Bella idea di Lavazza

 

Madame: la mia voce è estremamente trasparente, quindi si capisce tutto quando parlo, poi la mia immagine ancora di più..

Daria Bignardi: mi sento molto più bella adesso che mi sento dei segni addosso, mi sento più io

Madame: io ho il suo stesso (Daria Bignardi) punto di vista: quando mi vedo con dei segni addosso mi sento più a mio agio con me stessa. È il motivo dei tatuaggi tendenzialmente. Le cicatrici mi piacciono anche nelle altre persone. Mi sento bella quando sto bene

Daria Bignardi: nessuno è mai brutto

Madame: mi concentro molto sui miei cambiamenti (…) è un periodo in cui sto cercando di curarmi molto. Il mio obiettivo è quello di essere serena, o comunque avere una base su cui potermi poggiare nei momenti di insicurezza, di dolore (…) quello è il mio obiettivo, quindi tutto quello che c’è al di fuori in realtà non lo vedo, o non voglio vederlo. La fame è una cosa che non ho voluto vedere, e ti assicuro che non la vedo.

Daria Bignardi: Agnès Varda ha detto che la vita artistica è fatta di ispirazione (il lavoro), creazione (la parte da cui parte tutto) e la condivisione con gli altri. Senza una di queste tre cose non c’è opera artistica. Ogni giorno risolvi problemi. È un lavoro artigianale che chiede ispirazione, passione e anche ossessione

Michael Stuhlbarg (Sig. Perlman) dal film Chiamami con il tuo nome di Luca Guadagnino “Non sono quel tipo di padre… Strappiamo via così tanto di noi per guarire dalle ferite Che finiamo in bancarotta già a 30 anni, e abbiamo meno da offrire ogni volta che troviamo una persona nuova, ma forzarsi a non provare per provare qualcosa… che spreco”

Daria Bignardi: bisogna soffrire parecchio per conoscersi bene; nel dolore ci si conosce

Antonio Dikele Distefano: Dio sono le cose che riusciamo a fare

Madame: scavo (per trovare l’ispirazione) libri, film vita, arte, ascolto di me, ascolto degli altri, la mia evoluzione

Daria Bignardi: il primo libro l’ho scritto a 7 anni si intitolava: Illusioni perdute. Mi sono sempre sentita scrittrice.

 

 

 

Toro bianco

Jean François de Troy (French, 1679 – 1752 ), The Abduction of Europa, 1716, oil on canvas, Chester Dale Fund

Zeus si innamorò di Europa osservandola su una spiaggia insieme a delle ancelle, con le quali raccoglieva dei fiori e per averla ordinò a suo figlio Ermes (messaggero degli dèi, uno dei dodici Olimpi) di guidare i buoi del padre di Europa verso quella spiaggia. Poi assunse le sembianze di un toro bianco bianco e le si avvicinò per distendersi ai suoi piedi. Europa salì sul dorso del toro, impressionata dalla sua mansuetudine, e questi la rapì e la portò attraverso il mare fino all’isola di Creta. Zeus rivelò quindi la sua vera identità e tentò di usarle violenza, ma lei resistette. Il dìo si trasformò in aquila e riuscì a sopraffarla in un bosco di salici o, secondo altri, sotto un platano sempre verde.
Suo padre Agenore mandò i suoi figli in cerca della sorella ma nessuno si recò a Creta e così non fu mai più ritrovata. Zeus, a parziale recupero della violenza perpetrata sulla principessa di Tiro le fece tre doni: Talo (un gigante di bronzo, guardiano di Creta), il cane Laelaps (tanto veloce che nessuna preda riusciva a sfuggirgli) e un giavellotto che non sbagliava mai il bersaglio. Successivamente ricreò la forma del toro bianco nelle stelle che compongono la Costellazione del Toro. Europa, sposò poi il re di Creta Asterio e divenne la prima regina dell’isola greca.

 

 

Differenza

Le gestioni vuote, quelle di difficile approvazione della coscienza, quelle fuori da culture precostituite. Spazio al vissuto che è sommatoria di delicate essenze. Sorprendere la mente. Che sia Santiago di Compostela o la trasversale della Sicilia la vita è un cammino. Nutrire l’anima

Possiamo cullarci

nell’essere amanti

Adesso senza limiti

proviamo il gusto

Rimanere sedotti di

armonia sconfinata

Eternità chiamata passione

nessuna clonazione

 

Possiamo

Approccio al futuro

Pensare e proiettare

Trasformare temporali

Disincantarci fin dall’alba

 

Adesso

C’è l’aurora

C’è il sole

C’è la musica

C’è l’Io

 

Rimanere

Dizionario di vita

Bellezza di vanità

Introspezione di vuoti

Illuminarsi di volere

 

Eternità

Solitudine sei variopinta

Ancoro ricche parole

Nel nuovo accettarmi

Di piacere ambientarmi

 

Godere gioia di altri

Soddisfazioni reciproche

Incontro equilibrio

Ascoltare decidere

 

Godere

Modus necessario

Essere semplici

Vivere emozione

Confermo speranza

 

Soddisfazioni

Ritrovare, scrivere

Musica, illimitate

Lavoro, lavori

Decidere, direzioni

 

Incontro

Potere di essere

Virtù della scelta

Sentire di volere

Decisioni conquistate

 

Ascoltare

Millesimale

Verità

Ritmi

Conquista

 

 

https://www.typee.it/stories/differenza-707ae2c8-d4a1-42f1-9e35-6c0428299e03

 

Cantico delle creature

Altissimu, onnipotente, bon Signore,

tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.

