Simboleggia la spremitura di qualcosa, ci porta al pigiare l’uva con i piedi quando si fa la vendemmia, la preparazione del vino. Simboleggia il lavoro incessante, nel quale ti puoi distrarre con lo sguardo. Comunque ci porta ad una sfilata di costumi, come entrare in un negozio di abiti di carnevale e avere il piacere di provarne un po’. Questo brano, questa ballata di Celentano, ci fa vedere un susseguirsi di emozioni, intimità nascoste, forse fughe. E’ forse la colonna sonora di girare per negozi per divertirsi, giocare con il mondo dopo aver comprato qualcosa. Simboleggia anche un reagire. O piuttosto la voglia di ballare in coppia all’aperto durante una bella giornata
La stagione dell’amore – Franco Battiato
La musica nel suo essere poesia manifestata è sempre un’idea di altri che diventa per noi, per chi l’ascolta un messaggio. In questo caso può rappresentare una pausa, una riflessione mentre ammiriamo un carillon o un artista di strada che suona l’organetto. Questo brano di Franco Battiato sa anche di pachidermi, di elefanti, di giganti che possiamo vedere nella giungla o nelle fiabe. Oppure puoi immaginare ciò che ti circonda in città come qualcosa di sovradimensionato. Questo significa che questo brano può trasformare la realtà in fantasia, cosa che in generale fa la musica. La stagione dell’amore con questo canto acutizzante amplifica le sensazioni. Ci porta ad una stasi come quando si lavora a maglia. Non so se sei capace, sicuramente è simbolico. Realizzare un bel maglione o una sciarpa da indossare e gustare per il solo fatto, per te molto importante, che l’hai prodotta tu. Ogni occasione è un’occasione che se saputa gestire diventa una esperienza importante foriera di altre esperienze. Come tale questo susseguirsi si chiama evoluzione.
Una carezza in un pugno – Adriano Celentano
Colonna sonora del Mulino Bianco, luccichio sentimentale, di pace e di amore. Una radio accesa in macchina come una radio accesa nel più sperduto luogo della terra che regala messaggi illuminando ciò che la circonda come la luna fa con il mare. Questa è poesia o voglia di poesia. Questo è anche guardarsi allo specchio. La bellezza oggi è qualcosa di ben preciso a cui adeguarsi: un certo modo di vestire, di mangiare, di parlare, di camminare. Può essere che c’è in te l’immagine di una strega che pensando a Biancaneve si rivolge allo specchio per avere risposte. Vuole essere bella come lei. Questo brano si muove in un confine tra retorica e un’immagine fuori da sé. Forse è il desiderio di applicare punti fermi della propria personalità anche se fuori dal tempo, nel tempo dell’adesso
13 Jours en France – Francis Lai
La fiaba è un gioco tra fantasia e realtà. La fiaba ci porta a spazi sconfinati. La fiaba è una condizione magica. Questo brano è la perfetta chiusa di questa sintetica playlist. Essere qui, mentre si vuole essere lì. Avere questo, mentre si vuole avere quell’altro. Stare fermi, mentre si vuole viaggiare. Mi sembra che c’è in te la voglia o la ricerca di emozioni autentiche. In tutte le musiche selezionate, maggiormente in questa c’è sempre un riferimento alle tue intimità nascoste. Applicare punti fermi senza distrazioni è importante
Ricevo il testo della canzone e altre info che si susseguono mentre sto elaborando una scrittura ampia. Sono al pc per copiare i miei appunti scritti su un foglio appena ho ricevuto il link del pezzo dei Led Zeppelin. Ripeto: molto significativo questo tuo contributo. È come una potenza che si sveglia. mi fermo e compongo una traduzione come spesso faccio nel campo della ricerca dell’ascolto musicale, in particolare dell’orecchio fotografico, che si rifà al mio format parlo con la musica. Questa oggi mi sembra una traduzione speciale, di attenzione, di amicizia, di necessità e in questo momento penso anche di sorpresa. “La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una nazione e condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l’umanità”. Entro nell’ascolto di questo brano, lo seguo dalle prime note. Si sente la pienezza del pensiero, la grazia e forse la necessità di questa condivisione. La pienezza dell’alba di un nuovo giorno. Un andare e venire di suoni ancestrali e fluidi come un ruscello che diventa fiume e segue metaforicamente l’intonazione di un canto, di una chitarra, di un flauto. Questa rappresentazione è in piena saggezza, un urlo autentico, una poesia dell’anima, una poesia che cerca il fiume, il procedere. È anche di chi nel canto cerca qualcosa e decide di lasciarlo libero di essere. Questo brano lo conosco bene, è un brano che risuona una musicalità da metamorfosi. Potrebbe essere il rallenty di Fregoli (un artista tra i più importanti del panorama mondiale della prima metà del 900, un attore, un cantante, un trasformista geniale e perché no, un mago del varietà purtroppo dimenticato. Con i suoi 800 costumi e le sue 1200 parrucche diceva, avrebbe potuto ricoprire interamente la Tour Eiffel. Le cifre Di Leopoldo Fregoli lasciano col fiato sospeso: fino a 100 personaggi interpretati per serata, 6000 spettacoli in più di 650 teatri differenti in giro per il mondo e 14 attraversate atlantiche. Il suo guadagno annuo ammontava a quasi 1.000.000 di franchi, cifra che un ministro dell’epoca avrebbe ottenuto solo dopo 15 anni di lavoro.) Oggi il rallenty di Brachetti. Mentre scrivo, vedo che continui a inoltrare messaggi. E continuo a scrivere senza distrazioni. Torno alla musica che ci parla di tempo, un tempo che va avanti, l’adesso in un continuo moltiplicarsi di adesso. È bello il contrasto che si sente, la determinazione condivisa, la mia e la tua ad andare avanti, alla saggezza. Si sente forte in questa tua scelta mattutina la metamorfosi che il brano ci indica, i confini ampi, i recinti che scompaiono. Trovare la direzione perfetta, volersi bene. Questo ci vuole dire questo brano, questo canto dei Led Zeppelin. È veramente una festa di carnevale, nel suo simbolismo. Una festa che parte in sordina nell’animo e nella partecipazione e che inaspettatamente si evolve, dietro penso che si sia una grande tenacia. La sensazione bella e forse importante è riuscire ad entrare dentro questa festa. Parteciparvi con ogni senso e portare a casa una esperienza. L’esperienza è la chiave del nostro procedere. T’ien-t’ai afferma: “Se non si percepisce la natura della propria vita, non si possono sradicare le proprie gravi colpe.” Afferma inoltre che, “se la mente degli esseri viventi è impura, anche la loro terra è impura, ma se la loro mente è pura, lo è anche la loro terra; non ci sono terre pure e terre impure di per sé: la differenza sta unicamente nella bontà o malvagità della nostra mente.” Svuotare le nostre percezioni delle stesse percezioni che oggi, come ieri, non capiamo bene e che nel bene e nel male ci hanno formato. Caro Bernardo, grazie. Il potere della nostra rivoluzione umana sta in questo. Vivere appieno la vita portandola verso una saggezza che in ogni istante crea saggezza per sé ed altri.
