Sconclusionata

Sconclusionata [che manca di una conclusione o, anche, che non riesce a trarre le giuste conclusioni: un discorso s.] ≈ (fam.) a pera, confuso, disordinato, farraginoso, incoerente, inconcludente, incongruente, scombiccherato, scombinato, sconnesso. ↑ assurdo, illogico, insensato, (fam.)

Sento con amarezza e incomprensione la tua immotivata tossicità.

La mia illusione, era, di aver trovato una consulente per i miei progetti, svanita da un’architettura mentale procedurale vincolante e impaurita. La paura della paura, che cosa, che principio indomabile.

Tutto fermo, relegato, attribuito, dal potere inconscio della distruzione di rivalsa per ciò che sono state altre esperienze, annientamento del presente, solo presunzione e abbrutimento. Tossicità che invade tutto e si rimane smarriti. Le nuove dimensioni diventano nuove gabbie. Basta essere in una di queste vacuità mentali.

Il dialogo e la pace sono con la verità le regole per un vivere espansivo

L’amore è prima per sé che per gli altri.

Ichinen

hilma af klint – 1915

Cosa succede quando si sogna? Si spalancano le porte dell’immaginazione e forse altro. Stanotte ho fatto un sogno nel sogno. Un viaggio immaginato dove incontravo gente che avevo già incontrato su un set. La musica incalza e mi fornisce le coordinate giuste. I riferimenti di desidero, di trame di passione che pur non sentendo reali adesso so che lo sono. Ecco cosa è il sogno, il continuo andirivieni tra reale e irreale. La base in cui abito è autentica gioia, l’ho costruita pezzo per pezzo con piccoli e più volte grandi sacrifici. Sembra casuale il sole che illumina prepotentemente la mia casa, non lo è. Questa illuminazione è frutto di una determinata scelta di un Ichinen

by Anton Corbijn, Patti Smith 2011

La vita di ogni individuo possiede un potenziale infinito; questo è il pensiero centrale del Buddismo di Nichiren. E per quanto in teoria questo sia un concetto facile da accettare, nella realtà tendiamo a porre limiti alle nostre possibilità. Inoltre, nella maggior parte dei casi, definiamo la nostra vita in base a tali limiti consapevoli o inconsci: sono in grado di fare questo, ma non quest’altro. Viviamo abbastanza comodamente dentro i nostri limiti autoimposti, ma quando ci troviamo di fronte a un problema o a una difficoltà e sentiamo di non avere la capacità o le risorse emotive per affrontarle, soffriamo. Ci sentiamo schiacciati o impotenti, spaventati.
La pratica buddista ci permette di attingere a inesauribili risorse interiori di coraggio, speranza e “resilienza” per superare le difficoltà e ampliare i confini della nostra esistenza, aiutando gli altri a fare lo stesso. Questa condizione vitale dinamica e compassionevole viene detta “Buddità” e un Budda è una persona che ha consolidato tale stato vitale come propria condizione predominante. La maggior parte delle persone tuttavia non sono consapevoli di questa opportunità o non sanno come metterla in pratica.
Il famoso studioso buddista del VI sec. T’ien-t’ai (538-97) sviluppò una pratica meditativa per consentire alle persone di percepire l’illimitato potenziale della propria vita in ogni istante. Egli elaborò anche un Sistema teorico per descrivere questa condizione e lo definì “tremila regni in un singolo istante di vita” (giap. ichinen sanzen). Ichinen sanzen dimostra che l’intero mondo fenomenico è racchiuso in un singolo istante di vita.
Il numero tremila risulta dalla moltiplicazione del mutuo possesso dei 10 mondi (10 mondi x 10 mondi = 100 mondi), x i 10 fattori della vita x i 3 regni dell’esistenza; 100 x 10 x 3 = 3.000.

dieci mondi sono:

  1. di inferno,
  2. degli spiriti affamati (avidità),
  3. degli animali (animalità),
  4. degli asura (collera),
  5. degli esseri umani (umanità),
  6. degli esseri celesti (cielo),
  7. degli ascoltatori della voce (apprendimento),
  8. dei risvegliati all’origine dipendente (realizzazione),
  9. dei Bodhisattva (bodhisattva),
  10. dei Budda (buddità).

