Pam Carter British, b1952, Color in the Sound, nd, Oil on Canvas
Pensiero che si allarga con una esigenza. Oltre la mancanza. La logica della trasformazione e della parola. Avanguardia contemporanea di un amore, reazione. La più grande manifestazione di amore per sé
Quanto tutto e volte quanto niente. Un ordine manifesto, conquistato. Gioia nell’esserlo. Poi arriva la bufera, decido di attraversarla. Ringrazio a denti stretti.
Verso è un sostantivo perché si riferisce ad un luogo, una memoria a diverse facce, un pensiero in scooter. Verso è difficile da digerire. Un qualcosa difficile da spiegare, o se lo vuoi spiegare ti contraddici perché rifiuti.
Un racconto a due vie, tu che leggi e tenti di capire. Io e la mia esperienza.
Due condizioni opposte. Cogli il personale?
Immagina o passa ad altro. Porta con te, ciò che vuoi. Insalata.
Lo sto facendo mentre giro attorno a queste parole, già messe in ordine.
Capire senza capire. Ascoltare quella sensazione che porta questo groviglio. Trasformiamolo. Se sai, lo sai, se non lo sai, inventa. Entusiasmo semenza per tutto. Possibilità. Dal niente un nuovo, il nuovo.
Oggi navigo a caso per il mare dei pensieri, quelli infiniti, all’orizzonte, ad una finestra spalancata, desiderosa di infinità.
Fermati se vuoi. Io vado avanti.
Avventura di una già avventura.
Scrivere è così, naturale, con tutti i tipi di mare, le condizioni.
Esperimento. Nuovo. Le nostre avanguardie.
Sento la confusione che invade la natura, la scuote e tira fuori quel dolore che amorevolmente diventa immaginazione.
Mi piace, la gratitudine che trasforma il verso, quel prima, adesso, abbellito, disintossicato da impurità e abbracciante solo verità.
Ci provo, e ci proviamo, determino e determiniamo.
In questo volere, in questo apparente vuoto, trovo un tesoro, è per noi. È per tutti. I nostri padri, i nostri figli.
L’essenza di un artista, scrive senza libertà e senza povertà, sia con libertà che povertà, scrive ricchezza nel tentare ogni giorno un equilibrio. Conosci questa condizione?
Equazione, ciò che è solidale per lo spettacolo di un circo. Il circo, lo spettacolo degli spettacoli.
In pista la nostra vulnerabilità, la capacità del coraggio. La vittoria, esiste già in questa causa.
La mia offerta è. La tua?
C’è dell’oltre, l’abbondanza di sogni, il sapore e gusto della contemplazione, quella capacità che va ben oltre l’aridità.
Smarriti, possiamo. È solo il momento, dopo, nel dopo.
Chi ti sta accanto si arrabbia per il tuo ottimismo, e vuole farlo a pezzi. Conosci? Mamma mia! Autentica sofferenza.
Mettiamo assieme ogni creazione, l’amore, possiamo chiamarlo musica. Difendiamo l’amore!
Navigo, eccomi. Leggiamo.
Stamattina la natura mi offre l’esempio, manifestazione di affetto, e complicità, la gratitudine. La funzione di una opera d’arte.
Ricevere è la funzione dell’uomo. Dare è la sua priorità.
Azioni! Sommatorie, necessità. Volere, potere.
Oltre la mancanza c’è il mare, un cielo incantevole, la città, lo sguardo alla montagna.
Io e te, con o senza verso, con o senza, il dolore della mancanza.
La mancanza tema di quest’oggi, verso l’amore. Il sole e la luna.
In tavola musica, colazione di un buon giorno. Dopo il giardinaggio, immondizie, scrivere. Il segno autorevole, indelebile, di caratteri che si susseguono come una traccia su cui galoppiamo d’esperienza, assieme. E se fosse retorica, vista, riguarda il proprio sentire.
Mettiamoci comodi, è il come ti pare, avanti, autonomia. La potenza dell’istinto, l’anima che mette in moto tanto altro. Catalogo di intemperanze, di abbracci, di baci.
Approssimazione, moneta dell’ignoranza, dei succhiatori di energia, quanti ne conosci? Io un paio. Quel volgare atteggiamento, chi oltraggia la vita. Concimiamo con i rifiuti.
Niente di sacro può essere distrutto.
Reagire è l’unico modo per creare valore, oltre il detto, oltre i muri.
Pensieri aperti. Senza il nulla di un nulla, non c’è il nulla. Il nulla è la differenza. Spazio al sentire diverso, a quella saggezza detta vocazione che nasce da una parola, forse da un tormento, da una preghiera, da un volere, da un verso oggettivamente verso. Cazzo, torna il verso. Il senso nascosto.
Oggi quel vedere la fragilità tale e sulla quale scrivi un castello, immagini, come si fa a ribellarsi?
Attraversare è quello che faccio con questa insalata. Infiniti ragionamenti dentro ad una parola, che non è mai quella che pare, perché dietro, dentro, c’è la sua interpretazione, la sua funzione di titolo di una esperienza, comune. Un racconto chiamato travaglio, vissuti.
Traditi senza esserlo. Miscuglio, mash-up di parole, trasforma l’ingenerante in generante. Potenza dell’universo, consacrazione di un valore.
Volente. nolente, la poesia che nasce da necessità, da un incaponimento ortodosso. Esprimere il sentire evidente e nascosto.
Idealizzare. Idealizzato. Idealizzata. Prepotente offerta elucubrante. Stella. Stelle.
Tu donna io uomo.
È il momento di scambiarci effusioni, di coltivare l’amore, di coniugare ogni tipo di verbo appassionante, di fare ciò che sia vivace.
Liberiamoci da ogni, chi sei? Che vuoi? Dove? Quando?
L’oltre è la produzione di sazietà. Adesso.
Musica, compilation di playlist, suoni, rimodulazione, amore. Passione!
Nessun tipo di aspettativa. Essere. Insalata, varietà, verità, godiamoci.