Il lupo che c’è dentro di noi, in questo caso per Margina, la lupa. Il Verga, Roma, la Sicilia, mamma, preistoria, sensualità, panorami, suggestioni. Questa musica è come un sipario ed è interessante perché in ogni cosa ci vuol sempre un inizio, e questo per te è un segno di identità e precisione. Questo primo brano è la ricerca di una traccia, di un copione nuovo che stai scrivendo e che si collega alla tua vita. Vediamo come va? Ti dici! Oppure potrebbe raccontarci chi fa parte del tuo ambiente oggi. Intanto procediamo in un sentiero che è la vita. L’incedere della musica di questo brano cantato da Barbra Streisand, ci da il senso e la direzione. Semplice, io che scrivo questa traccia, tu che leggi un punto di vista, la traduzione di un sentire contenuto in una tua compilation. Che forse non ti aspettavi. Tornando al profondo senso del senso che gli attribuisco, forse tutta questa narrazione di canto e musica, ci porta a quel telefono antico del corridoio di casa, in cui abbiamo pascolato la nostra adolescenza. Ci vengono in mente le telefonate romantiche, presunte o reali, i primi sentimenti. Questa canzone canta una voglia e anche una evidenza. Sottolineiamo le parole più pertinenti a manifestare la felicità, essere felici è possibile.
Mina – Non credere
È nelle mie corde
Eccolo il pathos, la sfuggente condizione irreale, la fata bugia. La manifestazione dell’iperuranio d’artista, ciò che possiamo e ciò in cui ci fissiamo. In questo brano c’è identificazione di una tua solida sensibilità in cui c’è il fottutissimo luogo comune delle smancerie come l’amaretto di Saronno “tutto il fascino di un liquore antico”. Le smancerie a volte sono quel giro e rigiro che non porta a niente. Semmai confusione e mi dispiace dirlo, a volte privazione. Quindi Mina ci esorta a credere di dire basta con la confusione, di andare al succo. Andiamo alla nostra autenticità, godiamocela. Il sogno è bello quando si sogna. La mia proposta è una bella partita all’aperto in un qualsiasi campo di gioco, tennis, calcio, pallavolo, divertendosi con il refrain di questo brano.
Amanda Lear – Cocktail d’amore
È nelle mie corde
Audace. Sembrerebbe. Poi se è “nelle tue corde” è ancora meglio. C’è un pizzio d’infantile. Molto divertente. Vedersi mentre agiamo, e senza specchiarci in nessuna realtà, è una dote. Osservare troppo se stessi forse è una condizione che ci distrae e non ci fa assaporare ciò che la vita ci porta o piuttosto l’assieme delle nostre esperienze in divenire, coglierne la bellezza, che prima o poi sentiamo. Essere ciò che siamo, è importante, nient’altro. Amare il prima, durante e dopo. Amare l’adesso. Ampliare la percentuale di gioia, in pienezza, anche se la condizione in cui ci troviamo è avversa . Questo brano rappresenta una continua suggestione, che può essere la verità, ma che può rimanere imprigionata in un simbolico stato d’estasi. Questo brano ci dice che vivi una verità suggestiva da perenne innamorata. Questo brano può essere la colonna sonora di te in riva il mare che canti e balli questa musica con le braccia alzate mentre segui il ritmo senza fermarti. Non importa chi c’è con te. Se c’è o non c’è forse è lo stesso.
Amy Winehouse – Back to black
Un mio cavallo di battaglia
Cabaret, teatro, palco, Liza Minnelli. Ritorna prepotente la voglia di dichiarare il tuo essere, la tua maestria che ci sia o solo sentita. Torna la grinta seduttiva, la marcia che attira l’attenzione. Sei una acchiappa attenzione (leggi il principio di chi possiede la luce). Naturalmente grande voglia di essere vista, notata. La bellezza aurea, quella dei nati in primavera estate. Provi a porti con un incedere risoluto a conferma del fatto che le tue emozioni hanno la priorità. Brava, ciò che senti viene prima, tue sensazioni sono importanti. Comunichi una decisa autorevolezza sul qui e ora nel mondo. Prima noi, poi chicchessia, vero? Grande sensibilità da chioccia come assunto di base, il principio di madre che ti domina, poi può accadere la dispersione. La confusione e il disordine in camera da letto sono altra cosa, è la fantasia. Ti propongo con questa musica di immaginare una passerella all’interno di una area chiamata giostra. Mi permetto di porgerti una visione surreale su questi suoni. Il bowling fatto con dei modelli di cartone o reali. Un tapis roulant in cui ci sono tutte le smorfie e possiamo cogliere la prima che ci piace. Una gioia, una esibizione, un gioco, un incedere. Una pubblicità, lo spot di Margina, il tuo mondo, la tua seducente modalità. Il tuo diario da scrivere ogni attimo e su cui tornare per scrivere che c’è, esiste quel momento, ogni momento. Wow.
Fiorella Mannoia – I dubbi dell’amore
Stupenda
Un luogo sconosciuto. Un luogo molto intimo. Una percezione. Una tua proiezione anche inconscia. Voglia di scendere le scale di Sanremo, acchiappare quel pubblico, l’ammirazione. La manifestazione di un tuo grande obiettivo, il tuo sentire manifesto forse è questo il senso di questo brano. Un brano che ci porta una riflessione su ciò che può essere doppio. L’umore, la personalità, l’amore, le scelte, due occhi. Una doppia visione delle cose, un doppio procedere, repentini cambi di percorso. Con questo brano visualizzo per te un racconto epistolare che scrivi senza pensare a chi vuoi e poi rileggendo trovi la tua voce dell’anima. La perfezione, come il gusto, sta forse per te nella via di mezzo.
Mina – Anche un uomo
Ti sei impegnata in questo gioco, è chiaro, forse è arrivato al momento giusto, forse è stato desiderato. Eccoci. Con questa musica costruisci una cornice che come energia di porta a subito dopo l’adolescenza, alla tua maturazione. Una musica riflessa nell’oggi. Tutto quello che contiene lo sai tu. Manifesta una grinta, forte. Mi sembra da ciò che ascolto che sia la parte di te più chiara. Impercettibilmente autentica. Anche se la condisci con una continua sfida. L’augurio mio per te che non si sprechi niente. Puoi aggiungere una atmosfera sublime così come arriva nell’incanto di ciò che è, il desiderio che si manifesti con la stessa potenza oltre una semplice soddisfazione.
Ornella Vanoni – L’appuntamento, Dettagli
Non so se è stato un errore o una scelta. Un link che contiene due brani. Mi sembra la conferma di ciò che è scritto nel capitolo precedente “I dubbi dell’amore di Fiorella Mannoia”. Qui è evidente la condivisione di ciò che senti, la necessità di trovare un riflesso in un’altra persona al tuo procedere. Quella autentica condivisione che fa della poesia una sintesi, il risultato. Questa musica presenta la comprensione del tuo entusiasmo espressivo, di un sorriso definito amorevolezza. Questo brano lo porti a casa come un augurio, o la manifestazione che si sta realizzando ciò che desideri. Sei sotto i riflettori. Sei a tuo agio.
Ornella Vanoni, Toquinho e Vinícius de Moraes – Samba della rosa
Questo esercizio della traduzione fa parte del format Parlo con la musica da me ideato e che è il risultato di una ricerca che conduco dal 1979. Nello specifico questo esercizio mette in primo piano gli ascolti figurati utilizzando la modalità dell’orecchio fotografico. Cos’è? È l’allenamento continuo ad associare alla musica il vedere e analizzare vecchie e nuove costruzioni, l’itinere e l’immaginare. Un continuo allenamento per capire cosa c’è che ci riguarda in quello che vediamo con l’ascolto, cosa c’è di reale o irreale in quello che sentiamo. Facciamo fondere il vedere la musica con i suoni che arrivano da una finestra. Capiamo come un pensiero evocatore con la musica arriva al nostro orecchio fotografico. Come realizziamo immagini di questi collegamenti? La musica è costante musa ispiratrice, è verità, è una guida, è il richiamo dell’anima, il collante, un binario emotivo. Entrambi abbiamo fatto questa esperienza di ascolto. Da emittente a ricevente. Puoi capire da questa prefazione quanto sia unico e dirompente arrivare a questo brano che chiude questa tua playlist.