Essi rappresentano stati vitali distinti, ma fluttuanti, che ognuno di noi sperimenta, e descrivono le possibili circostanze della vita; in ogni momento ci troviamo in uno o nell’altro di questi “mondi”. L’Inferno è il mondo dell’infelicità che sprofonda in se stessa; l’Avidità è caratterizzata da un desiderio insaziabile; le persone nel mondo di Animalità cercano di adulare o dominare gli altri, a seconda che li ritengano più o meno potenti di loro; il mondo di Collera è il mondo della rivalità e dell’invidia mascherate da apparente virtuosità; l’Umanità è uno stato di calma razionale; il mondo di Cielo è quello dei desideri appagati; il mondo di Apprendimento è caratterizzato dal piacere di ampliare il proprio sapere. La Realizzazione è il mondo assorto dell’elaborazione creativa; Bodhisattva incarna lo spirito di dedizione agli altri e la Buddità rappresenta la capacità più creativa e totalmente positiva. Ciascuno di questi mondi contiene potenzialmente tutti gli altri, ciò significa che possiamo far emergere la Buddità in qualunque momento della nostra vita di normali esseri umani.
Mentre i dieci mondi descrivono le differenze fra gli individui e i fenomeni, i dieci fattori descrivono gli elementi comuni a tutte le forme di vita in ciascuno dei dieci mondi.

I primi tre fattori sono:

  1. aspetto (ciò che è visibile),
  2. natura (le predisposizioni interiori, che non sono visibili)
  3. entità (l’essenza della vita che permea e integra aspetto natura)

Questi primi tre fattori costituiscono l’esistenza e l’essenza di un determinato essere vivente.

I successivi sette fattori esprimono i meccanismi e le funzioni, il modo in cui la nostra vita interagisce con l’ambiente circostante e con gli altri. Sono: potere, influenza, causa interna, relazione,effetto latente, effetto manifesto e la coerenza dall’inizio alla fine

Per fare un esempio semplice, la causa interna potrebbe essere paragonata a un sedimento sul fondo di un bicchiere d’acqua e la relazione a un cucchiaino che rimescola l’acqua. Il risultato è che l’acqua si intorbida. Senza la causa interna rappresentata dal sedimento l’acqua non diventerebbe mai torbida, per quanto la rimescoliamo. Allo stesso modo, un commento o un particolare episodio possono far infuriare o ferire profondamente una persona, mentre per qualcun altro lo stesso stimolo esterno non produce alcun effetto. Il decimo fattore, la coerenza dall’inizio alla fine, sta a significare che i dieci fattori sono coerenti in ciascuno dei dieci mondi. Quindi il mondo di Inferno ha l’aspetto, la natura, l’entità, l’effetto manifesto ecc. del mondo di Inferno, e ognuno di questi differisce da quelli degli altri mondi.

I tre regni sono

  1. il regno delle cinque componenti,
  2. il regno degli esseri viventi,
  3. il regno dell’ambiente.

