Il potere sta nel riuscire a stare sul pezzo, in quel pezzo anche minuscolo del pensiero, in quel guizzo che tenta di sfuggire. Il potere del suo sapore sacro è in uno spazio d’ordine e di progressione chiamato strada, è quella missione che esige rispetto. Chi pratica l’arte corre il rischio di ingozzarsi di adrenalina ovvero le sommità a volte oscure del consenso. “Si può dare al mondo un messaggio” come scriveva e cantava Giorgio Gaber. Metto in campo il potere di migliorare ogni istante, perché ogni secondo è importante. Come per dire Fede uguale vita quotidiana. “Può sembrare che le persone oneste arrivino per ultime al traguardo, ma di solito loro partecipano ad un’altra gara” Libero dalle ansie, privo di paure. Per riuscirci filtrare il negativo. pace con tutti. Aver imparato tanto e soprattutto a non mollare. Aggiungo anche che come disse Andy Wharol “Si ha più potere quando si tace perché così la gente comincia a dubitare di se stessa”
Oriana Fallaci
“Sono troppo convinta che la vita sia bella anche quando è brutta, che nascere sia il miracolo dei miracoli, vivere: il regalo dei regali. Anche se si tratta d’un regalo molto complicato, molto faticoso, a volte doloroso” Oriana Fallaci

Rivoluzione
Per fare una rivoluzione ci vogliono due cose: qualcuno o qualcosa contro cui rivoltarsi e qualcuno che si presenti e faccia la rivoluzione. Di solito ci si veste in modo molto informale e le parti in causa sono piuttosto flessibili nello stabilire il luogo e l’ora ma, se nessuna delle due parti si fa viva, l’impresa va a finire male. Woody Allen

Il disprezzo

Il contenuto mi viene suggerito da questa foto che si riferisce alla lavorazione del film Il disprezzo (Le Mépris) del 1963 scritto e diretto da Jean-Luc Godard e tratto dall’omonimo romanzo del 1954 di Alberto Moravia. Titolo perfetto, riflessione necessaria per un sentimento di schifo che mi trascino da qualche giorno. Reagire. Amare i miei nemici. “Rimetti i ns. debiti, come noi li rimettiamo a ns. debitori“. Disegnare la felicità con motivazione, questo è la mia missione. Evolvere costantemente con passione e creatività anche a dispetto del disprezzo che provo da chi ruba.
“Il miglior film di Godard è uno studio profondamente cinico sulla perdita di integrità artistica e sulla perdita di rispetto che ne deriva, un avvertimento per ogni artista che sceglie di svendersi per guadagno finanziario.” David Flint
“L’equilibrio ideale tra l’auto-riflessività di un’opera di Godard e la sua inclinazione all’elegiaco e al trascendente. È allo stesso tempo una presa in giro dell’istituzione del cinema e, in qualche modo, una meditazione sui profondi misteri dell’amore e dell’arte“. Rielle Navitski
“La bellezza schematica dei colori e la recitazione distaccata degli attori, in contrasto con il lirismo della musica, rendono Le Mépris una storia ossessiva.” François Jost
Elementi corrispondenti ad un sentimento, il mio, verso una presunta autentica o innocente cattiveria di pensiero. Un modo per distrarsi. Metto in campo la VERITA’.
“Nella vita c’è solo una verginità ed è l’infanzia” (cit.)
“Può sembrare che le persone oneste arrivino ultime al traguardo, di solito loro partecipano ad un’altra gara”
Romantico
Il vero amore non è né fisico né romantico.
Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è,
è stato, sarà e non sarà.
Le persone più felici non sono necessariamente
coloro che hanno il meglio di tutto,
ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.
La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta,
ma di come danzare nella pioggia.