Ad te solo, Altissimu, se konfàno

et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,

spetialmente messor lo frate sole,

lo qual è iorno, et allumini noi per lui.

Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore,

de te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle,

in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento

et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,

per lo quale a le tue creature dài sustentamento.

Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,

la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,

per lo quale ennallumini la nocte,

et ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra,

la quale ne sustenta et governa,

et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

Laudato si’, mi’ Signore,

per quelli ke perdonano per lo tuo amore,

et sostengo infirmitate et tribulatione.

Beati quelli che ‘l sosterrano in pace,

ca da te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale,

da la quale nullu homo vivente pò scappare:

guai a quelli che morrano ne le peccata mortali;

beati quelli che trovarà ne le tue santissime voluntati,

ka la morte secunda no ‘l farrà male.

Laudate et benedicete mi’ Signore’0

et ringratiate et serviateli cum grande humilitate.

 

 

 

Parlo con la musica

Laboratori e corsi musico teatrali

Vi presento un itinerario culturale musico teatrale che si muove su espressività, teatralità, ottimismo, ritmo, fantasia e benessere. Il Format coniuga partecipazione emotiva e spettacolare, utilizza l’ascolto musicale e relazionale. Quest’anno tornano i laboratori di Teatro ragazzi. Parlo con la musica è un format in cui possono partecipare le famiglie.

L’animatore, o il facilitatore culturale, sono professionisti capaci di “attivare un contratto di relazione ludica e comunicativa, in qualsiasi situazione”. La modalità teorica e pratica riguarda il programma Parlo con la musica. Questo percorso formativo offre strumenti di elaborazione creativa; approfondisce la ricerca nel campo delle offerte educative, favorisce in tal senso la comunicazione attraverso esperienze individuali di tutti i partecipanti.

Questa Officina ludico/creativa è un magnifico strumento di educazione esperienziale per artisti, animatori, educatori dal 1983. Dal 1988 è stato adottato anche come piano di lavoro di empowerment. Molti referenti istituzionali e d’impresa grazie a questo percorso (potenza del gioco relazionale musico/espressivo/teatrale) hanno tradotto e implementato la loro comunicazione d’impresa in spettacolo, con soluzioni di interesse e coinvolgimento verso i propri target group. A richiesta un’ampia case-history a riguardo.

Per info tel. 3515870269

 

 

 

 

Pasolini

Necessità di stare da solo, perché da solo, abbracciandomi, amando ogni dettaglio reale e surreale, ogni sperduta cocciutaggine, ogni inutile poesia, ogni mutismo, a piedi, in scooter o se è il caso in autobus, riesco a riconoscere le cose, le voci, i suoni di ciò che è naturale accorgersi e ringrazio il coraggio e l’avamposto di Justine per l’assist riflessivo di te amica che porti a pensare dal Pasolini detto che nulla è scontato e che è tutto scontato

musica del mattino

Cadenza come chi ti vuole svegliare. Doppia sonorità invocatrice di vita e nuove ottimizzazioni. Spazi ampi e nuovi per nuove soluzioni.

 

 

 

 

Parole aperte e libere che si associano con il secondo brano con il secondo brano

E il terzo chiude il cerchio del buon giorno

 

 

 

 

 

“coraggio, la fantasia è in gioco(…) aspetto la fioritura”

 

 

 

Recensione

Recensione del 16 settembre su La Sicilia a firma di Leonardo Lodato e un po’ di immagini storiche che riguardano il percorso del Format Parlo con la musica dal 1977

Specchio

“Chiunque sia, dal momento in cui incrocia il nostro percorso, è sempre il nostro specchio e ci rimanda ogni sfaccettatura di noi”

 

Bloom Studio

 

PARLO CON LA MUSICA è un format musico/teatrale che si concretizza con un laboratorio pratico esperienziale ideato e condotto da Salvatore (Turi) Greco

Anno Accademico 2021-2022
Da domenica 3 ottobre dalle 9.30 alle 12,30 Salvatore Greco conduce presso Bloom Studio a Mascalucia (CT) Via Scalilla 78 il laboratorio Parlo con la musica.
La 1° e la 3° domenica del mese dalle 09.30 a 12.30
Costo €60 al mese (minimo 3 mesi perché ogni trimestre si realizza un’esercitazione pubblica) e €20 di iscrizione che vale 12 mesi
 