Dal punto di vista dell’essere umano, possono essere sintetizzati come “individuo”, “società” e “ambiente”. T’ien-t’ai ha ricavato la teoria di ichinen sanzen dai principi esposti nel Sutra del Loto, la scrittura buddista che è alla base del Buddismo di Nichiren praticato dai membri della SGI. Nichiren (1222-82) ha definito ichinen sanzen come “il cuore pulsante degli insegnamenti esposti dal Budda nell’arco della propria vita.” È il principio fondamentale del suo Buddismo.
Questo schema in effetti è una sorta di mappa della nostra interazione con il mondo. Ci mostra che la vita non è rigida ma fluida, e che la nostra percezione delle cose può variare da un momento all’altro. Per qualcuno che si trova nella condizione depressa dello stato vitale di Inferno il mondo è un luogo opprimente, oscuro e senza speranza. I problemi sono insormontabili e contorti. Il passato, il presente e il futuro sono tetri. Eppure, un’impercettibile variazione di prospettiva, un raggio di speranza, una parola di incoraggiamento o una risposta possono trasformare in un attimo ogni cosa. Quando cambiamo la nostra ottica, il mondo ci appare sotto un’altra luce. Quando crediamo nel potenziale di cambiamento racchiuso in ogni singolo istante, quando cominciamo ad avere fede nella nostra Buddità, riusciamo a cogliere nuovi significati nel mondo che ci circonda.
Ma per quanto possa sembrare semplice, in realtà cambiare la nostra ottica di base può essere molto arduo. T’ien-t’ai sviluppò una pratica meditativa profonda ma notoriamente difficile riguardo alla teoria di ichinen sanzen per consentire alle persone di percepire la propria Buddità. Seicento anni più tardi, basandosi sulla teoria di T’ien-t’ai e sui principi del Sutra del Loto, Nichiren elaborò una pratica semplice ed efficace che poteva essere eseguita in qualunque circostanza.
La pratica di Nichiren di recitare Nam-myoho-renge-kyo con fede nella propria Buddità innata realizza il principio di ichinen sanzen nella vita di chi la segue. Più che permetterci di vedere le cose da un’altra prospettiva, l’insegnamento di Nichiren pone l’accento sulla capacità di trasformare positivamente l’ambiente per se stessi e per gli altri.
Nichiren esprime la realtà di ichinen sanzen in questi termini: «La vita in ogni singolo istante abbraccia il corpo e la mente, l’io e l’ambiente di tutti gli esseri senzienti dei dieci mondi e anche di tutti gli esseri insenzienti dei tremila regni; le piante, il cielo e la terra, fino al più piccolo granello di polvere. La vita in ogni singolo istante permea l’intero regno dei fenomeni e si manifesta in ognuno di essi» ( Il conseguimento della Buddità in questa esistenza, RSND, 1, 3). Grazie alla profonda correlazione fra la nostra vita e tutti i fenomeni in ogni istante, un cambiamento nella nostra vita interiore si riflette su tutte le cose e determina un cambiamento dell’ambiente e delle circostanze in cui ci troviamo, trasformando in ultima analisi il mondo stesso. Come scrive il presidente della SGI Daisaku Ikeda, «il potere della fede, il potere del pensiero, muoveranno la realtà nella direzione di come la crediamo e la immaginiamo». La nostra ferma determinazione o preghiera permea l’intero mondo fenomenico e la sua influenza si manifesta maggiormente nel momento in cui agiamo.
La pratica sviluppata da Nichiren e applicata dalla SGI incoraggia le persone a sforzarsi costantemente per manifestare l’illimitato potenziale della propria vita, per affrontare e superare gli ostacoli alla felicità propria e della società, e quindi per costruire un mondo migliore, cominciando dal qui e ora (fonte https://www.sgi-italia.org/tremila-regni-in-un-singolo-istante-di-vita-ichinen-sanzen/)

Musique du Chambre, Photo by Robert Doisneau, 1957

Dal qui e ora è ciò che ho fatto e sto facendo da quando ho incontrato questo Buddismo, la pratica di recitare Nam Myoho Renge Kyo.

E continua la musica a sostenermi, a poggiare i suoi tasti come parole forti sincere e di incoraggiamento come vedere un film di amore, una storia in cui ti specchi. L’amore è per me la base di ogni proiezione di ogni cosa.

Per tornare al sogno di stanotte, la doppia realtà vissuta e immaginata. L’immagine senza confini quella che neanche noi conosciamo, la formulazione di un disegno della tua anima. Del tuo decidere essere in questa terra, questa vita. Mi dedico a questo, a questa magia che diventa armonia. A questo sole che illumina il mare. A questa forza che diventa ascolto, perseveranza, accogliente musa ispiratrice nell’essere speranza. Una continua doccia rigenerativa rigeneratrice. Non ascolto il rumore del mondo finché non apro la finestra e anche se so che esiste, lo guardo attraverso i vetri e lo immagino. Come immagino ogni mio spettacolo è ogni spettatore, ogni attore e ogni beneficio benessere dato.