(Khalil Gibran)

La commedia dell’amore
Oggi che magnifica giornata, Che giornata di felicità, La mia bella donna se n’è andata, M’ha lasciato al fine in libertà, Son padrone ancor della mia vita, Son padrone ancor della mia vita, E goder la voglio sempre più, Ella m’ha giurato nel partir, Che non sarebbe ritornata mai più, Vivere senza malinconia, E vivere senza più gelosia, Senza rimpianti, Senza mai più conoscere cos’è l’amore, Cogliere il più bel fiore, Goder la vita e far tacere il cuore, Ridere sempre così giocondo, E ridere delle follie del mondo, E vivere finché c’è gioventù, Perché la vita è bella, La voglio vivere senza tu, Spesso la commedia dell’amore, La tua donna recitar ti fa, Tu diventi allora il primo attore, E ripeti quello che vorrà, Sul terzo atto scende già la tela, Finalmente torna la realtà, E la sua commedia dell’amor, Che in una farsa trasformata sarà. Vivere pur se al cuore, E ridere sempre così giocondo, E ridere delle follie del mondo, E vivere finché c’è gioventù, Perché la vita è bella, La voglio vivere senza tu, E vivere finché c’è gioventù, Perché la vita è bella, La voglio vivere senza tu
Fonte: Musixmatch Compositori: Bixio
E poi mi trovo a scrivere
Le notti non finiscono, All’alba nella via, Le porto a casa insieme a me, Ne faccio melodia, E poi mi trovo a scrivere, Chilometri di lettere, Sperando di vederti ancora qui, Inutile parlarne, sai, Non capiresti mai, Seguirti fino all’alba e poi, Vedere dove vai, Mi sento un po’ bambino, ma Lo so, con te non finirà, Il sogno di sentirsi dentro un film, E poi all’improvviso, Sei arrivata tu, Non so chi l’ha deciso, M’hai preso sempre più, Una quotidiana guerra, Con la razionalità, Ma va bene purché, serva, Per farmi uscire, Come mai, Ma chi sarai, Per fare questo a me?, Notti intere ad aspettarti, Ad aspettare te, Dimmi come mai, Ma chi sarai, Per farmi stare qui?, Qui seduto in una stanza, Pregando per un sì, Gli amici se sapessero, Che sono proprio io, Pensare che credevano, Che fossi quasi un Dio, Perché non mi fermavo mai, Nessuna storia inutile, Uccidersi d’amore, Ma per chi?
Lo sai, all’improvviso, Sei arrivata tu, Non so chi l’ha deciso, M’hai preso sempre più, Una quotidiana guerra, Con la razionalità, Ma va bene purché serva, Per farmi uscire, Come mai, Ma chi sarai, Per fare questo a me?, Notti intere ad aspettarti, Ad aspettare te, Dimmi come mai, Ma chi sarai, Per farmi stare qui?, Qui seduto in una stanza, Pregando per un sì, Dimmi come mai, Ma chi sarai, Per fare questo a me?, Notti intere ad aspettarti, Ad aspettare te, Dimmi come mai, Ma chi sarai, Per farmi stare qui?, Qui seduto in una stanza, Pregando per un sì, Dimmi come mai, Ma chi sarai, Per farmi stare qui?, Qui seduto in una stanza, Pregando per un sì
Fonte: Musixmatch , Compositori: Mauro Repetto / Massimo Pezzali, Testo di Come mai © Warner Chappell Music Italiana Srl, D.j.’s Gang Srl, Rti Spa
Sono solo parole
Avere l’impressione di restare sempre al punto di partenza. E chiudere la porta per lasciare il mondo fuori dalla stanza. Considerare che sei la ragione per cui io vivo. Questo è o non è Amore. Cercare un equilibrio che svanisce ogni volta che parliamo. E fingersi felici di una vita che non è come vogliamo. E poi lasciare che la nostalgia passi da sola. E prenderti le mani e dirti ancora. Sono solo parole. Sono solo parole. Sono solo parole, le nostre. Sono solo parole. Sperare che domani arrivi in fretta e che svanisca ogni pensiero. Lasciare che lo scorrere del tempo renda tutto un po’ più chiaro. Perché la nostra vita in fondo non è nient’altro che. Un attimo eterno, un attimo. Tra me e te. Sono solo parole. Sono solo parole. Le nostre. Sono solo parole. Sono solo parole, parole, parole, parole. E ora penso che il tempo che ho passato con te. Ha cambiato per sempre ogni parte di me. Tu sei stanco di tutto e io non so cosa dire. Non troviamo il motivo neanche per litigare. Siamo troppo distanti, distanti tra noi. Ma le sento un po’ mie le paure che hai. Vorrei stringerti forte e dirti che non è niente. Posso solo ripeterti ancora. Sono solo parole. Sono solo parole, le nostre. Sono solo parole, le nostre. Sono solo parole. Sono solo parole parole parole parole. Sono solo parole. Compositori: Fabrizio Mobrici