Il tema su cui si basa la traduzione di questo brano è sconfiggere ogni tipo di fretta, la capacità di restituire il tempo confacente alle proprie emozioni, trasformare l’ingordigia per ciò che è dolce. È possibile trasformare questa tendenza.
Questo brano ci porta allegria, gioia, scampagnata verso luoghi e situazioni che ci piacciono. Colazione al sacco con tanta buona musica. Ritorno a ciò che è naturale anche se a tratti può risultare innaturale. Suoni che si spostano da un umore ad un altro, da una conquista ad un’altra. Una continua trasformazione. Il proprio richiamo della missione che si manifesta.
A tutto questo aggiungo un brano musicale che racchiude sintesi e sensazioni in generale che questi ascolti mi hanno offerto. È bello ascoltare, tanto quanto lo facciamo per noi tanto quanto lo facciamo per gli altri
Il principio base dell’animatore è la saggezza, ovvero ogni sapiente fase della propria esperienza, più vasta è meglio è. Oggi potremmo chiamarlo facilitatore culturale, il bravo presentatore, il corroborante dj, il solleticante interprete. La formula è creare un contratto di relazione in qualsiasi situazione, nel migliore dei modi e con un altissimo benefico e retrogusto di armonia e benessere per gli attori in campo. Stamattina guardando l’esibizione dei #negramaro a #vivarai2 con gusto e soddisfazione, ho confermato questo principio di scambio e approvazione. Realizzare un atto di amore e spettacolo pubblico come questo, con la stessa purezza e potenza con la quale l’ho vissuto e come immagino l’hanno vissuto in tanti. Non è cosa semplice. Occorre uscire da retorica e stereotipi, abolire le lobby, agire senza un grammo di cinismo buttarsi con la stessa buona coscienza del giullare che al 100% mette in campo ogni grammo di esperienza prima di tutto per se, e a seguire sia per la squadra di lavoro sia per il pubblico. E’ inutile che provate a rifarlo, non sarà mai come la prima. L’artista, come in questo caso, lo fa principalmente per il suo fabbisogno di poesia e naturalezza, non potrebbe essere se non così. Un dare talmente autentico, sofferto, generoso che va a condividere ogni cosa, e che si adegua ad ognuno ed arriva a tutto questo, che rinforza ogni anima di produce e di chi gode questo progetto prodotto artistico. La bellezza, come in questo caso la musica, ci rende liberi di esprimersi, ci sostiene nel nostro procedere, ci fa sorridere e crescere. L’animazione come lo spettacolo sono strumenti di approfondimento culturale su misura. E come ogni cosa preziosa va usata con rispetto e devozione. La squadra produttiva di VivaRai2 riesce in questo, sa fare questo. Chi unisce i pezzi di questa compagnia di artisti e tecnici per VivaRai2 è veramente bravo. La leggerezza che riceviamo è la stessa di cui abbiamo bisogno. Ci sono persone che si arrampicano su costoni di roccia difficili e quando vedono che non ci riescono buttano giù tutto, spianano anche a spallate, bombardano, pur di arrivare alla meta, della serie “chi si è visto, si è visto”, peggio dei diserbanti. Distruggere per soddisfazione personale è scempio. Cosa contraria è l’abbraccio, la partecipazione, l’intelligenza del bravo animatore come lo spettacolo di cui sto parlando. La difficoltà è alta e si supera solo con l’impavido cuore di un innamorato del proprio mestiere. Ogni mattina alle 7.15 un programma di #rosariofiorello scritto con #francescobozzi#pigimontebelli , #FedericoTaddia, e con #FabrizioBiggio , #MauroCasciari , #enriconocera, #edoardoscogliamiglio. Le musiche di #enricocremonesi, le coreografie di #lucatommassini, la regia di #piergiorgiocamilli
Un consiglio all’70% degli #animatori che sono in giro: ripopolate il mare del divertimento . La società dell’intrattenimento ha forse bisogno di un fermo biologico, di un grandissimo rinnovamento. Andate o ritornate all’università del buon gusto per esempio affidatevi alla scuola di professionisti come i suddetti. Lo spettacolo come l’animazione sono strumenti seri. Come in altri paesi del mondo, instauriamo anche in Italia una patente per l’artista, questo è il messaggio che leggo stamattina da questa potenza espressa.
dal capitolo AMORE libro Parlo con la musica, 3 edizione, di S. Greco
E così a me, per sballarmi, bastava passare da Giger e ascoltare musica. Non mi serviva altro. Oliviero Toscani
Evidenziare il valore dell’ascolto musicale come dimensione attiva, amante. Considerare la musica come fonte di un sapere che si rinnova. La canzone è qualcosa che cammina da sola. In questo capitolo tratto della bellezza, l’amore di cui è figlia.
Ogni gesto è musica (…) un periodo buio dove ho colto il significato della parola di Nietzsche (il mondo senza musica sarebbe un errore) Ezio Bosso
Ascoltiamo Ezio Bosso in Following a bird un brano minimalista e imponente, come è l’amore. La sera dopo chiedo ad Ausilia, una mia giovane amica, di raccontarsi con 7 canzoni. Mi risponde: 1 Following a bird. Ezio Bosso 2 Rain in your black eyes. Ezio Bosso 3 Gli Uccelli. Franco Battiato 4 Bohemian Rhapsody. Versione di Peter Bence 5 Wet. Wax Motif 6 A te! Lorenzo Jovanotti 7 I will be there. Katie Melua
Il giorno prima lavoro al capitolo, la sera dopo la coincidenza. La prima preferenza è la canzone in testa. Decido di anticipare le note sull’orecchio fotografico, ovvero tradurre un brano visualizzato.
1 Following a bird. Ezio Bosso
Questo brano scandisce una ricerca di spazi, come una torcia illuminante. Una ricerca affermata dal violoncello e dallo stesso artista al pianoforte. Musica come uno spazio di continuità, un capire dove andare. Accogliere la propria fragilità che scende a valle come un ruscello. Questo semplice fluire è forse il messaggio di questa composizione. Stordimento e identificazione in un gesto da compiere o già compiuto. Per questo ripetersi di note in frasi musicali identiche risulta un’essenza di retorica, o di un ingabbiamento. I feedback sono uguali. Possibile che queste sonorità sono il motivo di una personalità auto centrata. Possibile che si rappresenta l’incedere millesimale come un’insistenza. Si manifesta con una invocazione l’impazienza, la copertura del cinismo emotivo. Si rappresenta agitazione, un senso di frenesia, alla luce del sole; come scappare da qualcosa che ci ha lasciato una sensazione amara e non riusciamo a capire il motivo. È una giostra così vorticosa che non si riesce a sentire il gusto del divertimento. Tutto torna al suo essere continuo, rituale. La routine che si alterna alla voglia di scappare dalla routine. Importante trovare un senso alla realtà, al fabbisogno del fabbisogno. Il trantran del brano finisce e siamo pronti, desiderosi, di ascoltare una nuova musica.