Lo spettacolo è cosa sacra, è uno scatto di qualità e un pensiero edificante. Lo spettacolo è la mia missione in quanto composizione di arte di colori di musica di canti di voci di movimento. Il film al quale vorrei partecipare, essere, condividere e in quella attenzione lo scrivo. Non c’è libertà migliore di essere autonomi, di cucire il tuo pensiero con quello di altri e creare una rete di cultura, l’esistenza in questa terra. Mentre scrivo queste mie descrizioni, mille e più uomini e donne sono impegnati in mille azioni in mille desideri in mille contributi. Ci sono confini in cui vive la gioia come la sofferenza la paura e il coraggio. Confini che si interscambiano. Che producono il produrre. Un lavoro utile e inutile senza giudizio senza spazialità. È il lavoro della creazione e della verità, l’anima di un equilibrio infinito. Ascoltare vivere la verità significa esserlo. Con coraggio e rinnovata determinazione continuo a dire e scrivere “ce la posso fare”. Questo è il mio buon giorno il mio buon lavoro

Aggiungo che l’aridità, l’abbandono si manifesta in mille modi, il primo è desistere da un cammino costruente, il secondo è la realtà, il terzo è la moralità. È un’epoca della fretta, della paura del respiro, della attesa, delle potenzialità. Le opere d’arte i sogni vanno maneggiati con cura e amore allo stesso modo con cui sono stati creati. In primis da se stessi.

È difficile e inutile affidarli a chi sente tutt’altro e/o è distratto da questo sentire, da questa missione, da questo animo visionario
Federico Fellini by Sandro Bechetti

 

La fretta che brutta bestia, il mondo, la vita va vissuto con le finestre spalancate per un continuo divenire e ogni attimo è sacro. Tranq si va a avanti ‍♂️‍♀️ La vita è bella e potente per questo.

Un mondo nel mondo

Il cui mondo bisogna

di priorità, di una bellezza

che posso vivere

adempiere

a piedi

in scooter

 

Scegliere

 

Prima

di immaginare

 

La comicità retorica è come una insidia, sembra che ridi invece è tutt’altro, la distruzione di valori, identità e cultura. Altra cosa la comicità del poeta dell’immaginario, quel tipo di comicità è la sapienza che si costruirà con te ogni giorno per diventare altra

Love me

Mal di testa o chicchessia

l’insopportabile

che vorresti risparmiarti

invece lo abbracci

 

Pensi, accarezzi,

che la tua mente

ogni creatività assecondata

la nostra voglia di vivere,

è così traboccante

che anche quel fastidio

può essere nobilitato

 

Corte del re sole

imponente buon giorno

 

Love me

 

Capisco

Capiamo

Capisci

 

In una trasformazione

l’emozione

 

L’ogni che sia,

sempre di più

 

Che?

Cosa?

 

Quello che mi piace!

 

Possiamo privilegiare

il naturale, lo accogliamo

in un doppio di sguardi

in un sapore a due bocche

in una relazione

nel nostro stesso animo

 

Eccitazione!

Love me!

 

Più che la bellezza

è l’intelligenza

intima magnificare,

oltre il controllo

la nullità che non ci spieghiamo

 

Amiamo

Mi amo

 

Meglio

Infinito infinita

sensazioni, oltre,

come il dolore

che attraversi

 

Quel

Senti

lo sconquasso

 

Lotti

Ti affidi

Gioisci

 

Senza sapere, senza rinunce

Poi di un puoi

puoi

 

Se

sono tutte e due

anima e realtà

 

O, oppure

Quante ne puoi

Manifestazioni dell’essere

 

Equilibriste capacità

a prevalere,

meglio ancora

verità

 

Mettere da parte

il muoverti

affannosamente

per un piacere volubile

che ti sembra l’unica cosa importante,

soddisfacente, gente

 

E lasci andare

e produci

ed è

uno scorrere ambizioso

 

Il bacio, ecco,

l’opposto

di un ecco volubile

 

La più grande guarigione

Sventolante soddisfazione

dell’indipendenza

e dell’amore

è la consapevolezza

 

Spartiti, educazioni,

di vita

portano

ogni conquista

 

Quando capisco

che ho voglia,

desidero,

posso avere

ciò che mi piace,

mi piace

Insalata

 

Pam Carter British, b1952, Color in the Sound, nd, Oil on Canvas

Pensiero che si allarga con una esigenza. Oltre la mancanza. La logica della trasformazione e della parola. Avanguardia contemporanea di un amore, reazione. La più grande manifestazione di amore per sé

Quanto tutto e volte quanto niente. Un ordine manifesto, conquistato. Gioia nell’esserlo. Poi arriva la bufera, decido di attraversarla. Ringrazio a denti stretti.

