Guardare e vivere le cose oltre la loro apparente accezione.
Permettere a simboli di rappresentare il sentire.
Che parola.
Che significato visivo.
Che adrenalina.
Che senso di giostra.
Che altro se nove.
Che parco dei divertimenti.
Che mutazioni in divenire.
Che ci porta l’ottovolante?
Lo stupore.
La soddisfazione.
La forma.
Otto è infinito
Lo scompiglio reale e la velocità.
Il disordine paleolitico.
L’euforia primaria e immaginaria.
Curve salite discese tornanti.
Urla di gioia e paura.
Coraggio.
Esperienza.
Che c’è?
C’è da pagare un biglietto.
C’è da rispettare la fila.
C’è tanto, qualora il tanto è il due.
C’è l’opposto, qualora è imposto.
C’è l’imbarazzo dell’instabile.
C’è l’incerto equilibrio di relazioni.
C’è il ricordo.
C’è il niente del prepotente.
C’è la stupidità del deficente.
C’è diversa connotazione oltre lo svago.
C’è il non capirsi, sentire unico.
C’è il vomitarsi addosso.
C’è la fuga da ogni tipo di condotta.
C’è la fragilità.
C’è l’impossibilità del valzer.
C’è un’euforia dubbia, oscura.
C’è la sfida, l’ubriacatura.
C’è il non c’è.
C’è il midispiace.
C’è la distanza.
C’è assenza di dialogo, soltanto.
C’è l’esperienza.
C’è la voglia di ripetere.
Che fare?
Godersi il giro.
Accettare o rifiutare.
Stare immobili senza fare niente.
Assistere anche inquieti.
Attraversare.
Come al circo.
Il giocoliere mostra la sua bravura.
La guardi.
Oltre il godere se vuoi la impari.
Ci vuole tempo, sfida.
Curiosità.
Si può lavorare a cosa significa.
A cosa è.
Essere complici della stessa magia.
Sedere accanto e divertirsi.
Stare lontani senza decidere.
Anche se difficile, si può.
Grazie a chi ha inventato l’ottovolante.
Quanto si sarà sentito euforico,
senza immaginare o pensare
alla sua simbologia,
ad ogni possibile variazione
sul tema
delle relazioni.
Esiste la dinamica
Va, continua tu