2 Rain in your black eyes. Ezio Bosso
Continua il pathos del tempo, quel tempo ancorato nel tempo, che ci gira attorno, il tempo della seduzione. C’è chi è più bravo di noi. Chi è meno bravo a sedurre si arrangi. Per sedurre occorre un attimo o infiniti attimi, occorre soprattutto la motivazione. Importante avere il piacere di sedurre. Come nel tempo di un tè che comprende, prima della degustazione, la preparazione. Che comprende la voglia di averla, e se vogliamo l’incanto della scelta tra mille gusti. Ogni suggestione può essere condita da poco o più zucchero. Questo brano invita a sfogliare pagine di libri già letti come già vissuti. Può essere più divertente scartocciare libri sconosciuti, ci vuole più tempo; forse si o forse no. Il tempo di leggere un libro conosciuto può essere frenetico come soffermante, come la ripetitività di questa musica, quando incontriamo l’emozione di qualcuno che si conosce. Nel secondo caso del libro sconosciuto, c’è la scoperta del navigare in terre nuove, nuovo che avanza. In questi suoni c’è anche mestizia. Forse uno svuotamento di energia per trovarne altra, una sorta di rigenerazione. O forse questa musica ci vuole fare fermare un po’ per decidere nuove direzioni. Pensare di essere arrivati ad una meta ed invece quello che vediamo è solamente un pianerottolo di un palazzo di cento piani. Le ripetizioni di frasi musicali in questa musica sono forse una scusa, un prendere tempo per rimanere a girare sulla stessa giostra per paura di scendere. Forse perché non si sa bene rispondere ad alcuni perché. In questa musica c’è il suono, lo scorrere monotono dell’acqua che riempe una vasca con la volontà di fare un bagno caldo, riempirla di schiuma. Sono idee per evadere dalla monotonia e concedersi il piacere del benessere. Il brano parte con poche note e gira su se stesso a significare che si parte sempre da noi. Restare fermi o muoversi ovunque. Si gode di queste identiche azioni. Poi tutto torna sommariamente come prima senza staccarsi dal senso circolare della monotonia. C’è chi riesce a salire e scendere dal tapis roulant, c’è chi invece non riesce a scendere e rimane lì a girare. La monotonia è l’incapacità di spalancare una finestra da molto tempo chiusa. Poi quando la apriamo si gode del beneficio: entra l’aria pura, si tonifica tutto, si sente la natura della natura, si sente il senso della libertà, si vive oltre il sé, verso il tutto e con tutti corriamo in riva al mare. Questa musica corre anche in una strada del centro cittadino come attraverso le stanza di casa nostra. Metafore per dire che l’amore è questo, un calibrarsi di forze, un equilibrio tra il dare e il ricevere. La soddisfazione dell’abbandonarsi al virtuosismo dei suoni. Regalarsi la bellezza della condivisione e il piacere del piacere.
3 Gli Uccelli. Franco Battiato
La coerenza di sapere scegliere quello che più ci piace, quello che è più prezioso per la nostra vita. Molto spesso scegliere è una virtù, manifesta saggezza, mistica realtà. Coerenza sta nel fare ciò che è coerente con il progetto dell’anima. Anche uno sguardo del vento può essere importante per creare una decisione. Questo brano è interpretato da un cantore senza tempo che ci regala la sua poesia in maniera magistrale come una invocazione lirica. Non si sa bene se è un’omelia o un gioco di società in mezzo al mare; o mentre stiamo costruendo un grande girotondo. C’è in questi suoni il tema della fiaba, Cenerentola che vuole andare al ballo. Dopo un po’ di scoraggiamento, con l’aiuto della fata canzone, ci va e balla con il principe. Musica che cambia come in un mix di stagioni, di ere, di generazioni. Si parte da un tempo primitivo, si passa dalla rivoluzione, e si arriva alla fantascienza. Questa musica evidenzia le doti di chi riesce a mimetizzarsi, confondersi tra la gente in qualsiasi situazione. C’è la danza e il senso di leggerezza, in un’idiozia, l’aspetto simpatico dell’intelligenza.
4 Bohemian Rhapsody. Versione di Peter Bence
Battere nervosamente ogni cosa per impazienza. Avere tutto e non avere niente. Aprire cassetti e cassettoni alla ricerca di oggetti, verità, essenze varie. In questo arrangiamento troviamo i fuochi d’artificio di buon anno. Guardiamo lo spettacolo mentre immaginiamo di essere sotto una doccia fredda dopo un lungo bagno a mare. Soddisfazioni. Un mare pieno di palloni colorati perché siamo più giovani di quanto pensiamo. Un brano raffigurante l’emulazione, ogni idolo. Iniziamo a ballare con questo scopo: mostrarci bravi. È anche un brano che può raccontare quanto è simile il vederci in due emozioni contrapposte: arrabbiati o divertiti. Due emozioni allo stesso tempo simili per l’euforia che producono. L’estensione dell’immaginazione, questa versione è simile all’originale in forma grottesca. A volte si resta ingabbiati nel traffico dei nostri pensieri. Meglio così.
5 Wet. Wax Motif
Comunque sia, c’è bellezza. Potrebbe sembrare uno sbattimento. Feedback di momenti eccitanti. Un citofono che suona a raffica, uno squillo persistente di un telefono. Questa musica sta a dirci che c’è qualcuno che vuole parlarci o siamo noi che vogliamo parlare con qualcuno. Una musica che ci vuole fare uscire dal guscio di ogni tipo di loop. Questo brano è una danza tribale in cui ogni autenticità si rivela come tale e ci porta a stendere il bucato appena lavato in terrazza, ballando, lavorando, a suon di musica. Pulire casa con questo ritmo. Ci preferiamo in mezzo alla ressa di una balera o in mezzo a chi non si agita. Cos’è la musica? Una affabulazione quando si usano temi spaziali, scollegati con la realtà analogica. Temi che ci estraniano dalla realtà. Intanto le nostre vite continuano. Ascoltando questi suoni continuano con la stessa monotonia come il precedente pianoforte fino alla noia. Arrivare al vuoto e cercare una nuova direzione. La musica riempe i vuoti e li trasforma. In questo gioco continuo c’è una missione.
6 A te! Lorenzo Jovanotti
Una porta che si apre. Realtà o immaginazione. La verità di una dedica. Il pianoforte torna dopo i fuochi d’artificio. Una poesia per l’infinito, la storia, la famiglia. Il viaggio di una coca-cola per le vie del centro. Sembra una preghiera, una forma di meditazione. È la dichiarazione di ogni sentire. È lo specchio e con lui il mondo. C’è la routine anche se qui è rimodulata, poetizzata. C’è in questa canzone una nuotata in piscina, la passeggiata in montagna, l’amore praticato come in sogno. C’è l’altalena per ricordarci che la leggerezza è possibile sempre e senza condizioni; la bellezza della vita che crea la vita. Il credere anche quando non ci crediamo. Una sonorità che ci porta a fare un girotondo attorno ad un falò in spiaggia di notte con la luna piena mentre il sogno diventa realtà.
7 I will be there. Katie Melua
L’emozione non ha voce… lo spazio è infinito. La musica ci parla. Come in questo brano, è un atto di amore che si ripete e per ascoltarlo basta soffermarci come quando ammiriamo un’opera d’arte o come quando siamo felici per un appuntamento galante. Questa è una musica che arriva da una altra dimensione, dalle montagne, dal tetto di una cattedrale. Da canti che si tramandano. Canti che raffigurano usi e costumi aristocratici. Piuttosto che tradizione sono praticità borghesi. Questa musica ci porta ad essere re e regina, corre un motoscafo sul mare mentre al sole si sciolgono le nostre paure. Poi torna la monotonia, forse stiamo ancora cercando ciò che veramente ci piace, pur essendo comodi in vacanza annoiati sotto una palma in una isola tropicale.