Verso è un sostantivo perché si riferisce ad un luogo, una memoria a diverse facce, un pensiero in scooter. Verso è difficile da digerire. Un qualcosa difficile da spiegare, o se lo vuoi spiegare ti contraddici perché rifiuti.

Un racconto a due vie, tu che leggi e tenti di capire. Io e la mia esperienza.

Due condizioni opposte. Cogli il personale?

Immagina o passa ad altro. Porta con te, ciò che vuoi. Insalata.

Lo sto facendo mentre giro attorno a queste parole, già messe in ordine.

Capire senza capire. Ascoltare quella sensazione che porta questo groviglio. Trasformiamolo. Se sai, lo sai, se non lo sai, inventa. Entusiasmo semenza per tutto. Possibilità. Dal niente un nuovo, il nuovo.

Oggi navigo a caso per il mare dei pensieri, quelli infiniti, all’orizzonte, ad una finestra spalancata, desiderosa di infinità.

Fermati se vuoi. Io vado avanti.

Avventura di una già avventura.

Scrivere è così, naturale, con tutti i tipi di mare, le condizioni.

Esperimento. Nuovo. Le nostre avanguardie.

Sento la confusione che invade la natura, la scuote e tira fuori quel dolore che amorevolmente diventa immaginazione.

Mi piace, la gratitudine che trasforma il verso, quel prima, adesso, abbellito, disintossicato da impurità e abbracciante solo verità.

Ci provo, e ci proviamo, determino e determiniamo.

In questo volere, in questo apparente vuoto, trovo un tesoro, è per noi. È per tutti. I nostri padri, i nostri figli.

L’essenza di un artista, scrive senza libertà e senza povertà, sia con libertà che povertà, scrive ricchezza nel tentare ogni giorno un equilibrio. Conosci questa condizione?

Equazione, ciò che è solidale per lo spettacolo di un circo. Il circo, lo spettacolo degli spettacoli.

In pista la nostra vulnerabilità, la capacità del coraggio. La vittoria, esiste già in questa causa.

La mia offerta è. La tua?

C’è dell’oltre, l’abbondanza di sogni, il sapore e gusto della contemplazione, quella capacità che va ben oltre l’aridità.

Smarriti, possiamo. È solo il momento, dopo, nel dopo.

Chi ti sta accanto si arrabbia per il tuo ottimismo, e vuole farlo a pezzi. Conosci? Mamma mia! Autentica sofferenza.

Mettiamo assieme ogni creazione, l’amore, possiamo chiamarlo musica. Difendiamo l’amore!

Navigo, eccomi. Leggiamo.

Stamattina la natura mi offre l’esempio, manifestazione di affetto, e complicità, la gratitudine. La funzione di una opera d’arte.

Ricevere è la funzione dell’uomo. Dare è la sua priorità.

Azioni! Sommatorie, necessità. Volere, potere.

Oltre la mancanza c’è il mare, un cielo incantevole, la città, lo sguardo alla montagna.

Io e te, con o senza verso, con o senza, il dolore della mancanza.

La mancanza tema di quest’oggi, verso l’amore. Il sole e la luna.

In tavola musica, colazione di un buon giorno. Dopo il giardinaggio, immondizie, scrivere. Il segno autorevole, indelebile, di caratteri che si susseguono come una traccia su cui galoppiamo d’esperienza, assieme. E se fosse retorica, vista, riguarda il proprio sentire.

Mettiamoci comodi, è il come ti pare, avanti, autonomia. La potenza dell’istinto, l’anima che mette in moto tanto altro. Catalogo di intemperanze, di abbracci, di baci.

Approssimazione, moneta dell’ignoranza, dei succhiatori di energia, quanti ne conosci? Io un paio. Quel volgare atteggiamento, chi oltraggia la vita. Concimiamo con i rifiuti.

Niente di sacro può essere distrutto.

Reagire è l’unico modo per creare valore, oltre il detto, oltre i muri.

Pensieri aperti. Senza il nulla di un nulla, non c’è il nulla. Il nulla è la differenza. Spazio al sentire diverso, a quella saggezza detta vocazione che nasce da una parola, forse da un tormento, da una preghiera, da un volere, da un verso oggettivamente verso. Cazzo, torna il verso. Il senso nascosto.

Oggi quel vedere la fragilità tale e sulla quale scrivi un castello, immagini, come si fa a ribellarsi?

