Mark Borthwick, 1996
Stage o gioco? Entrambe le cose? Complicità artistica relazionale? Set fotografico e stop, altro? Che vuole dirci? Marketing? Un vissuto che rappresenta un intreccio di pensieri, di ipotesi. Consistente retrogusto. Senz’altro bellezza. Scelgo questo frame a favore della leggerezza, senza retorica. Metto in moto la curiostà. Questa espressione basta per costruire uno spettacolo? Questa sofisticazione dell’attimo, questo senso dell’immaginario fa teatro o formazione. Può vendere qualcosa? E’ come la carbonara di una mia amica che non fa un ristorante, fa piacere nell’istante esperienziale assieme ad altri particolari. Mettere coscienza questa è impegno e difesa di tutti gli artisti. In questo caso meglio una mostra fotografica se la continuità dell’espressione spettacolare si frammenta e realizza vuoti di contenuti. Meglio i vuoti come attimi di silenzio che il vuoto del cialtrone. Mi piacerebbe ascoltare i tuoi feedback. Se vuoi fermati un attimo e racconta cosa ti dice questa immagine..