Esame di lealtà, 2019, 85′
online dal 1 all’8 maggio 2020
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Prima di questa proiezione pubblica ho rivisto il mio film e mi sono confrontato con Giuseppe, l’editor, responsabile del montaggio video: per quanto riguarda la qualità e le mie sensazioni sul mio film, ad oggi, sono queste: I tempi sono perfetti, è molto denso di amore e creatività. E’ coerente. E’ un bel lavoro, sincero, onesto, libero!!! Mi piace e ringrazio me stesso per la determinazione. Il tuo lavoro (Giuseppe Giudice) egregio, importante, la tua disponibilità necessaria, siamo un Squadra anche se adesso è poco chiaro perchè forse la paragoniamo a una casa di produzione tradizionale. Il film su di me è maturato, mi sembra un buon prodotto sperimentale, anche se in certi passaggi è lento, è sempre un’improvvisazione sapiente, frutto di saggezza e sacrifici. E’ un film infinitamente intimo. C’è vivacità in tutte le intuizioni, realizzate al momento giusto, come questi titoli iniziali. La poesia accoglie lo spettatore. Aggiungo che è un flusso di concetti e dialoghi necessari a tanti, un grande gesto di amore per artisti, gente comune che mette passione in quello che fa. Sento la stessa euforia anche se sono passati quasi due anni. Mi piace perchè mi stupisce continuamente. Credo che ogni film ha le sue lentezze, queste fanno parte dello spettacolo, del suo essere digerito. E’ unicamente semplice, forse troppo. In questi mesi ho cercato di aggiustarlo, accorciarlo.. la soluzione è questa versione. I titoli iniziali lo hanno arricchito e completato. C’è tutta la nostra bellezza e capacità e la mia gratitudine per tutti coloro che hanno contribuito. Ci sono infiniti dettagli ben curati. E’ felice, è un film felice di esistere e di essere rappresentato “non è più il momento di indugiare”, è una magia, grazie
Giuseppe mi ha risposto, sia per conferma si per definire le frasi titoli di testa. Ciao Salvatore, concordo con tutte le belle parole che hai scritto. So bene quanto hai pensato e lavorato su questo progetto e sono contento che sia questa la forma che il film ha preso! Queste sono le frase che inserirei, tra quelle che mi hai indicato:
L’Artista agisce con naturalezza.
Il film è realizzato in soggettiva su due campi, la strada e il teatro. La prima rappresenta l’istintivo incontro con più modi di guardare, pensare. La seconda rappresenta lo spazio visivo, la scena delimitata e infinita che unisce il tutto.
La stesura del film è un collage di improvvisazioni. Una serie di pezzi per rappresentare una storia.
Il tema primario è il trasloco che simboleggia moltissimo il cambiamento e l’adattamento.
Diceva Gaetano Salvemini “La cultura è la somma di tutte quelle cognizioni che non rispondono a nessuno scopo pratico, ma che si devono possedere se si vuole essere degli esseri umani o non delle macchine specializzate. La cultura è il superfluo indispensabile”
commenti vari da FB, messaggi personali
Salvo stasera me lo finisco di vedere… Troppo bello!️ Mi piace come hai sviluppato il tema … Non mi sono più sentita sola nell’aver chiuso parte della mia vita dentro gli scatoloni… Beato te che sei riuscito a sistemarli tutti!…. Io non ho una mia casa e sono sempre di passaggio..una bella rottura di scatole …. Ragazzi vi consiglio di approfittare e di vedere, se non l’avete ancora fatto, il lungometraggio di Salvo, è poesia allo stato puro!
Volevo integrare il tema che ho proposto con un suggerimento per chi lo volesse seguire: pensavo che mettere la playlist di una musica che abbiamo voglia di ascoltare e di seguire il ritmo per la realizzazione lo scarabocchio ci può consentire di essere più istintivi e liberi qualora dovessimo riscontrare delle resistenze. Poi tutto seguirà tutto in automatico con la suggestione musicale e dell’immagine. Buona notte a tutti
Francesca (Catania) in una chat di gruppo
Io l’ho visto e mi è piaciuto tantissimo. Mi sono venute i mente tanti spunti e ho messo giù dei pensieri
Scatoloni fisici ed emotivi in cui riporre abiti, libri, ricordi, sentimenti, in vista di un trasloco. È questo il pretesto da cui parte Salvatore Greco , nel suo film, per parlarci di sé e del suo mondo complesso e maschile. Lo dice espressamente: questo film è dedicato solo agli uomini. E a me infastidisce solo pensarlo. Mi disturba. La giudico subito una grave mancanza. Poi però, mi addolcisco e mi sorprendo a vedere un cast di soli uomini, così disperatamente alla ricerca del femminile. Chi lo fugge per delusione amorosa, chi perché spaventato da una competizione logorante, chi ancora, frustrato dal non riuscire ad esprimere il proprio eterno femminino, per convenzione o educazione. La scelta del cast, così apparentemente improvvisata, è perfetta. Lo sono soprattutto gli inconsapevoli attori di strada; su tutti il venditore ambulante e il pescatore. Salvatore Greco sa, pasolinianamente, che gli attori professionisti sono meno plasmabili, e lui da attento suggeritore tira fuori da loro verità inedite e sorprendenti. Il venditore ambulante che dice che nel lavoro c’è tutta la sua fantasia, ci regala un’iperbole folgorante che sintetizza il pensiero che va da Marx a Marcuse senza passare dal via. Il pescatore poi, un omone grande e grosso, che dice che i veri maschi sono le donne, perché sono forti e non temono sacrifici e dolori e da sole portano avanti famiglie e crescono figli. Lo dice con convinzione e senza conflitto, consapevole di decenni di mancanze di diritti riconosciuti e lotte femminili. Poi ci sono i racconti intimi di amici, artisti, uomini soli che con gli occhi lucidi rincorrono ancora sogni e suggestioni. Non passano inosservate le scarpe femminili rosse in alcuni fotogrammi in cui un attore, all’interno di un teatro, si libera, a fatica, di una corazza fatta di retaggi e vincoli e, finalmente carponi, urla all’amore. Gli spunti in questo film, dalla fotografia luminosa, sono tanti; le idee si ricorrono in un flusso inarrestabile. Il rapporto difficile, complesso, tra un padre, un intenso Pippo Pattavina, e suo figlio, i loro imbarazzi amorosi, divengono archetipo di mille rapporti conflittuali e irrisolti tra padri e figli. Poi, ancora il senso della fede. Tre punti di vista diversi: la festa di Sant’Agata, un’estasi profonda degli strati più popolari della città con la propria santa di cui sono pazzamente innamorati, con bellissime immagini della processione. Il buddismo del regista, che nella pratica giornaliera e nel “fare spazio”, diventa spinta nella realizzazione di se stessi. Il naturalismo apparentemente materialista di uno degli intervistati, che affida agli elementi della natura la propria sopravvivenza, ma che ha bisogno di un “sorriso che innaffia” come motore di vita. Struggente il valzer collettivo, sulle note del Bel Danubio blu, canticchiate alla fine da tutti i protagonisti. Il valzer è un vortice travolgente. La vera sfida resistergli o lasciarsi andare senza remore. Così come occorrerebbe lasciarsi andare nel vedere questo film che si conclude con una dichiarazione d’amore per il teatro, vero brodo di coltura, in cui l’umanità si esalta e rasfigura.