Today
In ogni bontà c’è nascosto un capriccio, quella iperbole come un lampo che è di luce o di distruzione. Intanto chi naviga il fiume sa che prima o poi si arriva alla sorgente a ritroso nel mare in quella somma di acqua e di altezze che si compone del punto di partenza. Lasciamo la poesia vagare anche se spinta dalla follia. Ogni poesia si ritrova spesso circondata da escrementi parlanti, è naturale. La missione supera ogni delinquenza e vive ogni fase come ossessiva esigenza perché in quel laddove dolore c’è disegnata la soluzione. Dedico ogni suggerimento a l’anima e al suo infinito sapere. Ogni progetto è dedicato alla scoperta. A questo sogno nel pensiero che è già manifesto in tutte le sue meravigliose forme. Nel momento di un furto o competizione, di una forma di tossicodipenza, la poesia diventa mostruosità e letale.
Pina Bausch
Questa scrittura è un effetto, in cui può sempre covare una tendenza.
Quando si dice magistrale. Quando ogni pensiero è contenuto. Quando sfida il sacrificio diventano manifesto di cultura. Quando la nudità è liberazione. Quando l’amore è il filo conduttore. Quando c’è l’assenza della distrazione. Quando c’è solo ossessione e sacri obiettivi. Quando la leggerezza è la sostanza. Quando il lavoro è il risultato. Quando la fragranza interna si manifesta con la fragranza esterna. Quando ogni inquadratura è un miracolo di eccellenza.
La luce, le composizioni di colore degli abiti, le linee, le geometrie, l’interpretazione, i dettagli, la creatività della costruzione dei gruppi, le pause e silenzi, ogni scelta sta di ricerca di passione, ogni rumore, ogni struggente evocazione è interpretazione, ogni sguardo è teatrale. Merita di essere visto e la pazienza che diventa esperienza che si riassume in un’unica direzione di eleganza, maestosità.
Pina Baush studiò con Kurt Joss in Germania, nel contesto della corrente di danza espressiva tedesca. Andò poi in America a proseguire gli studi, e infine tornò in Germania – dove venne chiamata a creare una sua compagnia presso il teatro di Wuppertal: fu così che nel 1973 nacque il Tanztheater Wuppertal. Nel 1975 creò la sua versione di La Sagra della primavera, con la terra sotto i piedi. Nella sua rivisitazione il concetto di rituale viene messo da parte, e si dà spazio invece alla condizione di vittima in cui è relegata la donna nella società. L’opera è influenzata dal messaggio dei movimenti femministi che partono a inizio anni ’70 (e allo stesso tempo ne è veicolo) – si parla di riappropriazione del proprio corpo e di contrasto tra il femminile e il maschile. La scelta del corpo nudo è un atto politico per riconfermare l’identità dell’essere umano. Durante la danza le donne si passano una veste rossa, simbolo del sacrificio – la ragazza che avrà in mano la veste alla fine sarà colei che verrà sacrificata. Uomini e donne sono quasi sempre divisi in 2 gruppi separati: le donne si passano la veste sapendo che ognuna di loro potrebbe essere la prescelta, gli uomini sono in “apatica” attesa che si compia il sacrificio, e nella danza delle donne si legge il terrore dell’incontro col maschile, fatto di violenza.
Fonte https://virtusdanza.wordpress.com/2021/04/11/le-sacre-du-printemps-dalle-origini-a-pina-bausch/
Altre info https://nellepieghedelcorpo.wordpress.com/2015/03/04/la-sagra-della-primavera-dopo-nijinskij/