, di mendicanti che disonorano il palcoscenico. Poniamo alti gli specchi a questi trapezisti da sgabello. Vi imploriamo di cambiare traiettoria, lasciate i vostri sermoni consunti a mercanti di marciume. Se è vero che volete imbellire il vostro viso con il cerone sacro della maschera e usare il coraggio della scena, illuminate il fuoco della spiritualità e ascoltate la vocazione che quando è chiara e onesta, libera dalla farsa

Frame

Mark Borthwick, 1996
Stage o gioco? Entrambe le cose? Complicità artistica relazionale? Set fotografico e stop, altro? Che vuole dirci? Marketing? Un vissuto che rappresenta un intreccio di pensieri, di ipotesi. Consistente retrogusto. Senz’altro bellezza. Scelgo questo frame a favore della leggerezza, senza retorica. Metto in moto la curiostà. Questa espressione basta per costruire uno spettacolo? Questa sofisticazione dell’attimo, questo senso dell’immaginario fa teatro o formazione. Può vendere qualcosa? E’ come la carbonara di una mia amica che non fa un ristorante, fa piacere nell’istante esperienziale assieme ad altri particolari. Mettere coscienza questa è impegno e difesa di tutti gli artisti. In questo caso meglio una mostra fotografica se la continuità dell’espressione spettacolare si frammenta e realizza vuoti di contenuti. Meglio i vuoti come attimi di silenzio che il vuoto del cialtrone. Mi piacerebbe ascoltare i tuoi feedback. Se vuoi fermati un attimo e racconta cosa ti dice questa immagine..

Il canto delle sirene

Il canto delle sirene, il susseguirsi di esperienze, di sfide. La decisione attuata in proprio e a proposito in un senso di libertà che genera libertà e concretizza passione. Abituamoci alla verità e alla bellezza che produce. Oltre ogni luogo comune come il sapore insignificante di gomma già masticata. Amiamo il gusto del primo sapore, di ciò che siamo. Il mondo vuole individuare l’individuo, la sua essenza produttiva e la sua arte, chicchessia, con le sue peculiarità. Che cosa serve la candela se c’è il sole

 

Amarsi

Nel gioco c’è sempre una ragione, il benessere, soprattutto quando l’ironia è saziante, quando sostieni l’amore con la libertà di un godimento autentico del lasciarsi andare. Quando riusciamo a stravolgere un modello usuale per volgere al nuovo non utilizzare il vissuto, utilizziamo una nuova esperienza. La luce che il nostro passato proietta la vedo riflessa allo specchio. La gratitudine verso il passato e’ il riflesso che illumina il futuro…

Irriverenze

Le irriverenze culturali celate nel vortice della cultura stessa senza appropriati dosaggi. Studio tutti i meccanismi di piacere, orgasmi intellettuali per assuefatti padroni della mente. La storia imbastardita. Vedo stipendiatori di stipendiati mentre l’uomo della caverna vive con il suo vino, buono. È un gran casino illogico, chi sono questi agitatori, cosa vogliono dire i loro movimenti convulsivi? Danza oppressa. Cosa vogliono fare con le musiche trappole? Effetti. Già detti. Ci tocca continuare con la rivoluzione, che scaturisce questo un sano meccanismo introspettivo che dona garanzie di valore, fede. Spazio alla ragione del cuore, al vagabondare della poesia. Spazio alla verità, quella incostruibile. Abbasso i manierismi acidi. Aprire le porte, accogliere la liturgia abbandonata. Per le generazioni oltre oggi meglio la libertà. Contro chi vede che c’è tanta erba. Le pecore sono felici al pascolo. Si accorgeranno che c’è molta plastica

 

30092020

 

Un’artista, il me, dopo aver scritto, assemblato, realizzato e testato una propria opera d’arte si chiude tra sè e sé e dice “e adesso”. Sostengo la mia ricerca, do energia a questa ruota che va avanti in un ciclo continuo. Continuo

La vocazione di un autore, con più o meno paura o con più o meno nuove sfide nel senso di progetti, culturali è il caposaldo della rivoluzione. Il tempo è sempre in avanti perché il flusso della creazione, che parte dall’impollinazione e arriva alla degustazione, è l’unica verità. L’amore tradotto in un apprezzamento pubblico, che bello, che soddisfazione. Saziante

Cultura, che parola infinita, quanto può essere cialtrona. Se è così vomito, altresì partecipo, Io amo il pubblico

“Che spettacolo è se non ti porti a casa qualcosa, come alle feste, ti porti a casa un pezzo di torta”

Parlo di me, mi vedo qualche anno fa a Roma alla spietata necessaria ricerca di una nuova collocazione di lavoro nel campo dello spettacolo. Reazione, dopo anni di lavoro controverso in cui “il progetto fantasioso e artistico” è stato solo strumento di comunicazione d’impresa.

Quante volte mi sono sentito, smarrito. Così sembrava.

Per me è chiaro “chiarissimo” che ciò che conta è la misura della nostra determinazione, del tuo stravagante manifesto, nel frattempo anche solo per te stesso

L’oggi che sarà diverso dal domani, questa è già poesia.

Sono due conseguenze,“ho, qua”

A tutto questo appartiene un elemento fondamentale, la maturazione. Questa visione o si collega, si associa ad un altro pensiero, che è il tempo consumato, o si. Il si come sostantivo. Ovvero il tempo come responsabilità, utilizzarlo al meglio. Dargli valore come un investimento come qualcosa che ci fornisce un feedback sia esso sia un risotto o un dipinto, permettimi anche una masturbazione mentale. Tutto nel senso del tuo senso

Il 30092020 ho debuttato con il mio spettacolo, un monologo dal titolo Semplice interpretato da brava Barbara Gallo. Una costruzione travagliata che dipende da ogni scelta precedente. Andando indietro fino ad ogni lavoro di contorno. Un puzzle dal 2013 ad oggi compreso il cameriere in un ristorante a Catania fino a dicembre 2019. Successo nel dire ce la posso fare  “ce la puoi fare”

Oggi posso avere un riscontro dal pubblico presente, sia per la prova generale del 23  settembre che al debutto nazioanle del 30 settembre 2020, un parlare di ciò che è stato il retrogusto. Un primo abbozzo di dialogo tra produttore e fruitore

La mia arte, la mia drammaturgia in scena, niente di scontato. Un minuzioso assieme di necessità, volontà, lavoro per se ed altri.

C’è un grande orizzonte anche se lo vedo o capisco solo io, in pochi, intimità. Basta per continuare con sogni sempre più grandi.

Rifletto sui tempi forniti da un datore di lavoro nel campo dello spettacolo, che può essere un aiuto senza essere il produttore. Pubblico. L’artista scandisce il tempo e lo utilizza nel migliore dei modi. Grazie

grazie a

Barbara Mirabella, Assessore cultura grandi eventi Comune di Catania

Valentina Noto, Dirigente Castello Ursino Catania

Salvo Lo Giudice, Assessorato cultura Comune di Catania

Roberto Viglianisi, per queste foto

Semplice

Salvatore Greco, drammaturgia e regia

Barbara Gallo, interprete protagonista

Barbara Mileto, aiuto regia

Francesco Noè, direzione tecnica