Angela (Catania) in una chat di gruppo
Si! Brava Angela! e tutto questo è un inno all’essenza della bellezza e della semplicità (anche se a volte complicata) della vita che tutti ci accomuna in un sentire gioioso e straripante di fluide emozioni! È amore puro, spogliato da ogni forma di artificio…
Francesca (Catania) in una chat di gruppo
Angela rimango senza parole. Può un artista scatenare tutto questo? Si! Quando il suo lavoro e il suo impegno è chiaro, quando la sua vocazione è una sfida determinata va oltre paure e contraddizioni, quando ci crede, quando è apparentemente solo. L’ho provato per tanti attori, registi, autori. Leggere questo tuo commento mi offre un ulteriore incoraggiamento. Lo auguro a chi è come me. Oggi è fondamentale, ribadisco, oggi, lo dico senza un minimo di lamentela anzi di riscatto. Ringrazio tutte il cast del mio film che tu scandagli in maniera perfetta. La mia famiglia, i miei affetti. Chi ha criticato come chi mi ha sostenuto. Aggiungo una considerazione. Questa straordinaria situazione che si presenta come un riciclo e sostenibilità ambientale a mio parere sta aiutando chi forse è stato più in silenzio rispetto ad altri. Mi dispiace immensamente per chi ha sofferto, per i martini in campo, per gli odi politici, per la grande confusione, la gente che ha perso il lavoro e la gente in povertà. Detto questo, è forse un’incredibile bonifica. Le bocce sone ferme, si studia per riprendere il gioco. In tanti siamo in un condizione di disagio, non ci sono soldi, non ci sono date e programmi, è tutto in work in progress. Allo stesso tempo sono in pausa alcuni caos mediatici, alcune iperattività, alcuni pieni realmente vuoti. Molti bagordi. Il pubblico da casa riesce con i propri tempi a fare autentica selezione per ripartire verso nuove fruzioni, nuovi assetti, nuova creatività, nuovi prodotti. Si sono scatenati dialoghi e vicinanze impensabili. Ho parlato in chat con colleghi mai visti e conosciuti sia famosi che sconosciuti. In questi giorni molti che hanno guardato il mio film online mi hanno fatto arrivare le loro sensazioni, ciò che si sono portati a casa. Mentre scrivo mi arrivano con messenger note. Pochissime di sfida, giudizio molte di gioia, di forza, di incoraggiamento.. Qui con te è un meraviglioso mare di grande gioia ed emozione. C’è la lettura, e l’impegno a trasmetterla. Ecco perchè penso “ho fatto tutto questo?” Si!!! Ci sono riuscito con ciò che avevo a disposizione. Non so se questo film sarebbe arrivato ad una distribuzione nazionale, forse qualche proiezione in giro per spazi disponibili. Prima della pandemia ho trattato e continuerò a farlo. Ad oggi mentre scrivo 684 persone hanno visualizzato il mio film. Possono sembrare poche, per me in due giorni ci siamo fatti un bel regalo. Mi auguro che questo sia di buono auspicio sia per tanta gente comune che per tanti attori, autori, registi, musicisti, ballerini, tecnici, amministratori e maestranze che amano e lavorano bene in questo campo e in generale in lavori che esprimono dei sentimenti e come tali a volte definiti “non indispensabili”. Angela tu rappresenti il pubblico. Benedetto il momento che la tua scelta ti ha portato a vedere Esame di lealtà. Rappresenti l’umanità della fruizione, tu oggi sei per me il coraggio. Infinitamente grazie
Salvatore risponde ad Angela
Salvatore, in questo tempo difficile e dagli esiti incerti, paradossalmente, sto ritrovando me stessa. Coltivando di nuovo passioni forti per troppo tempo messe all’angolo. La scrittura, la poesia, il teatro, il cinema. Spariglio le carte, finalmente libera dai tristi vampiri che succhiano il sangue e ti ammorbano l’aria. Grazie a te per questa bella finestra sull’umanità. Auguro a te e al tuo film i migliori esiti e di conquistare tanti nuovi occhi.