Il corso da diritto ad agevolazioni e sconti per spettacoli, escursioni, stage e seminari attinenti al tema dell’arti musico teatrali.
Informazioni ed iscrizioni mail parloconlamusica@gmail.com
 
Seguiamo il nostro istinto, diventiamo audaci
Conserviamo la nostra potenza, sviluppiamola
Decidiamo di vincere su qualsiasi ostacolo
Utilizziamo chi siamo per migliorarci,
per migliorare il mondo.
La musica è una grande opportunità
È quella opportunità a volte evidente a volte nascosta
Che ci permette di comprendere e di sviluppare
Ciò che è più potente per noi,
ciò che è più importante per noi.
È un percorso filosofico
in quanto non necessario e altrettanto necessario
Una scatola degli attrezzi che permette di dialogare,
di essere utilizzata al momento opportuno.
L’ascolto musicale sta nell’esercizio del dubbio
L’ascolto della musica è una chance, un’opportunità
L’ascolto della musica avviene sempre,
a volte senza una precisa connotazione
non sappiamo bene la scelta di quella musica
come e da dove arriva, da quale contesto
Qual è stato il primo,
È un susseguirsi di incipit.
Questo Format esplora suggestioni,
Sviscera le potenzialità di ogni database musicale.
Ogni costruzione è indirizzo,
di infiniti brani musicali
Scegliere è utilizzare, non solo per ballare
La musica è espressione di sé.
 
La musica è una modalità di comunicazione intensa e universale, che consente un approccio non convenzionale. “Parlo con la musica” è un’occasione importante con cui e da cui fare esperienza con una profonda comunicazione gestuale che avviene tra due o più persone, o di una persona con sé stessa. Questo nuova forma di dialogo viene condotta da Salvatore Greco non solo tramite le canzoni, la musica per l’appunto, anche con la voce, col corpo, con la danza e in molti altri modi creativi per aprire la propria anima alla bellezza e all’armonia.
Ognuno trova nella musica uno scrigno di emozioni. Comunicare con la musica, scambiarsela, vuol dire interagire con il mondo, dare ascolto alle proprie percezioni, alla propria identità. Questa esperienza coltiva ascolti diversi, li utilizza come dati emozionali, gestuali, musicali, che possiamo condividere, usando flussi energetici liberi da schemi preconcetti o pregiudizi su sé stessi o sul mondo.
 
Il Laboratorio è un’esperienza musico teatrale, si svolge sia all’interno che all’aria aperta. Per partecipare al workshop è necessario avere uno smartphone, o un lettore audio digitale portatile, walkman, o altro con auricolari; è consigliato abbigliamento comodo
 
Valore
Promuovere benessere ad ogni partecipante. Offrire strumenti di elaborazione creativa. Favorire positività, leggerezza. Agevolare la comunicazione relazionale e nel contempo, con i vissuti posti in campo, approfondire questa ricerca che viene proposta e accolta da molti anni.
 
Fruizione
Come ogni attività olistica, filosofica e culturale è di libera scelta, possono partecipare persone di qualsiasi età. È suggerita a chi è infintamente curioso. Questo format è adatto a tutti. Dal 1981è strumento di didattica in scuole di ogni ordine e grado. Dal 1988 anche come progetto di empowerment che ha permesso a molte Imprese e Target Group di tradurre la comunicazione aziendale in spettacolo. A richiesta un’ampia case-history a riguardo.
 
Benessere
Come approfondimento di ogni prodotto culturale contemporaneo, l’immaginario ha a che fare da sempre con la filosofia. In tutti i prodotti estetici c’è il nostro modo di interpretare e di pensare il mondo e quindi allargare il pensiero. Il Format Parlo con la musica lavora su Pratica e Sguardo. Facile e interessante esperienza che consente un approccio non convenzionale all’ascolto musicale. Parlo con la musica è un’occasione importante con cui fare gioiosa esperienza su tutto ciò che ruota attorno alla comunicazione musicale che avviene tra due, più persone o con sé stessi. Accorgersi della musica non soltanto fruirla. Questo lavoro è costruito con il suono, la voce, il corpo, la danza, l’empatia, l’armonia. Ognuno trova nella musica uno scrigno di informazioni in essa contenute. Comunicare con la musica, scambiarsela, vuol dire interagire con il mondo, dare ascolto alle proprie percezioni, alla propria identità. L’esperienza coltiva ascolti diversi, li utilizza come dati emozionali, teatrali, che possiamo condividere usando flussi energetici liberi da schemi preconcetti o pregiudizi su sé stessi o sul mondo dal libro manuale Parlo con la musica di Salvatore Greco ed. Susil Edizioni.
 
Storia del laboratorio
Salvatore Greco ha iniziato ad utilizzare la musica come dialogo in forma spettacolare dal 1977, prima in radio come DJ e a seguire in occasione della realizzazione di eventi spettacolari in discoteca. La primissima versione di questo Format è stata realizzata nel 1981 per un gruppo di ospiti di un villaggio turistico. Dal 1989 è stato intitolato Programma Scioltezza, dal 2004 Il Gesto impresso, dal 2018