Attraversare è quello che faccio con questa insalata. Infiniti ragionamenti dentro ad una parola, che non è mai quella che pare, perché dietro, dentro, c’è la sua interpretazione, la sua funzione di titolo di una esperienza, comune. Un racconto chiamato travaglio, vissuti.

Traditi senza esserlo. Miscuglio, mash-up di parole, trasforma l’ingenerante in generante. Potenza dell’universo, consacrazione di un valore.

Volente. nolente, la poesia che nasce da necessità, da un incaponimento ortodosso. Esprimere il sentire evidente e nascosto.

Idealizzare. Idealizzato. Idealizzata. Prepotente offerta elucubrante. Stella. Stelle.

Tu donna io uomo.

È il momento di scambiarci effusioni, di coltivare l’amore, di coniugare ogni tipo di verbo appassionante, di fare ciò che sia vivace.

Liberiamoci da ogni, chi sei? Che vuoi? Dove? Quando?

L’oltre è la produzione di sazietà. Adesso.

Musica, compilation di playlist, suoni, rimodulazione, amore. Passione!

Nessun tipo di aspettativa. Essere. Insalata, varietà, verità, godiamoci.

Simbologia

Guardare e vivere le cose oltre la loro apparente accezione.

Permettere a simboli di rappresentare il sentire.

 

Che parola.

Che significato visivo.

Che adrenalina.

Che senso di giostra.

Che altro se nove.

Che parco dei divertimenti.

Che mutazioni in divenire.

Che ci porta l’ottovolante?

Lo stupore.

La soddisfazione.

La forma.

Otto è infinito

Lo scompiglio reale e la velocità.

Il disordine paleolitico.

L’euforia primaria e immaginaria.

Curve salite discese tornanti.

Urla di gioia e paura.

Coraggio.

Esperienza.

Che c’è?

C’è da pagare un biglietto.

C’è da rispettare la fila.

C’è tanto, qualora il tanto è il due.

C’è l’opposto, qualora è imposto.

C’è l’imbarazzo dell’instabile.

C’è l’incerto equilibrio di relazioni.

C’è il ricordo.

C’è il niente del prepotente.

C’è la stupidità del deficente.

C’è diversa connotazione oltre lo svago.

C’è il non capirsi, sentire unico.

C’è il vomitarsi addosso.

C’è la fuga da ogni tipo di condotta.

C’è la fragilità.

C’è l’impossibilità del valzer.

C’è un’euforia dubbia, oscura.

C’è la sfida, l’ubriacatura.

C’è il non c’è.

C’è il midispiace.

C’è la distanza.

C’è assenza di dialogo, soltanto.

C’è l’esperienza.

C’è la voglia di ripetere.

Che fare?

Godersi il giro.

Accettare o rifiutare.

Stare immobili senza fare niente.

Assistere anche inquieti.

Attraversare.

Come al circo.

Il giocoliere mostra la sua bravura.

La guardi.

Oltre il godere se vuoi la impari.

Ci vuole tempo, sfida.

Curiosità.

Si può lavorare a cosa significa.

A cosa è.

Essere complici della stessa magia.

Sedere accanto e divertirsi.

Stare lontani senza decidere.

Anche se difficile, si può.

Grazie a chi ha inventato l’ottovolante.

Quanto si sarà sentito euforico,

senza immaginare o pensare

alla sua simbologia,

ad ogni possibile variazione

sul tema

delle relazioni.

Esiste la dinamica

Va, continua tu

 

 

Lavoro

indefinito

coraggio

lotta immutata

comune necessità

 

cosciente

luna

illumina speranza

espande virtù

 

maestoso

amore

guardo orizzonte

ascolto possibilità

 

motivo

dominante

logica passione

nutre stabilità

 

People

Dedicato alla speranza, all’amore per il prossimo, alle scelte, alle buone intenzioni, a tutte le sane contraddizioni, al lavoro, alla cultura. Dedicato alla musica che illumina ogni cosa, all’umanità, a tutti i sogni dei sognatori. Dedicato allo spettacolo e musica dal vivo, al teatro. Senza parole, da pelle d’oca. Viva la Francia la nazione che mette al primo posto l’arte

altra meravigliosa versione

 