Angela risponde a Salvatore
Finito ora la visione. Non riesco a caldo a fare un’analisi dettagliata… ci sono molte cose che mi hanno coinvolto, altre che ho semplicemente osservato da spettatore. Ho uno scatolone in soffitta, dal trasloco del 2010 Roma-Letojanni… una decina che erano ancora chiusi dopo anni, li ho aperti un paio di anni fa, tutti avevano la scritta esterna che definiva il contenuto… uno no. Non l’ho ancora aperto, non mi ricordo nemmeno cosa ci sia dentro e… no, non mi è venuta voglia di aprirlo, anzi… sono convinto che resterà chiuso ancora per un bel po’. Mi è venuta voglia di fare spazio, questo sì, ce l’ho da tempo ma evidentemente non è ancora così forte. Sul tema la paura c’è una cosa che non mi trova concorde: “Si ha paura di quello che si conosce, di quello che non si conosce non si può avere paura”, ecco io la penso all’esatto contrario, ma come si dice…il mondo è bello perché è avariato. Detto questo…Ho capito meglio sicuramente lo stile di scrittura di Salvo… l’intero girato è come i suoi scritti… pieni di spunti, di suggerimenti che lasciano poi a chi legge o guarda, il compito di proseguire il lavoro… e quindi mi concedo una provocazione: dopo tutti questi spunti meravigliosi… a quando il film? Mi è piaciuto. Un abbraccio
Francesco (Catania) in una chat di gruppo
Fra ieri sono andata a letto dopo aver letto il tuo messaggio e ho capito bene cosa intendi nel dire che si ha paura di ciò che non si conosce. Ma ho capito anche cosa vuole intendere chi pensa di poter avere paura solo di ciò che si conosce e avrei voluto dire la mia ieri sera ma avevo sonno e ora mi sono alzata col pallino. Sono due frasi apparentemente in opposizione ma infondo entrambe vere. Molte paure come tu sostieni, sono relative a qualcosa che non conosci e l’esempio più banale potrebbe essere quello del cane. C’è chi ha paura di qualunque cane per strada, ma se impara a ri-conoscere il linguaggio del cane avrà paura solo quando il cane mostrerà di essere aggressivo, in tutti gli altri casi non ne avrà paura. A volte però puoi avere paura perché il pericolo è reale e non ti serve accrescere la tua conoscenza per non averne più. Ad esempio conosci una persona che è psicopatica… Sai che è fuori di testa e che ti può fare del male perché per sua natura è aggressiva. In quel caso può verificarsi la situazione opposta: se conosci bene il pazzo e lo incontri puoi averne paura, ma chi non lo conosce (metti caso per assurdo che sto pazzo sembra apparentemente una persona normale) potrebbe trovarsi in una situazione di pericolo senza saperlo e quindi senza averne paura. Io penso che le paure a cui tu ti riferisci sono le paure irrazionali ma nel caso dei reali pericoli l’unica cosa che non si conosce è il futuro, come andrà a finire? C’è comunque l’ignoto ma in quel caso non ci vorrebbe una conoscenza ma una premonizione. E anche in questo caso se attraverso una premonizione avessi la certezza che stai morendo (e quindi la conoscenza del compimento dell’evento) non avresti più paura? Oggi infine tutti (o buonaparte delle persone) ha paura del coronavirus. Ieri non si conosceva, qualcuno ne aveva paura? Nel risponderti si è portata a compimento dentro di me una riflessione che mi ha portato ad abbracciare le due “tesi”, quando io invece anche io associavo la paura esclusivamente al non conosciuto e di questo ringrazio sia te che salvo.
Francesca (Catania) in una chat di gruppo
Bello spunto di riflessione, sì diciamo che può dipendere dal soggetto della paura stessa, ma anche in questo caso è opinabile e si apre a diverse interpretazioni… Il caso del Corona virus: non sai che esiste = non può farti paura ok. Sai che esiste = ne hai paura. Ma sapere che esiste non significa “conoscerlo”, conoscerlo veramente (speriamo presto) significherà sapere come contenerlo, curarlo, combatterlo.. a quel punto non avremo più paura. La questione diventa filosofica… Prima o poi ci vedremo tutti e ste chiacchiere molto interessanti le faremo di persona. Grazie comunque per gli spunti di riflessione
Francesco (Catania) in una chat di gruppo
Buongiorno Caro Turi…Innanzi tutto grazie per aver dimostrato cosa può fare una persona mossa da una determinazione costante e inamovibile…arrivare al suo obbiettivo,qualunque cosa accada!
Rispetto al tuo film posso dirti che l’idea è originalissima e per quanto mi riguarda non riesco a darti un “giudizio”,sento infatti che quest’idea,appunto,deve ancora radicarsi in me;una cosa però m’ha colpito da subito,la spontaneità e sincerità del cuore degli attori,la macchina da presa mi riportava persone e non personaggi…c’è una scena dove uno di loro,colpito dall’empatia d’un tuo commento ad una sua esperienza,rompe tutti gli schemi del fuoco di scena e si lancia ad abbracciarti.Questa cosa per me difficilissima da raggiungere è mi ha veramente colpito e la trovo meravigliosa,Grazie!!
Ti auguro buona fortuna e serenità!!!
Pietro (Roma)
Lungometraggio molto originale. È stato emozionante vedere Fabio. Grazie! Un bacione
Buongiorno..ho visto film che globalmente sottolinea tanti aspetti emotivi della. NOstra quotidianità attraverso un ambientazione tra il teatro alternativo ed il documentario…bello rivedere Fabio …sembra di essere in un sogno..tvb
Molto anche perché io amo il cinema d ‘autore e questo sicuramente lo è, molto bravo il regista che ha tessuto come una ragnatela tutti i temi della vita con vari personaggi e Fabio si interseca anche se per poco perfettamente, vedilo tutto ne vale la pena!