Mi appresto a fare la traduzione di questi otto brani ricevuti con WhatsApp secondo la modalità dell’Orecchio fotografico che fa parte del format Parlo con la musica al quale lavoro dall’infinito passato, in una modalità di ricerca, prima di tutto una passione. Ogni giorno la coltivo con specifiche elaborazione come questa che stai leggendo. Colgo la spontaneità degli incontri. Se scorri le pagine di questo blog ne trovi altre, tutte diverse, perché come i quadri astrali pur essendo nati lo stesso giorno nello stesso luogo cambia la percezione data dalla storia che ognuno si porta dietro composta dalle più disparate condizioni. Come la musica, due persone cantano la stessa canzone in maniera completamente diversa, dato dal loro costruire il tempo. Quello che leggerai è una descrizione senza tempo, senza un inizio e senza una fine. Al tempo presente, è a ieri e a oggi in fasi libere di esprimersi che possono essere spaziali, omogenee, reali e surreali. Per scrivere quello che leggerai ascolto per intero il brano, mi fermo per annotare vastità di pensiero, ed elaboro una scheda interpretativa che ha un valore prima di tutto di relazione tra la musica e la persona che l’ha scelta. Immagina un jukebox dove al posto delle musiche ci sono le carte dei tarocchi. Non è così semplicistica la cosa come la immagini e una raffigurazione rappresentativa del modo in cui elaboro quanto leggi, brano per brano. Anche questa introduzione è diversa da altre perché nel lavorare alla tua playlist mi sono imbattuto in abbinamenti interessanti inaspettati. Questa selezione è la tua, che hai elaborato in breve tempo, in parte spontaneamente e soprattutto senza sapere dove ti portasse, quindi senza condizionamento architettonico cosa che può rendere il risultato, se lo si accetta come tale, sfalsato, poco autentico. Sono brani che ti piacciono, che ti dicono qualcosa, che ti evocano situazioni o desideri. Da questo punto di vista il concetto della scelta e della musica che si potenzia ogni volta che la scegliamo e la partecipiamo portandola con noi e nel sé aggiungiamo significati.
Solomon Burke – Cry to me
L’identità dello spazio è fondamentale per te. La routine è un segnale di depressione. Decisa e impettita, in mezzo a flash e riflettori ti muovi, l’importante che non inquadrino te. Una star seduta in un salotto, anche impolverato, a sognare. Capacità di ballare con la mente e se è proprio necessario con il corpo. Per fare il DJ io per primo ballo con la mente. Quando ci si libera con il movimento fisico, per mentalisti come penso di essere, è l’apice e l’inizio di grandi sfide, di nuove conquiste. A te piace vedere ballare, è possibile dare un nome alla sensazione. Si parte con questo primo brano che delinea un gusto musicale profondo e magnetico tanto quanto disordinato e imprevedibile. Si sente una voglia di aggregazione, forse una vera necessità, rimanendone distanti se si tratta di retorica; aggregare sta nel condividere ciò che senti in arte, che sa di poesia. Potenzialmente è così, non so quanto in pratica lo è per te. Questo brano permette la visualizzazione di un rock ballato in due, molto lento e piacevole. Nei fatti questo esprime il senso di conquista. Si può dire che decidi i tuoi tempi naturalmente e li decidi anche di chi ti sta accanto anche senza volerlo. Chi sta con te vive diversamente le tue emozioni solo in certi casi corrispondono. Questo brano esprime amore e frammentarietà.
Chantal Chamberland – I’ve got you under my skin
Questo brano potrebbe essere raffigurato alle prime battute come il cartello in hotel, si prega di non disturbare. Mi hai fatto vedere delle foto in cui si vede che sei davanti ad un microfono nell’intento di cantare. Forse questo brano rappresenta questo e il genere del tuo repertorio. In tutti i casi fin dalle prime battute si percepisce questa tua presa di posizione di spazio, relazione e postura che è molto mentale e profondissima, nel senso di qualità del pensare. Può rappresentare una continua vestizione e svestizione. Forse non sai bene in questo fluire di sensazioni se vuoi e puoi condividerle. Ci vuole molte accondiscendenza per stare dietro al tuo sguardo in continuo movimento. Torna il tempo del ballo, come per il brano precedente, molto evocato, sentito e poco rappresentato, mostrato, vissuto. Suppongo sia il tuo fluire un manifestarsi di un pathos mentale, immaginifico. C’è tanta potenza, ce ne tanta senza limiti e confini, senza età e identità. Si sente la libertà di chi va oltre le percezioni dell’ambiente in cui vivi, ti trovi. Mi piacerebbe assistere all’ultima fuga da un luogo che non ti si addiceva. Possiedi una grande dote e voglia di immaginazione continuamente, se scrivi poesie forse è difficile leggerle in quanto non sei abituata a condividerle o se lo fai usi cautela.
Joe Bonamassa & Beth Hart – I’ll take care of you
Un negozio di moda con toni di intimità infinita. Il tuo stile molto ampio si può definire diffuso e soffuso. Un travaglio, un continuo camminare nella natura delle cose, della dipendenza che portano. Cammini per le città, la natura come nel tempo. Su queste considerazioni immagino per te la scena del film Notting Hill in cui Hugh Grant dopo una delusione attraversa il mercato da una stagione all’altra. I tuoi desideri sia nella inconsapevolezza che nella consapevolezza li conduci verso modifiche continue. Aggiustamenti, aggiornamenti. Ogni volta è una scoperta, una nuova festa, una nuova esperienza. La chitarra elettrica che domina la seconda parte di questo brano segna lo scollamento con la realtà, l’evocazione diffusa di un immaginario, di un sogno ripetuto, perché tu sai che la terra è vastissima e il tuo presente può essere completamente esterno a ciò che è la realtà del momento: più espressioni, due o più pensieri. Vuoi a volte, o vorresti, tanto più di ciò che hai senza un vero impegno, è un po’ come entrare in una agenzia di viaggi, prendere un catalogo e immaginare che prima o poi acquisti questa o quella vacanza.
Alison Moyet – That ole devil called love
La tua musica risuona. La tua vita è come una grande orchestra. Ti si immagina come direttore dell’esecuzione e ti vedo anche come un sensibile DJ, una possibile collega. Queste tonalità serrate, monotonie che ascolto, fin adesso, in parte è una mancanza di luce che ti rappresenta, una donna della notte. Ti vedo camminare in strade illuminate dai lampioni, dalla luna, al buio dove il tuo fare o i tuoi pensieri possono spaziare. Sola o abbracciata a qualcuno, a piedi scalzi o vestita elegantissima, o in pigiama. È sempre un viaggio anche se ti trovi nello spazio ristretto di una stanza. Quante volte apri il frigorifero per assaggiare o bere qualcosa? Lo vedo come un gioco di seduzione. Attraverso il cibo si può approfondire una visione delle sfumature sotto forma di conoscenza di sé. Conoscersi fa sempre bene.
Shirley Bassey – Get the party started
Shirley Bassey come Elfo, cantante catanese, sono espressioni di un’età e di una curiosità ampia o meno ampia. Questo brano rappresenta una serie tv, mi sembra che parli bene della tua vita attraverso i suoni, come se fosse per te naturale. Buon rapporto il tuo con la musica, quella che mi stai proponendo che ti rappresenta. Scrivi, reciti e produci un continuo assieme di scene. Dopo quattro brani monocorde arriva la dinamica che rappresenta uno stacco, o forse vuoi rappresentarlo. Forse il modo di aprire gli occhi la mattina, porgerti al buon giorno, almeno finché non ti scontri con la possibile realtà, tu vivi un approccio dinamico, anche se fuori c’è brutto tempo. Le tue scelte sono veloci e spesso inconsapevoli. Con questo brano finalmente ti porgi al ballo, lo fai senza la timidezza che rappresenti e che fin ora hai raccontato; senti il sapore della libertà. Puoi metterti all’azione, sfidarti con un abbigliamento comodo a dirigere un gruppo di persone in una coreografia o pantomima da te liberata dalla fantasia; più difficile se costruita sulla carta.
