Davanti ad un caffè c’è la storia di chi lo sta consumando. I gusti, le necessità, la bellezza, la volontà, la resistenza, i progetti, l’amore e l’ambizione. Un caffè pur essendo una pausa è sempre un inizio. Sto guardando il piccolo bicchiere di vetro, davanti a me, sul tavolo del bar. La voglia di scrittura è come la voglia di fermare il tempo, descrivere per fermarsi nell’istante ringraziarlo e prepararlo a un nuovo istante. In questo caffè stamattina c’è la mia maturazione meglio dire rivoluzione. Il sole alla mia destra illumina i miei pensieri illumina tutto ciò che tocca e illumina il bar e gli astanti. Avrei potuto fare una foto di questo istante fermarla tra ciò che fa memoria invece ho preferito fermare le parole e unirle tra di loro in un pensiero più ampio, per una descrizione particolare e partecipata. Punto all’obiettivo che questo caffè allarghi l’albero di attività e diventi un caffè corale, un caffè di tutti, un caffè accogliente, un caffè della musica, un caffè dell’amore, un caffè della rivoluzione. Il pensiero corre e ogni stimolo viene tradotto con i quadri di ciò che si è vissuto. Di solito i quadri sono finiti quando li appendiamo al muro, sto pensando a un quadro che pure essendo appeso al muro è infinito. Mano con la mano è lo spaccato di un momento, un bel momento in mezzo alla musica, mano nella mano. È una piacevolissima sensazione che mi avvolge, che mi porta gioia; e questo avviene grazie ad una canzone che si muove e risuona adesso in questo bar. Grazie per ciò che sto attraversando, grazie alla perseveranza, grazie alla sofferenza e percorso di comprensione, Grazie all’amore evidente e nascosto che è in me. Posso guardare il mondo davanti a un caffè, posso immaginare il mondo, e il mondo può immaginare me. Ti guardo platea, ti guardo mentre assisti ad una mia opera teatrale o cinematografico. Questo è un tassello di creatività e comprensione di me. Ti guardo platea mentre sto nella creazione anche quella più millesimale, quella più retorica, quella apparentemente senza contenuto. Questo è il fermarsi e riflettere, il gustare l’attimo, il sognare continuamente, l’immaginare continuamente. Qual è stato l’input? L’input è stato un raggio di sole su un bicchiere di vetro trasparente dove un caffè è stato consumato percependo il bar come il centro del mondo. Aiutando me stesso e favorendo questa percezione favorisco l’impollinazione del mondo di nuovi contenuti, di nuovo immagini e forse esagerando di nuovo amore. Questo è maturazione, il risultato forse è aver deciso ieri di disinstallare dal mio telefono due social Instagram e Facebook. Una scelta a cui pensavo da qualche giorno e che ieri ho realizzato, ho messo in pratica. Quindi invece di zappingare e vedere la vita degli altri mi sono fermato stamattina baciato dal sole e ho ascoltato la mia vita. Nell’ascoltare la mia vita sto lanciando un segnale a sua altezza “la buona volontà” e sua altezza “l’ambizione” affinché possa avere e godere del meglio, ricevere e donare amore incondizionato. Buongiorno vita, buon giorno Alto Veneto. Grazie