Ecco le risposte di alcuni amici
Agnese Moglie Fabio Lo Grande (Palermo)
L’ho trovato interessante e originale. Bravo
Maria Grazia (Catania)
Grazie mille al REGISTA Salvatore Greco di regalare la visione di questo FILM D’AUTORE, orgogliosa di avere dato il mio contributo per la TRADUZIONE in FRANCESE senza script quindi direttamente seguendo la visione del film, lavoro impegnativo ma con grandi soddisfazioni e sfida per il mio ruolo in quanto traduttrice madrelingua francese, il primo lungometraggio interamente tradotto per quanto mi riguarda…quindi BUONA VISIONE!!(in Italiano e inglese su questo link e in francese su FB a breve)🎬📹💻 Grazie Salvatore di regalarlo al publico tramite i social OGGI PRIMO MAGGIO (per 3 giorni), buona festa a tutti!!
Florence Rovidati (Roma)
Grande Turi 🔝👏🏾 splendido film 👌🏼
Giuseppe (Catania)
Grazie a Salvatore Greco per avermi voluto in questo suo bellissimo progetto! Buona visione a tutti!
Roberto Carrubba (Roma)
Molto particolare: interessante! Complimenti! Pochi maschi sanno distinguere la differenza esistente fra maschio e Uomo. Se il regista si fosse limitato ai grandi temi della vita, escludendo la sublimazione della “volgarità”, gli eccessi, sono spesso da considerare grandi manchevolezze
Rosy (Catania)
Abbastanza introspettivo, mi piace! Un bel percorso 🤗
Leo (Catania)
Un artista (o come si definisce lui) un lavoratore dello spettacolo, che si sfida quotidianamente per realizzare il sogno della sua vita, un artista che oggi, nel giorno della festa dei lavoratori, e purtroppo del lavoro negato, delle speranze di vita e delle opportunità negate, ci regala per tre giorni il frutto della sua fatica. Per chi ha tempo e voglia di ascoltare una voce fuori dal coro, io per prima, l’opportunità di farlo. Grazie per l’atto di coraggio 🙏
Salvatore Greco grazie per averci messo carne e sangue… Un film lirico, profondo, emozionante. Parte in sordina, ma cresce in modo costante e potente, fino a diventare… Un walzer.
Mi sono emozionata grazie 💖
Invito chi ha tempo ad approfittare dell’ultimo giorno disponibile per la visione 💖
Vanessa Battista (Roma)
Bravissimo Salvo …. un giorno anch’io vorrei fare qualcosa con te ti voglio bene amico mio
Daniela (Catania)
Grazie Vanessa, c’è tutto quello che dici. Grazie, Voglio bene a tutto il pubblico che come te mi sta regalando un scorta di coraggio
Salvatore risponde a Vanessa
Faccio alcune importanti premesse su questo lungometraggio molto interessante davvero, e non solo perché vi ha preso parte mio zio. 😁
E’ Interessante ed anche molto impegnativo, è un lungometraggio quindi richiede tempo, predisposizione alla riflessione, capacità di restare seduti.
Questo lungometraggio è un Ulisse di Joyce in chiave moderna
Anna Rasulo (Catania)
Condivido il link di YouTube in cui sarà disponibile per tre giorni, a partire da oggi, la visione del film documentario “Esame di Lealtà” di Salvatore Greco.
E’ un film che merita di essere visto per la sua originalità di idea e di esecuzione.
Il tema principale è il trasloco che di per sé è già un’esperienza molto forte, che ti porta inevitabilmente a chiudere in degli scatoloni oggetti, cose che sono correlate alla tua vita vissuta fatta di eventi piacevoli o spiacevoli. Questo è il momento di selezionare ciò che vuoi ancora portare con te in una nuova casa e continuare a dargli vita.
Il regista, che chiamerò semplicemente Salvatore perché persona a me molta cara, prende ispirazione per la sua opera proprio dall’esperienza personale durante il suo trasloco. Trova casa dopo tanta ricerca e finalmente la trova grande abbastanza per contenere tutto ciò che ha conservato in un deposito per 10 anni. Le sensazioni, l’emozione ed il percorso interiore che vive riaprendo le scatole è un’esperienza che lo coinvolge così tanto da portarlo a creare il suo film.
Nella realtà l’esperienza del trasloco lo porta a riflettere su tanti temi importati della vita e desidera su questi interagire con le persone “comuni” conosciute o sconosciute incontrate per strada. Realizza tutto questo attraverso due approcci: quello dell’improvvisazione che ha spesso luogo in ambienti esterni e quello pianificato e girato in un teatro.
Ho avuto la possibilità di vederlo in varie occasioni e vi assicuro che è uno di quei film che merita di essere visto più volte. Coinvolge molto, sorprende, diverte e soprattutto ognuno può immedesimarsi proiettando in ciò che vede un proprio vissuto che inevitabilmente porta a delle riflessioni.
Buona visione!
Teresa(Catania)
Teresa, i tuoi stimoli di libertà, poesia, bellezza e gioia nel senso di amore condiviso, sono e sono stati motivo di grande sostegno alla mia poesia, alla mia scrittura, al mio procedere. L’artista vive di approvvigionamento di tutti gli stimoli che riesce a trasformare in storie, contesti, opere d’arte, musica. L’artista vive a volte con una sana sregolatezza, perchè la creatività esige i suoi tempi i suoi spazi, i suoi ritmi e condividere questo con altri, se non si apprezza veramente,può risultare difficile. Quando una persona, come tu lo sei per me, riesce a sostenere un pensatore spettacolante come me, assieme creano valore perchè si trasforma in energia e vigore produtiivo che viene offerto al mondo della cultura in uno scambio plurale di stili, modi di pensare, educazione, tradizioni. libertà di idee condivisa. Il mio film sostenuto in infiniti modi da te è nato e cresciuto realizzando una esperienza che mi auguro a tutti di realizzare, il dialogo tra il reale e il surreale, la prova e ciò che è stato già sperimentato. Gli arttisti, chi vive di passione, agisce di pancia e mal sopporta a volte i contorni della razionalità. Nel nostro caso questo dialogo su diversi punti di vista mi ha aiutato ad avere ancora più pazienza ed arrivare ad un prodotto finito in campo per la fruizione del pubblico. Tutto questo per dirti GRAZIE
Salvatore risponde a Teresa
L’ho visto un anno fa e ne consiglio vivamente la visione!!!