Amadio mio – Pink Martini ft. Storm Large
Storm Large è molto bella, la trovi senza i Pink Martini in una puntata di America’s Got Talent del 2021 in una forma molto introspettiva da attrice. La bravura oltre il saper cantare, un bellissimo senso di libertà e coscienza, con la bellezza che evoca questo tipo di esibizione. Sono tipi di espressione che a bocce ferme diventano intraducibili tanto sono tanto. Per passare alla tua selezione di dico che conosco bene questo brano, questa cover. Fa parte dell’amore per la vita, della sua estensione, della sua bellezza caparbia, lo dimostra questo nuovo ascolto e della resistenza a intemperie naturali, caratteriali, logiche e illogiche. In questo brano la carica sensuale vocale e visiva della sua interprete assume connotati più ampi dati dalla sua spettacolarizzazione orchestrale e lo spettacolo all’aperto, di giorno. È un brano di nicchia, da trovamusica di passione, è di tutti e no per tutti. Porta all’idea che chi ti sta accanto, nella generalizzazione di massa, conosce poco di te e cosa pensi. La vera saggezza è alla base di tutto. Questo brano nel suo andare è un film come le costellazioni familiari. Gli arrangiamenti e i vocalizzi ci portano in un mondo reale da fiaba. Un brano di valore che si può ballare ovunque fin sulla luna e allo stesso tempo è difficile da sintonia in quanto è tanta roba. Lo farei cantare ad Astrifiammante la regina della notte nel Flauto Magico di Mozart. Questo è il tono imperiale che puoi e sai vivere e che a volte gli scherzi della vita ti negano. O forse per precise scelte in controtendenza con vissuti familiari. Sei una vera sorpresa cara Amalia. Ed ecco che interrompo questa traduzione ti inoltro con WhatsApp un brano che ti puoi permettere: https://youtu.be/Te-P5BG2PA4 un brano che esprime la potenza del visionario chiuso da una mente padrona. La bellezza della ricerca e della curiosità dipende dalle scelte. L’allargamento degli orizzonti è la prova del valore che si costruisce e si prova.
Caro Emerald – A night like this
Una doccia, un nuovo sogno. Si può fare l’amore con la testa. Diventa un cerchio magico quando ci lasciamo andare senza pensare, oltrepassando il controllo della mente che più delle volte mente. Questo è un brano che presumo ti sia arrivato d’istinto seguendo la scaletta. Un brano che serve ad esprimere se stessi, l’istinto. Manifesta l’improvvisare della libertà dell’anima alla quale Amalia normalmente dai poco retta o trova distrazioni per non risponderle. È la sequenza che ci comunica questo aspetto di te. Per spiegare questa equazione ci vuole molto tempo, accogli il sunto per come lo leggi. Ti capita di prendere per buona la fatalità senza andare fino in fondo o restare ferma per più tempo. Alla tua immaginazione hanno accesso solo gli eletti da te. Le cose importanti in primo piano sono la tua coerenza, la tua intensità di vedute chiuse a volte in un labirinto che blocca una fuga. Libertà, dolore, capacità di dominio su ogni tipo di situazione. In tutto ciò c’è la coerenza intesa come continuità anche se immagino certe confusioni in cui ti sei trovata. La bellezza sta in una pausa, in un caffè, in un attimo dove si ascolta l’universo e i suoi infiniti colori. Scegliere è sempre complicato per chi vorrebbe portarsi a casa più storie.
Creep – Karen souza
Il pianoforte è sempre gentile e apre lo spettacolo nel miglior modo. Prima di entrare a dialogare con questo brano faccio due considerazioni. La prima è che ti avevo chiesto di inoltrare sette brani e questo è l’ottavo. Abbondanza, generosità. La seconda che mi sembra un volere comunicare in maniera struggente e millesimale come Carey Mulligan nel film Shame che canta New York, New York in maniera intensa e distaccata. Copio e incollo il link https://youtu.be/f4_gDeuuN2E. Il brano precedente poteva essere una sigla di coda, questo rappresenta la continuità quindi per il tuo profilo è coerente. La continuità è data anche dalle tante voci di donne, nessun brano al maschile. I maschi ti sono serviti in questa storia con come orchestrali. Predominanza di capelli scuri, a parte Storm Large che è bionda. Bionda è luce o colorata. Luce che va oltre il mood della notte che è stata la tua cornice in gran parte della playlist. Creep è un brano storico e questa sigla è interessantissima. La versione in oggetto evidenzia il gioco e la bellezza della stramberia, la sua forza. Le stramberie sono patrimonio dell’umanità. Torniamo al piano bar, al film Shame, al sincopato della richiesta, del voto di condivisione. Ci hai presentato la consapevolezza di una commedia musicale fatta con vita vissuta e immagino scarsamente pubblica se togliamo tutte le rappresentazioni reali quanto irreali. Questo brano mostra tutta la tua personalità pazzesca il tuo essere oltre i confini stereotipati. Solo tu hai la combinazione di ogni cosa, ti sei pentita quando hai dato coordinate ad altri, non le hanno sapute apprezzare, valorizzare. Questo brano rappresenta anche un urlo, un potente acuto, che oggi la vita ti ha permesso di fare uscire, sono felice di averlo raccolto. Puoi vedere il finale del film Ortone e il mondo di chi. Un urlo potente dove te la godi senza accontentarti e genera nuovi orizzonti.
Che dire? Ripeto che questa playlist è stata una autentica sorpresa.
Perseverare in qualsiasi modo è l’unico modo.
Tanta ammirazione e un po’ di stizza per un prodotto unico come VivaRai2. Rosario Tindaro Fiorello possiede prima di tutto una grande volontà e sensibilità, una sorta di aspetto sciamanico dato dalla capacità di gestire un potente database relazionale e artistico vasto e potente. Tu puoi sapere a memoria un intero atto ma se non sai abbracciare con uno sguardo e metter pause, passi meno. Sono coetaneo di Fiorello ed entrambi veniamo da Villaggi Turistici. Quello che fa Fiorello sta nella libertà misurata e gentile di un animatore di contatto. Quel gentile atteggiamento già nel pensiero, nel retropensiero che ti sorprende e ti inchioda ad ascoltarlo, a seguirlo e che poi ti porta il retrogusto: cosa per esempio che non fa il cabaret. Se penso a quanti, pochi, potenziali animatori potevano essere “fiorello”, anche il nostri comuni maestri. Tutti, mi ci metto anch’io lì a guardarlo, non sono/siamo al posto di Fiorello probabilmente per codardia. In ogni cosa ti devi buttare, devi e puoi rischiare il tutto per tutto. Uscire dalla borghesia del pensiero e del giudizio. Fiorello è riuscito in questo e ogni frammento del suo essere concorre a questo, anche ogni incontro di vita in salita o discesa come le scelte, i sentimenti, la sua famiglia, sua moglie. È difficile gestire una persona così vulcanica accanto, nel tram tram quotidiano. Pur conoscendo perfettamente i suoi tempi, a volte anticipandoli, mi cagerei sotto, da qualche anno ho preferito stare dietro le quinte. Lo potrei fare alla luce di un grande incoraggiamento, libero da condizionamenti, in una macchina del genere tenere il ritmo è difficilissimo. Cadere in monotonia retorica è un attimo. Un grandissimo aiuto, sdoganamento, per il ruolo che ricopre oggi, credo che Fiorello possa attribuire a Maurizio Costanzo che quasi 30 anni fa lo ha voluto con sé in televisione. Ricordo la difficoltà che Fiorello aveva in quella prima esperienza nel gestire la scaletta contro la facilità e l’abitudine ad improvvisare. Quello che vediamo oggi in televisione su Rai2 al mattino realizzato da Fiorello, e da una squadra coesa, decisa, determinata, comprende anche il conto alla rovescia; un mastodontico lavoro composto da tecnica e ossessione. Tutti gli altri se lo sognano questo livello. Ci sono personaggi già acidi, distanti. È difficile trovare una spalla alle scorribande emotive dialettiche, le donne soprattutto, come la Massironi ce ne sono poche. Ieri mattina ho spento il televisore dopo due battute dell’angolo del calendario dell’avvento con la coppia Mandelli e Biggio. Lo stesso humor di Cattelan sornione, saccente e cinico. Un altro potere di Fiorello, come i grandi animatori, è l’assenza di cinismo. Un altro aspetto è la capacità di appoggiarsi sui bravi, non nel senso di potenti, bravi e talentuosi con quel potere di outsider che li rende felici e liberi. ViaRai 2 è un raccolto, la misura della sapiente semina che Fiorello artista poliedrico è in grado di fare e che personalmente mi incoraggia ogni istante: onesto culturalmente (in quanto curioso) e fattivamente (in quanto energico) è questione di Karma. Mi sento potente visionario e allo stesso tempo confinato in quanto spesso codardo, da lì quel pizzico di invidia. Viva la bellezza della creatività e dell’amore per il proprio ruolo mestiere in questa vita.