Adesso

“La pandemia ha solo scoperchiato un vaso già stracolmo, mostrando le piaghe da molto tempo nascoste sotto le bende. Il sistema era fracido già da prima del Covid, basato sulla precarietà e privo di ogni solidità. In questo contesto, i ricchi saranno sempre più ricchi, e i poveri sempre più poveri (…) Il teatro è sinonimo di fare (…) Il teatro è un rito che si svolge unicamente dal vivo. Le registrazioni per il web e la TV funzionano bene come documenti, per consegnare al tempo le grandi rappresentazioni (…) Centinaia di laboratori dello spettacolo stanno cambiando mestiere ” Carlo Cerciello da questo articolo in foto

Il teatro che si agita. Il teatro impaurito. Il teatro abbandonato. Il teatro a cui manca una sala. Il teatro senza I lavoratori. Il teatro in quarantena. Il teatro confinato ad una pausa che cerca nuove strade. Il teatro dal pubblico al pubblico. In teatro che si domanda. Il teatro tradito. Il teatro domanda. Il teatro ieri, oggi, domani. Il teatro della verità. Il teatro delle capacità.
Il teatro è sempre teatro e come arte di infinita umanità e bellezza sa trovare una strada anche in mezzo alla tempesta. Il teatro è cultura e questo meccanismo è senza confini. Chi vuole chiuderlo o approfittarne prima o dopo viene escluso
Superare l’isolamento, abbracciare cultura, impegno, e soprattutto resistere alla tempesta che è data anche da chi soffia e agita ogni cosa. La poesia è arte che arriva nel momento in cui è il suo momento. In questa situazione chi si agita produce agitazione, chi reagisce produce reazione
Potrebbe essere un'immagine raffigurante Carlo Cerciello e il seguente testo "mercoledi gennaio Roma Giornale Napoli f www.ilroma.net ROMA CULTURA&SPETTACOLI L'INTERVISTA 'attore regista: "<Ho forti dubbi che tutto possa tornare come sconfiggere diffedenza paura» Cerciello: «Lo streaming? Non risolve il problema» GIUSEPPE GIORGIO privarsi spettacolo stanno cambiando inItaliala ambito spic- l'avven- Covid, pertanto w regista sioni aldi registrano commedie tantil cambiano mestiere» Premio "Anet" laschere Teatro teatro indipendente continuerà essere falcidiato tunestato» vivendo done"

