“Non è colui che critica a contare, né colui che indica quando gli altri inciampano o che commenta come una certa azione si sarebbe dovuta compiere meglio. L’onore spetta all’uomo nell’arena. L’uomo il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore e dal sangue. L’uomo che lotta con coraggio, che sbaglia ripetutamente, sapendo che non c’è impresa degna di questo nome che sia priva di errori e mancanze. L’uomo che dedica tutto se stesso al raggiungimento di un obiettivo, che sa entusiasmarsi e impegnarsi fino in fondo e che si spende per una causa giusta. L’uomo che, quando le cose vanno bene, conosce finalmente il trionfo delle grandi conquiste e che, quando le cose vanno male, cade sapendo di aver osato. Quest’uomo non avrà mai un posto accanto a quelle anime mediocri che non conoscono né la vittoria, né la sconfitta”.
Il discorso di Gianluca Vialli agli azzurri prima della finale contro l’Inghilterra
Il braccio destro di Mancini si è rivelato vero collante, mentore e animatore del gruppo. Nel documentario è stato catturato dalle telecamere mentre si girava al momento dei rigori decisivi di Jorginho e Saka, ed è comparso in primo piano mentre leggeva un discorso motivazionale ai suoi durante la cena prima della finale. Tale discorso, che l’ex Samp e Juve si è appuntato sul suo quadernetto tricolore, fu pronunciato dal Presidente americano Teddy Roosevelt nel 1910, in occasione di un rendez-vous all’Università Sorbonne di Parigi.