Elena (Catania)
Guardato e con molto piacere ho trovato tanti pezzi di “casa”… E il trasloco che dire.. Un tema super caldo, ne ho fatti cosi’ tanti che ho perso il conto e non ho ancora finito. Un bacionissimo
Maria (Milano
Merita di essere visto e rivisto, perché sicuramente aprirà a nuove emozioni ogni volta. Bravo, bravo, bravo. Penso che ognuno ci possa leggere un suo vissuto, e questo è coinvolgente. Il trasloco è la vita che ci porta altrove, è scelta, è cambiamento, è paura, è ignoto, è avventura, è mobile, è esperienza, è crescita, e tanto altro. Bravo. (Finalmente una cosa da vedere con i miei figli)
Cristiana (Catania)
È la seconda volta che vedo questo film. Lentamente ti coinvolge al punto che vorresti che non finisse più.
Claudio (Catania)
Innanzitutto complimenti per l’originale espressione delle emozioni…arrivano dritte al cuore e all’anima. Teatralità impeccabile. Mai avrei pensato che un trasloco mi coinvolgesse così tanto.
Teresa (Catania)
Ogni episodio insegna qualcosa. Molto bello
Rosa (Catania)
Visto tutto. Lo trovo molto teatrale. Bella fotografia, ma non sempre. Belle musiche. Bello il finale. Bravi tutti.
Giancarlo (Milano)
Molto originale e al minuto 36 anche molto sorprendente. Ma come hai fatto? Complimenti…è qualcosa di straordinariamente interessante e inaspettato. Te lo dice uno che ha vissuto e vive una vita traslocando, rimasto ormai senza più scatole da portare, ma solo con uno zainetto sempre più vuoto.
Alessandro (Malta)
Congratulazioni!! grazie! Comunque io ho fatto tre traslochi in tre anni e devo dirti che a parte la fatica e il dolore del lasciare qualcosa ogni volta, mi hanno fatto rinascere sempre dopo…in bocca al lupo
Giovanna (Catania)
Ciao Turi. Tutto bene. Spero che anche Tu stia bene. Ho visto il film. Molto interessante. Mi ha colpito in particolare l’aspetto della morte. La vedrei come un trasloco dalla vita al di là. Trasloco come trascendenza. Comunque è tutto interessante. Turi fammi sapere dei Tuoi lavori
Marco (Catania)
Ciao Salvatore! Guarda lo abbiamo visto sia io che Riccardo da casa sua…ci troviamo d’accordo sul fatto che è un po’ troppo lungo (forse 50 minuti andavano bene) e che sia maschilista su certi punti (sarebbe stato bello e di gran classe mettere una donna all’improvviso che smuove tutta questa gente che parla della loro vita, anche un’attrice). Ci sono cose interessanti comunque e io personalmente ci ho visto tanto del gesto impresso ma alcune cose sono ridondanti . Capisco benissimo il senso di energia che volevi trasmettere tra le persone ma questo perché ti conosco io, un altro ci capirebbe ancora di meno di me… ovviamente è un mio pensiero e prendila se vuoi come spunto di riflessione.
Lorenzo (Roma)
Ci ho messo un po’ a scrivere il mio commento al film. So di certo che lo voglio rivedere ancora perché ci sono dettagli che voglio approfondire. Sono una traslocatrice seriale (nella mia vita ne ho fatti più di 10) sono la maga del decluttering e anche io adesso vorrei vivere con poche cose. Una cosa è certa: tantissime scene ma soprattutto tante emozioni e pensieri del film mi sono ritornati in mente nei giorni successivi. Questo vuol dire che ha toccato le mie corde. Bravo Turi! (Io troppo ignorante per fare recensioni, ti basti il cuore 🤗
Francesca (Catania)
Cara Francesca, mi piace dirti che ho pensato a te, tempo fa quando ho visto una foto pubblicata sulla tua pagina, una fantastica potenziale attrice… ognuno ha il suo lato cinematografico a me piace coglierlo, sono abbastanza bravo in questo. Le emozioni sono il più grande feedback di una opera d’arte, benedetto il pubblico. Ho avuto ragione e fede in questa scelta. Grazie
Salvatore risponde a Francesca
…e chi lo sa! Sono tanti gli artisti in famiglia🙂😘
Francesca risponde a Salvatore
Non avevo notato la mancanza di donne in questo film. Forse perché sono comunque presenti, evocate dai pensieri e dai ragionamenti. Ho seguito il film in compagnia di amici perché mi piace condividere emozioni e scambiare opinioni. Anch’io ho traslocato, più volte, e spesso mi son portato dietro cose inutili ma che non avevo la forza di buttare. Così non fai il taglio col passato, rimangono le manie che ti accompagnano e conservi i ricordi. Scegliere ti costa, e il non scegliere è più facile. Scrivo per mestiere, faccio il giornalista, ma da tempo non scrivo più per me stesso. Ora tuttavia mi trovo qui a scrivere e riscopro la bellezza di fermare i pensieri, di comunicarli, di dare spazio a quello che sento. Avevo perso il gusto di stimolare la creatività e la fantasia, forse per pigrizia, forse perché ti sei convinto che tanto non interessa a nessuno quello che pensi, oppure semplicemente perché ritieni che non sia più necessario. Mi piaceva scrivere poesie e trasformarle in canzoni, richiamare vecchie pubblicità e improvvisare recitazioni, cantare, stupire con la follia e volare con la fantasia. Forse perché un po’ ho nel sangue questa passione. Mamma faceva parte di una compagnia teatrale che dalla Sicilia portava spettacoli in tutto il sud Italia, poi aveva incontrato papà che si era unito alla compagnia, scioltasi nei primi anni ’50. Allora vedere il teatro rappresentato nel film ha risvegliato in me quell’antico amore. Il palco, la scena, i riflettori…sentire l’innamoramento nelle parole e nel volto di Pattavina… e poi vedere l’umanità vera, riscoprire l’arte della maieutica, la novità dell’improvvisazione e la spontaneità della provocazione. Insomma, personaggi che hanno trovato quell’autore tanto cercato (molto interessante il marionettista!). E quell’ autore che finalmente ha potuto esprimere il suo universo confrontandolo con le realtà intime di tante vite. Tutti siamo artisti e insieme opere d’arte. Dobbiamo solo ritrovare questa consapevolezza. In qualsiasi età, in qualsiasi momento. E Salvatore c’è riuscito.