Questa traduzione in immagini della tua playlist è possibile grazie al principio e all’allenamento all’approccio al metodo dell’orecchio fotografico che fa parte del percorso formativo Parlo con la musica. Parliamo degli ascolti figurati. L’allenamento continuo ad associare il sentire della musica al vedere delle cose e all’immaginare orizzonti reali o irreali. Le azioni all’interno del sound musicale (entità che si aggiorna continuamente) sono simbologia del sentire in relazione al già ascoltato. Quando compiano una scelta, una selezione musicale fotografiamo il vissuto e il fantastico in una unica proiezione tra passato presente e futuro. Un continuo esercizio per scoprire la musica come amplificatore e risposta ad emozioni
La tua selezione rappresenta una grande voglia di casa e di arte, potresti essere un segno d’acqua: sensibile emotiva romantica e in parte introspettiva. C’è molta commistione tra realtà e fantasia, possibilmente sei una buona sognatrice. Il tuo sorriso illumina. Si sente una predisposizione artistica. Nota interessante che tutta la tua musica di questa playlist è italiana e di un unico genere. Forse sono brani che ascolti e canti abitualmente.
Tiromancino e Carmen Consoli
L’odore del mare
Entri in questa esperienza in punta di piedi. Ti rappresenti come una persona, una artista che ama primeggiare, esibirsi in un mix generazionale tra poesia che sa di invocazione da raccontare all’amica di quartiere o da balcone a balcone. Passeggi in riva al mare e ti muovi e pensi come una persona più grande di te. Una lettera da scrivere, un dialogo sospeso, reale e allo stesso tempo immaginato. C’è una radio a tutto volume in casa tua mentre il sole illumina tutto. Una grande voglia di estate, una stagione che non finisca mai. Ascolti questa canzone su un divano a dondolo di una casa di campagna
Paolo Vallesi
La forza della vita
Musica da radio jukebox, atmosfera romantica anche se di romantico non c’è niente. Un mix di stereotipi. C’è il bisogno di attenzioni, quasi una necessità, che anche se già presenti vuoi che siano sempre di più. Questo brano contiene poca armonia, più retorica, anche se è innocua ti porta a ripetere, quasi trascinarsi, di alcuni desideri alla ricerca di qualcosa di più di ciò che già possiedi. Il tuo potere sta nel sorriso e nel piacere di divertirti, e quando ti va, di urlare. Possibile che ti piacciano i palloncini ad elio per riempire spazi all’interno e all’esterno.
Ligabue
Tra palco e realtà
Necessità di correre, di fare sport, di sudare. Affascinata dalle prime file, dentro gli stereotipi. Tra palco e realtà la tua visione della vita, non è soltanto un titolo potrebbe essere la realtà. Esserci a tutti i costi e gestire ogni cosa anche con fatica senza dare a vedere che c’è. Queste sono canzoni che non si aprono, che rombano i motori senza muoversi, come a rimanere ferme. È un po’ come essere indecisi. Il mondo a volte ti gira attorno, lo guardi e difficilmente ti lasci andare completamente perché quando arriva lo stimolo a muoversi lo blocchi, lo freni e rimani nell’ordinario
Rita Forte
Le donne sono un’altra cosa
L’incipit è come un campanello, una sveglia simpatica. Un brano di mezzo. L’amante delusa e allo stesso tempo un turbine di trasgressione. Arriva un’ambiguità che a volte può essere complicata da gestire perché sembra che tutto remi contro. Sei una donna abituata a lavorare a casa o fuori casa, con la radio accesa in canali radio evergreen. Possibile che la tua simpatia e le capacità di relazioni pubbliche ti portano ad essere spigliata e di buona compagnia. Immagina la situazione più bella per ballare questo lento: costruisci questa scena. Poi in una possibile accezione di abbracci forte e balli da sola.
Ornella Vanoni
Un sorriso dentro al pianto
Un piano che diventa il pc di un karaoke. Un manico di scopa che diventa microfono e asta. Il ballo della casalinga, le metamorfosi che diventano show. Predisposta ad essere coach, a fare gruppo, permetti ad ognuno di esprimersi. Sei una maestra che accorda, sintonizza tutti, che costruisce armonia anche se a volta con fatica visto il carattere intransigente. Quest’aspetto, questo modo di fare è presumibilmente un’eredità a tratti forse incomprensibile.
Il brano che aggiungo a questa selezione è T’Appartengo cantato da Ambra Angiolini sul palco di XFactor 2022 in una idea di coerenza con il genere da te indicato. Contemporaneo, perfettamente in linea con il passato. La storia al presente
Questa traduzione nel principio dell’orecchio fotografico* è stata suggerita dall’incipit di un brano colto nel suo immediato stile da un’occasione in cui si creato un movimento (questo) che ti ha portato alla ricerca di altri sei brani per costruire una playlist. In ogni didascalia trovi metafore aperte. Ti invito a trovare ciò che fa per te.
La tua selezione rappresenta concretezza e idee chiare, coerenza, mi sembra su un binario molto risoluto ed elegante tanto quanto potrebbe essere L’Orient Express, il famoso treno che permette di attraversare l’Europa. Un’immagine che si ripete, dalle tue selezioni, sono i girotondi, forse rappresenta la tua composta componente ludica. Forse un po’ testarda?
*Orecchio fotografico è un tempo di esplorazione che fa parte del percorso formativo Parlo con la musica elaborato da Salvatore Greco. L’orecchio fotografico sono gli ascolti figurati. L’allenamento continuo ad associare la musica il vedere e l’immaginare. Le azioni all’interno del sound musicale sono simbologia del sentire in relazione al già ascoltato. Quando compiano una scelta, una selezione musicale fotografiamo il reale e il fantastico in una proiezione tra passato presente e futuro. Un continuo esercizio, cosa c’è di musicale in quello che vediamo, e di conseguenza cosa c’è in ciò che sentiamo.
Mansfield.TYA x Odezenne
Une danse de mauvais goût
Accesso alle emozioni, suoni diversi da una fonte unica: la voce di casa; il sussurro di chi ci vuole dire un qualcosa di romantico a cui non crediamo; la voce di chi non è una garanzia anzi a volte ci spiazza (nel piacere di essere spiazzati, laddove l’idea dell’intelligenza è il primo segnale di gioia e di fascino) anche se non è nel suo pensare. Prendi con chi vuoi una strada di campagna e inventate un nuovo modo di relazionarvi, è forse questo di cui avete bisogno. Assieme cambiate orizzonte, modificate ogni particolare, ogni gesto, ogni modo di comunicare per arrivare ad un punto di partenza di gioia condivisa, l’asprezza forse reciproca è un meccanismo inconscio.
