Il racconto teatrale si basa su fatti di cronaca accaduti ad Alcamo, nella metà degli anni sessanta. Franca Viola, allora ancora minorenne, rifiutò il matrimonio riparatore dopo la violenza sessuale subita dal fidanzato Filippo Melodia, sfidando l’opinione pubblica dell’epoca e contravvenendo alle arcaiche consuetudini basate sul riconoscimento di un’autorità e giustizia patriarcali. Per l’Italia, il gesto di ribellione e il coraggio di Franca e della sua famiglia hanno rappresentato il punto di partenza per la svolta politica che ha condotto all’abrogazione della rilevanza penale della causa d’onore (Legge 442, 5 agosto 1981). Fu un atto fondamentale, seppur quasi inconsapevole del modo in cui fu poi assorbito e amplificato dal comune pensiero collettivo. Al centro della scena, una giovane attrice che incarna da sola tutti i protagonisti della storia, si fa interprete del vocio del paese e instaura altresì un dialogo col pubblico, cui si rivolge per rivendicare il diritto inalienabile di ogni Donna di essere libera e artefice del proprio destino.