Francesco (Roma)
Francesco Durante potresti dirmi nome e cognome di mamma? Non e’ solo curiosita’.Te lo chiedo poiche’ provengo da tre generazioni di attori teatrali e quindi possibilmente incrociati con lei. Grazie.
Gianni risponde a Francesco
Caro Francesco quando un giornalista scrive un pezzo, una critica come si usa dire, su un giornale o su una rivista non è possibile rispondere contestualmente, immediatamente, in maniera diretta e aggiungo appassionata come adesso voglio fare io, qui, a te e con te. Semmai puoi scrivere una lettera o fare una telefonata, non puoi rendere il tuo vissuto emozionale pubblico e permettere che altri sentano le tue emozioni, la gioia che provi della gioia di altri. Oggi con questa interazione social è possibile, ed è la prima cosa che mi rende felice. L’adesso, come concetto assoluto, nutriente, è per me da qualche tempo l’unità di misura con cui costruisco ogni cosa da uomo artista quale sono. Un contributo a questo pensiero e metodo mi è arrivato attraverso laboratori e studi sulla bellezza e l’approfondimento del proprio sè. Sono grato ad alcuni maestri di vita. Ed questa magia, l’adesso, in giapponese ”
Honnin-myo, il futuro nel momento presente” che oggi desidero fotografare e condividere con te ed altri, soprattutto chi mi è accanto con amore e anche chi sta a distanza per diversa sensibilità o diversi maturati, con chiuque insomma. L’arte è di tutti e non piace a tutti alla stessa maniera, ciò che si riceve è diverso, “perchè siamo diversi”. L’arte è un sentimento che si scambia, come tra due persone che si piacciono. Per esempio il prologo di tutto questo, uno dei primi punti di questa opera d’arte finita è stato per me l’incontro con Giuseppe Giudice che ha curato il montaggio del mio film, la nostra empatia, il nostro valore, forse la nostra conterraneità ci ha fatto trovare soluzioni. L’ho cercato un editor per un pò di tempo, l’ho trovato attravesro giri di persone, un altro montatore non disponibile mi ha parlato di Giuseppe che vive a Roma ed è di Catania. In quell’adesso era a Catania per qualche giorno di vacanza ed è potuto venire a trovarmi a casa mia. Da lì è partito tutto fino ad oggi che scrivo un ennesimo atto di gratitudine. Riconosco la leggerezza quella del “si, ciao, appena è possibile” quella che non ti fa concentrare sulle cose, te le fa scorerre veloci. Tu ti sei fermato prima ancora di vedere il film, dopo aver visto il film eccomi a rispondere su ciò che è stato un tuo sentire. Non è scontato, come non è scontato come io e te ci siamo conosciuti. E’ tutto un susseguirsi di causa ed effetto. Come si arriva all’effetto dipende da quale cause abbiamo poste nella nostra vita e soprattutto quanta gratitudine c’è in noi, verso i nostri genitori, gli incontri, le passioni, lo stato sociale in cui viviamo, ciò che è maturato di noi attimo dopo attimo. La tua esperienza nel vedere il mio film con i tuoi amici e permettere di evocare ogni cosa che tu scrivi, e sentire il collegamento con tutte le persone che hanno partecipato al film Esame di lealtà fa parte della nostra vita è grandiosa e acqua pura. Sono immensamente felice perchè e ciò che auguro ad ogni artista, sentire che ciò che era una idea attraverso un lavoro, la passione sia foriera di sensazioni, ricordi, nuovi orizzonti e soprattutto benessere. Ringrazio la mia fede, la mia determinazione. L’idea di mettere online il film per qualche giorno visbile a tutti mi è venuta il 23 aprile di mattina mentre pregavo come faccio abitualmente. Il sentirsi, il dialogare con la propria anima e realizzare. Quando tutto questo è in armonia con il mondo accade questo, accade che torni ai tuoi ricordi, al teatro, che si innescano tante altre storie e tante altre considerazioni. Ieri ho commentato uno scritto di Dario Aggioli, un tuo collega, che fa una quadra sullo stato dell’arte. Mi ripeto, questa pandemia è stata ed è un grande evento di bonifica, ci dispiace per chi soffre, chi ha sofferto i tanti martiri in campo. Mi dispiace della povertà che stiamo vivendo, è una povertà pratica, c’è una grande ricchezza che sorge. Sento di dire che è un momento di rivoluzione in cui l’arte come fruizione libera si è liberata dalla gabbia degli interessi ed è tornata a servizio dell’umanità. Chissà quando sarebbe uscito al cinema il mio film, quando sarebbe stato acquistato da un media, c’è voluto un pò di silenzio perchè il mio lavoro o quello di valorosi potesse trovare un piccolo spazio per emergere. Ad oggi più di 800 persone hanno guardato Esame di lealtà online in quattro giorni tu e ognuno mi ha regalato “quel senso” mi ha restituito quel feedback di cui un artista ha bisogno forse a volte più di una rendicontazione economica. Grazie e un buon giorno
Salvatore risponde a Francesco
Ciao Gianni. Mamma si chiamava Iolanda Alberti, figlia di Giuseppe Alberti, sposato con Matilde Torregrossa. Quindi la compagnia era Alberti, ma per un certo tempo aveva lavorato con un certo cav. Raul Linares e poi anche con Giovanni Carrara e signora, di cui non ricordo il nome. Poi durante gli anni della seconda guerra mondiale la compagnia si trovava in Basilicata e qui mamma incontrò il mio papà, Crescenzio, che cominciò a lavorare in teatro, soprattutto in ruoli comici.