Orchestra

A tavola ascoltiamo le preferenze musicali contenute dentro ad un telefono. Il moderno acustico e manifesto. Amo la musica. Sono un paleolitico tipo da mangianastri. Il telefono contenitore jukebox è una bella novità, straordinaria. Il telefono, quello del lucchetto oggi trasformato in data base. Mio figlio conosce la mia collezione di vinili, è nato con la musica. Dopo, appena sul divano di casa, ascolto un brano, lo stesso da mezz’ora. Lo seguo da oggi a pranzo. Ho voglia di capire questa vendemmia di suoni. Questa reale o presunta innovazione. Mi fermo, rileggo. Cerco un modo per raccontare questa mia esperienza, capirla. L’ho memorizzato con Shazam, il brano proposto da mio figlio, la sua selezione. L’ho fatto per ritornare a scoprire ogni sfumatura, capire cosa contiene. Capire le motivazioni. Scintille creative. Che c’è? Tutto qui? Dov’è Topo Gigio? Dov’è Barry White? Stan Getz? Vasco Rossi? Nelson Riddle? Dove sono i musicisti, l’orchestra? Questa è oggi la tenerezza degli adolescenti? Uno scooter che corre di notte. Una partita a pallone e poi a piedi fino a casa. La notte è il giorno, fuga. Questa è la spensieratezza cosa diversa dal gusto, dalla cultura. Ritmi gitani, vitamine di umore, un circo tascabile. Suggestione. Ascolto suoni trascinati, enfatizzati. Situazione inerente. Siete ancora alzati? Sono le 4! Continua a suonare questa colonna sonora di una forma sociale, con loop campionati in un campionato di chi vuole arrivare prima, di chi vuole avere sempre ragione. Più grande di un grande. Chi non accetta di fermarsi e pensare. E’ sempre stato così. Mamma mia! I ragazzi corrono verso la spiaggia e poi una nuotata. Assemblo pensieri per volere bene a questa musica, amarla. C’è l’assenza di una identità. C’è una comunanza di fratelli “mostruosi”. Scusa non ho capito? Che stai dicendo? Sono le reazioni a tentativi di dialogo filosofeggiante. Assenza di una orchestra, di manualità, di uno spartito. C’è solo un dj che funge da coralità, manualità, strumentazione. C’è lo stesso tempo di ritrosia e distorta armonia, sovrapposizioni. Caos. Oggi ho scoperto che questo brano “Look Back At It” piace a mio figlio, 16 anni. Simili sonorità, simili a tante altre, che lasciandole suonare, si susseguono. Una musica uguale, dopo un’altra uguale alla precedente. Un modello che si ripete. Melodie copia e incolla. Dov’è la creatività. Forse sta nel fare di una cosa cento cose più o meno uguali. Accontentarsi? Capisco da sua espressione, mi dice, che questa musica lo fa commuovere. Lo porta a sognare, forse a fermarsi e guardare le stelle. Un’alba, un tramonto, gli occhi di chi ama. Ascolta e disegna ciò che vuole. È una di queste 128 milioni di visualizzazioni su YouTube. Un richiamo di amore e di conseguenza amore, sogni di gioia, di fughe di ribellione e ogni cosa pensabile e impensabile. La musica è necessario che si evolva. È il principio di tutto, evoluzione. Quale è la forma migliore, nessuno lo sa. Il vento porta suoni e li sparge finché non c’è chi li acchiappa e li trasforma in proprie parole. In questo caso è una scena di musical che il mondo sta interpretando senza saperlo. Questo tema musicale sta in una giostra che non si ferma, che ha voglia di attenzione e che scappa dalle stesse perché le coccole possono voler dire che sei piccolo. Ed invece a 16 anni dici che tra due anni ne hai 18 anni. La normalità la crescita troppo stress, trasformata in una corsa senza nessun limite. Il consumo, del consumo. Spreco. Presunta intelligenza. Spreco. A me sembra che il ritornello sia un’invocazione di aiuto non confermata. La controtendenza è una poesia, è sacra utilità, serve al presente e al futuro. Immagino una grande comitiva di miei coetanei tutti assieme a ballare e vivere con lo stesso pathos questo brano. Solidarietà per ogni sensazione e per ogni visione che rappresenta sia essa semplice o complicata, moltiplicata per 128 milioni di percezioni. Posso sbagliarmi? Studio. Buon ascolto e discernimento.

Barnum

Sto ultimando il mio nuovo copione e non so che cosa possa diventare questo spettacolo. Un’opera che mi piace. Con un budget sufficiente può essere un musical. Parla dell’oscurità, cosa si può cercare e trovare nell’oscurità. Oltre l’oscurità. L’importanza dell’attimo, in uno spettacolo che sia in teatro o al cinema  è l’attimo che conta, la suggestione che ci distrae da quella seguente.  A volte i contenuti sono talmente tanti che si fa fatica a ascoltarli tutti, attenzionarli  come loro vorrebbero. Per loro intendo le emozioni prima scritte e poi in scena. Una parola, un elemento di scena, una luce, una musica, un gesto, una parola, uno sguardo ti blocca lì e ti fermi a pensare senza lasciare spazio ad altro. Il sogno, folle che sia, è un desiderio che quando viene scritto, invocato, viene custodito tra le pagine di un diario finché non si avvera. C’è bisogno di vivere la visione di ciò che è intimo. Lavoro sulla distrazione. Il sogno è sempre più vicino. Quel qualcosa che abbatte i muri. Il più grande spettacolo del mondo è un bel film Romantico. Parla del Circo, del suo fondatore Mr. Barnum. Parla di felicità. Di chi dice basta a vivere nell’ombra. Una volta che lo capisci non sarai più la stessa persona, si spalanca un mondo. Tutti quelli che hanno un sogno che brucia dentro, trovano la strada verso la libertà. Si soffre di più nell’immaginare troppo poco, che troppo. Il limite alla condizione di un uomo è solo la sua immaginazione. Tutte le stelle che rubiamo nei cieli notturni non sono mai abbastanza. Riscriviamo il destino. Una celebrazione dell’umanità. Da ora in poi.  L’arte più nobile è quella di rendere felici gli altri!!