Un’artista, il me, dopo aver scritto, assemblato, realizzato e testato una propria opera d’arte si chiude tra sè e sé e dice “e adesso”. Sostengo la mia ricerca, do energia a questa ruota che va avanti in un ciclo continuo. Continuo
La vocazione di un autore, con più o meno paura o con più o meno nuove sfide nel senso di progetti, culturali è il caposaldo della rivoluzione. Il tempo è sempre in avanti perché il flusso della creazione, che parte dall’impollinazione e arriva alla degustazione, è l’unica verità. L’amore tradotto in un apprezzamento pubblico, che bello, che soddisfazione. Saziante
Cultura, che parola infinita, quanto può essere cialtrona. Se è così vomito, altresì partecipo, Io amo il pubblico
“Che spettacolo è se non ti porti a casa qualcosa, come alle feste, ti porti a casa un pezzo di torta”
Parlo di me, mi vedo qualche anno fa a Roma alla spietata necessaria ricerca di una nuova collocazione di lavoro nel campo dello spettacolo. Reazione, dopo anni di lavoro controverso in cui “il progetto fantasioso e artistico” è stato solo strumento di comunicazione d’impresa.
Quante volte mi sono sentito, smarrito. Così sembrava.
Per me è chiaro “chiarissimo” che ciò che conta è la misura della nostra determinazione, del tuo stravagante manifesto, nel frattempo anche solo per te stesso
L’oggi che sarà diverso dal domani, questa è già poesia.
Sono due conseguenze,“ho, qua”
A tutto questo appartiene un elemento fondamentale, la maturazione. Questa visione o si collega, si associa ad un altro pensiero, che è il tempo consumato, o si. Il si come sostantivo. Ovvero il tempo come responsabilità, utilizzarlo al meglio. Dargli valore come un investimento come qualcosa che ci fornisce un feedback sia esso sia un risotto o un dipinto, permettimi anche una masturbazione mentale. Tutto nel senso del tuo senso
Il 30092020 ho debuttato con il mio spettacolo, un monologo dal titolo Semplice interpretato da brava Barbara Gallo. Una costruzione travagliata che dipende da ogni scelta precedente. Andando indietro fino ad ogni lavoro di contorno. Un puzzle dal 2013 ad oggi compreso il cameriere in un ristorante a Catania fino a dicembre 2019. Successo nel dire ce la posso fare “ce la puoi fare”
Oggi posso avere un riscontro dal pubblico presente, sia per la prova generale del 23 settembre che al debutto nazioanle del 30 settembre 2020, un parlare di ciò che è stato il retrogusto. Un primo abbozzo di dialogo tra produttore e fruitore
La mia arte, la mia drammaturgia in scena, niente di scontato. Un minuzioso assieme di necessità, volontà, lavoro per se ed altri.
C’è un grande orizzonte anche se lo vedo o capisco solo io, in pochi, intimità. Basta per continuare con sogni sempre più grandi.
Rifletto sui tempi forniti da un datore di lavoro nel campo dello spettacolo, che può essere un aiuto senza essere il produttore. Pubblico. L’artista scandisce il tempo e lo utilizza nel migliore dei modi. Grazie
grazie a
Barbara Mirabella, Assessore cultura grandi eventi Comune di Catania
Valentina Noto, Dirigente Castello Ursino Catania
Salvo Lo Giudice, Assessorato cultura Comune di Catania
Roberto Viglianisi, per queste foto
Semplice
Salvatore Greco, drammaturgia e regia
Barbara Gallo, interprete protagonista
Barbara Mileto, aiuto regia
Francesco Noè, direzione tecnica