Francesco risponde a Gianni
Salvatore buon giorno anche a te, caro Salvatore. Come constatavamo quando ci siamo sentiti al telefono, nulla accade per caso e gli incontri avvengono per un misterioso disegno che contribuiamo a realizzare con i nostri carismi. Duc in altum!
Francesco risponde a Salvatore
Bravo tu bravi tutti!e la scena finale un masterpiece ❤️ .A me è piaciuto.ora tocca sii traslochi delle donne. Che poi come.
Dice il pescatore, sono più uomini degli uomini
Barbara (Taormina)
Grazie Salvatore! Complimenti e un abbraccio!
Gianni (Napoli)
Interessante hai aperto tante scatole una buona ed efficace intuizione una pura ricerca dell ‘essere in una mangiata di muniti un documento film su interrogare e interrogarsi su temi vari e contrastanti ma una assoluta ricerca introducendo piu dubbi che certezze lasciando a chi lo vede una propria riflessione senza darci soluzioni ma la possibilità di aprire una propria scatola.
Walter (Enna)
Ho visto il tuo film, bravo. La lealta’ non mente e commuove !!!!!!
Proprio bello bello bello !!!!!!
Francesca (Catania)
Bello,profondo e commovente 💖
Ketty (Catania)
Salve. Ho appena visto il film.. Mi è sembrato davvero un bel progetto, molto interessante. Complimenti!
Valentina (Roma)
Lo visto due volte!!! Lo trovato geniale e coraggioso. Vedere il punto di vista maschile del cambiamento e dei sentimenti, mi ha emozionato. E così profondo nei temi trattati che mi ci sono ritrovata. Visto che a giorni strasloco anch’io 😊 Grazie
Salvatrice (Milano)
Grazie a te e al tuo staff
Ercole (Catania)
Si è piaciuto molto anche a diversi amici miei😊☀️
Loretta (Catania)
Ciao Salvatore ho visto il film che è particolare con questo taglio tra documentario e teatro, tra confessione confidenziale e finzione teatrale. È interessante per me anche il punto di vista maschile su certi temi, gli uomini hanno sempre difficoltà a esprimere emozioni e sentimenti ed è a volte sorprendente sentire gli uomini parlare così di certi temi, esprimere lati teneri e poetici del loro stare al mondo. Complimenti Salvatore. Non credo che sia facile gestire un film così anche a livello di distribuzione ti ringrazio per avermi mandato il link. E poi alla fine ho avuto una sorpresa. Ma questo è più personale! 😉🌺
Maria Teresa (Roma)
🌞Il Gohonzon mi ha sostenuto, sono felice che condividi con me questa pratica. Il film è per me una bella esperienza che si sta rivelando un apripista come l’avevo disegnato. Honnin-myo, il futuro nel momento presente. A presto
Salvatore risponde a Maria Teresa
Salvatore il tuo lavoro è bellissimo, è pieno, e, non lo so, ti sazia, e, ti stuzzica, e, ti stimola, e ti chiede di essere rivisto e di essere riattenzionato e di scoprire cose che magari ti eri perso prima, e, come quei film che devi rivedere perchè sono troppo complessi, qui non è una questione di complessità è una questione di ricchezza. Credo che tutto quello che, veramente tutto, mi sia piaciuto. Non credo ci sia neanche una delle cose che ho visto che non mi sia piaciuta e che non abbia sentito perfettamente in sintonia con il resto, e, in cui non avessi percepito il tuo carattere forte. e non solo il tuo, ma anche delle persone che hanno collaborato, ma è tutto bello, quindi io chiudo questo messaggio (vocale) dicendoti complimenti, che tu possa fare altri di lavori in cui puoi volare e assemblare le cose della tua mente pazza, folle e geniale ti suggerisce
Claudia (Catania)
Che Dio ti benedica, come benedica tutte le persone che in questi giorni mi stanno incoraggiando. Io credo che l’incoraggiamento sia il frutto di un seme che hai piantato non so quanti migliaia di anni e che l’incoraggiamento sia come quelle piantine che incominciano ad uscire, quel filino d’erba che dice “sono qua!”. Me la sono vista pietre pietre e me la sto vedendo pietre pietre. La scelta che mi ha portato 10 giorni fa, mentre facevo Daimoku davanti al Gohonzon di programmare una visione gratuita per qualche giorno online, è stata vincente. Perchè innanzitutto non mi immaginavo tanta gente, siamo arrivati a più di mille visualizzazioni che sono per me numeri bestiali, e gran parte hanno lasciato commenti con messaggi privati, o su messenger, su FB, su account YouTube… in percentale il 20%, perchè il resto sta zitto. Noi siamo un popolo di gente che sta zitta, soprattutto quando incontra una espressioen come me che di fatto è un pò respingente. Quindi grazie dell’incontro, benedette tutte le fasi del nostro incontro, tutte nessuna esclusa! So che tutto questo darà i suoi frutti! E di questi frutti saremo partecipi noi che ci stiamo creando questa squadra in questo mare in tempesta, e siamo capitani coraggiosi, che sappiamo quello che vogliamo e sappiamo come portarcelo a casa…
Salvatore risponde a Claudia
Ecco, finito si vedere “Esame di lealta”. Non sono una spettatrice obiettiva, il tuo “prodotto” mi interessa fino ad un certo punto, nei tuoi lavori io cerco te. Così che bello vedere, immagino la tua casa, e sentire la tua voce, bello vederti, riconoscerti nei tuoi modi, nel tuo approccio nelle interviste. Bello vedere la tua creatività prendere forme diverse durante le riprese. Bello indovinare, probabilmente sbagliando, nelle tue improvvisazioni, il percorso che stai facendo. Bello sentirti raccontare del tuo nuovo spazio che ti contiene senza imprigionarti e dove puoi perfino pensare di fare ordine. Del “prodotto” posso darti solo delle sensazioni per niente riflettute. ” tanta robbba”, direi con una espressione sola. A volte troppa (non ho potuto vedere il film tutto in una volta sola), spessissimo interessante, un paio di volte toccante, a volte ermetica da lasciarsi abbandonare alla non comprensione, altre, per me meravigliosamente esplicita (tutti i tuoi racconti diretti). E in conclusione: bravo! Sono felice per te, per quello che hai realizzato e stai realizzando, per come il “Padre” ( e con lui l’ordine e il maschile) sta ritrovando, questo leggo dal tuo lavoro, la sua collocazione più giusta. 😘
Gloria (Roma)
Ciao salvatore. Grazie. Spero tu stia forte e bene
Gabriele (Napoli)
Visto, apprezzato, goduto. Il feedback è difficile perché richiesto: è come chiedere Mi vuoi bene? O chiedere al pisciaro se il pesce è fresco! Le risposte sono obbligate! Grazie per la bella sollecitazione e complimenti ancora, stavolta a pacco scartato!
Camillo (Catania)
Grazie, sono senza parole. Ho ricevuto in due giorni moltissimi apprezzamenti positivi, commenti lusingheri e attestati di stima che non volevo ammettere a me stesso. E’ gioia pura che condivido con ognuno di voi e con tutte le meravigliose persone che hanno collaborato a questa realizzazione. E’ per me e tanti colleghi un grandissimo e meritato incoraggiamento. L’arte è di tutti, piace e viene consumata in funzione a ciò che si è. L’arte in generale, la cultura, è strumento simbolicamente povero che può diventare ricco, perchè è sempre un’idea che si trasforma in azione. Lo spettacolo può avere più o meno effetti, se conquista sta realizzando la sua funzione, benessere. Mi chiedo spesso cosa mi piace e cosa non mi piace, e perchè. Questo mio film è un atto d’amore semplice. Anche se posso essere considerato anziano è per me un nuovo punto di partenza perchè qui adesso è concentrato appieno il mio spazio di rappresentazione, il mio maturato punto di vista. Ognuno prende ciò che arriva con la luce e la speranza che gli appartiene. Ognuno ha la fede, quale fiducia nel proprio sè, per agire. La poesia ci aiuta, apre mondi disponibili ed immaginabili. Alcune persone mi hanno chiesto di mantenere il film online qualche altro giorno, ho deciso che sarà disponibile fino a venerdi 8 maggio. Vi invito a condividerlo perchè mi aiutate a trovare una chiave di disponibilità in chi ha le istruzioni e le risorse per distribuirlo permettendoci una contrattutalità necessaria. Viva ogni tempesta se porta con se la funzione rigenerante, il volere e il potere dell’anima
Salvatore risponde a molti
In a moment for all of us where time has now a new meaning, I’d suggest you to watch this. It’s special story. This is a movie I loved and touched me deeply.
After the intro there are English subtitled.
Lisa (Berlino)
Foto di scena e backstage di Esame di lealtà. In questo Film mi sono affidato a dialoghi estemporanei che ho condotto con l’unico motivo di portare a casa un’esperienza senza nessuna dispersione. Questo mio lavoro è un concentrato di libertà, di ottimismo, l’ho creato con l’armonia del qui e ora. L’ho realizzato con la piena voglia di esprimermi e fare esprimere altri. In ciascuno di noi c’è tutto ciò che serve per essere felici. Ho usato tutte le risorse a mia disposizione e nel migliore dei modi. Il sorriso è stato il punto di partenza. Con tutte le persone intervistate il primo approccio che ho avuto è stato abbracciarle con la mia gratitudine, molti di loro li ho incontrati contestualmente alle riprese, alcuni con uno sguardo per strada. Questo Film è per tutte le persone che ci trovano spunti e ispirazione. Per tutte le case e le umanità che lo accolgono. L’ho pensato e prodotto per soddisfare la natura delle cose. C’è un senso in ogni scelta e tutto è correlato. La fotografia, i dialoghi, l’esplorazione, le musiche sono il modo per entrare in un gioco di interpretazione in cui l’improvvisazione è necessaria per dare la sua impronta di leggerezza e naturalezza. Sono molto curioso, mi fisso su ogni particolare. Tutto per me è sacro perché riconducibile ad una documentazione visiva ad una spettacolarizzazione, ovunque, dappertutto. Pensare sentire parlare. Mi piace essere sedotto da vari aspetti di un’unica realtà. Non so con quanti sto interagendo adesso, per me sto interagendo con tutto il mondo senza limiti. Io riprendo, porto a casa, ogni cosa che mi offre uno stimolo. Per un paio di mesi ho camminato con la mia macchina da presa nella bellezza di ciò che ha catturato la mia attenzione, in quegli elementi che mi ha motivato ad attivare una relazione e condividerla. Questa ricerca è per me il motore/motivo della cultura, la vera sostanza della vita, ogni volta una conferma. L’osservatore fa parte del campo e lo influenza. Ciò che riteniamo possibile è fondamentale per la co-creazione del reale. Sono le interrelazioni sensibili, quelle che cerco, che mi piacciono. Ho capito in questi giorni che ognuno di noi muove energia, in maniera invisibile. Mi sono ritrovato a scambiare commenti, parlare, ringraziare molti di voi che avete visto il mio Film e l’avete gustato, alcuni rigustato, per questo ho una grande gioia. Più le vibrazioni emesse da un pensiero sono pure, più l’energia diventa forte, correlata
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