Desire
Under Your Spell
Pacatezza, libertà, fuori da ogni pensiero senza controllo, sembra surreale, invece sono stati d’animo autentici, a volte intraducibili. Conti il bere, conti laddove esageri e laddove nell’esagerazione riconosci una quiete mentre chi ti sta accanto premurosamente conta quiete e tant’altro. Spesso ti ritrovi come ad essere ad un festival in cima al mondo e guardi tutti, attenzioni le loro differenze, vedi chi è più lontano da te, chi più vicino. Sei indipendente e vuoi ballare da sola, è un tuo sacrosanto bisogno, a volte. Tra mille persone emergi e alzi la testa alla ricerca di un sguardo che sostiene il tuo pensiero. Ti piacciono i girotondi come la giostrina dove si gira sempre, meglio se sei con più di uno. Questo brano disegna un tuo camminare verso la montagna o verso il mare, un camminare anche verso una cucina dove sogni tutto questo e dove un brodo caldo illumina la tua sera. Scrivi nel tuo diario che hai voglia di scrivere in un diario sotto la luce dedicata di un abat-jour.
Willie Peyote, Emanuela Fanelli
Risarcimento skit
Pacatezza, libertà fuori da ogni pensiero si ripetono e rappresentano coerenza. Un luogo dove si manifesta la voglia di prendere posizione. Contesti il contestabile, senza essere contestabile, senza giudizio. L’apertura alla gioia è infinita perché tanto è il tuo humor, anche se non emerge subito. La felicità è una strada in cui la gioia è il conducente dopo aver messo la benzina, il potere motore.
Yves Tumor
Romanticist / Dream Palette
Mare, estate, sveglia la mattina con tutto il carico del giorno prima: il primo sguardo all’orizzonte è ampio. Coerenza nell’eleganza da benessere senza farsi scoprire troppo, puoi rimanere distante dal pensiero di altri, essere composta senza sbilanciarti neanche con le amiche, forse solo una o due ti conosco tanto quanto tu conosci te, o forse di più. Vogliamo parlare del tuo rapporto con i fuochi d’artificio? Rimani incantata dai colori, dall’emozione che provoca e ti provoca il sapore della festa, quella del giorno prima, tutto sta nell’abbraccio che ti porti in giro le prime ore del mattino. Quella prima grande seduzione che cerchi. Forse è difficile che qualcuno la possa dare a te perché neanche tu forse la conosci bene. Comunque sei in una continua scoperta di te. Una rivoluzione, una infinita scoperta come sapere di saper andare su gli scii e azzerare la paura
Negrita
Che Rumore Fa La Felicità
Adolescenza indipendente, giochi da teenagers, loop di pazienza e determinazione. I tuoi genitori che parlano e si amano. Da questo sguardo decidi l’indipendenza. Biciclette al mare, giochi oltre la tua età. Il primo amore non si scorda mai e forse non si raggiunge più perché quel pizzico di incoscienza lo fa sentire unico, indistruttibile. Serve il binario, serve, ti serve quella responsabilità che sostiene i tuoi progetti di qualsiasi era; la capacità di resistere e vedere il divertimento alla radio o in televisione; la fedeltà che ti contraddistingue. Un pregio, o forse chissà un limite, la libertà, come ballare in mezzo ad una piazza indipendentemente da altri, chi balla e chi non balla.
Thom Yorke
Traffic (early)
Sintonia, ricerca di una festa paesana. Ti piace il movimento e non provi neanche a fotografarlo, lo tieni in memoria così, semplicemente. Chissà chi c’è su Marte, chi abita quel pianeta. Chissà chi abita in quella tua vecchia casa, chissà se è come l’avevi tu. Tutto continuamente si trasforma. Quando imparerai a dipingere, non ti basta una tela piccola, vuoi uno spazio gigantesco per scrivere e disegnare, qualcosa forse anche intrasportabile, che rimane lì ad ancorare ogni tuo fare. Pensi al sociale a chi sta peggio di te, a chi soffre, a chi deve compiere un viaggio infinito per trovare la sua dimensione, come dalla terra a Marte. Questa gente ti assomiglia. Anche se non siete gli stessi nel tuo animo c’è l’esploratore che taglia gli arbusti per farsi spazio nella giungla o come quando vai ad un party, ti piace farti spazio tra la gente come alla festa di Sant’Agata. Ecco la metafora ci porta una buona idea per capire la tua fede, dove indirizzare un pensiero mistico, una meditazione anche sotto ad un albero in mezzo ad un cocente contesto. La bellezza è che sai che lì vicino c’è casa tua, nei paraggi. Il tuo sguardo e le tue dinamiche sono diversi in un continuo cambiare, è incredibile come da un contesto trash fuori da confini e contesti subordinati tu possa trovare un clima di eleganza inverosimile e diventare una principessa. Chi ti conosce non ci crederebbe. Forse solo quelle due persone che ti conoscono bene, forse tua madre, forse è il suo sogno che vuole diventi il tuo. Per adesso forse prepari il presepe e/o l’albero di natale. Forse metti a centro tavola le decorazioni convenevoli, fuori ci può essere di tutto, per te non cambia.
Subsonica – Tutti I Miei Sbagli
Un palcoscenico, oltre la copertina, un suono di un campanello, una sigla di apertura, una suoneria dedicata, una confusione inutile. Sei ferma in mezzo al trambusto, l’immagine che vorresti che altri avessero di te, in un fermo immagine di un timelapse. Torna il girotondo, la giostrina, la spensieratezza, ogni gioia conquistata, lo spazio trovato. Raggiungere la meta, il puntiglio su ogni cosa, la testardaggine. Una radio accesa ad alto volume mentre la casalinga accudisce casa, felice.
La base di partenza di questo scritto di Ennio Flaiano è interessante “Appartengo alla minoranza silenziosa.” poi inizia un salto ad ostacoli o una serie di tornanti “Sono di quei pochi che non hanno più nulla da dire e aspettano.” Da dire c’è a volontà e idee, di pazienza tanta. “Che cosa? Che tutto si chiarisca? L’età mi ha portato la certezza che niente si può chiarire: in questo paese che amo non esiste semplicemente la verità.” Non è un fatto specifico, una intolleranza o problema di chiarezza è la verità che va messa in primo piano, questa chiarezza fa paura, spiazza; e come si fa a portarsi al dialogo, al convivio? Sembra quasi impossibile. Invece è possibile. Tolleranza da una parte e un’altra “Paesi molto più piccoli e importanti del nostro hanno una loro verità, noi ne abbiamo infinite versioni. Le cause? Lascio agli storici, ai sociologi, agli psicanalisti, alle tavole rotonde il compito di indicarci le cause, io ne subisco gli effetti.” Ognuno pensi al suo, ognuno sia un tassello di un puzzle chiamato vita in questa terra, ognuno faccia il meglio che può, ognuno costruisca la propria opera d’arte, ognuno si rispetti “E con me pochi altri: perché quasi tutti hanno una soluzione da proporci: la loro verità, cioè qualcosa che non contrasti i loro interessi.” Forse quello che sto facendo adesso, mi fermo curioso, leggo rileggo e impulsivamente rispondo, dibatto su un dibattito, offro il mio tempo al mio tempo in una infinita analisi di soluzione e catturo la poesia in ogni gesto. Sono tempi che la curiosità non è più andare tra boschi, sono i boschi che vanno tra noi. L’arte è continua ricerca, fabbisogno di stimoli e amore. “Alla tavola rotonda bisognerà anche invitare uno storico dell’arte per fargli dire quale influenza può avere avuto il barocco sulla nostra psicologia.” Molto spesso si scambia l’orpello come segno o alta definizione, invece rimane un orpello che sa di pretenzioso, di parte, il badge o la spilletta da affibbiare, l’elemento da visualizzare, come un cesso in mezzo ad una piazza, fa scandalo, attenzione e fa parlare. Pensiamoci. È lo shock dell’effetto e la capacità di mantenerlo qui sta la vittoria, è l’idea che è andata a centro. Il barocco è quella politica vestita sontuosamente in forma accademica e dentro vuota, interessata al disinteresse, solo di parte, in trincea difensiva di un orto incolto “In Italia infatti la linea più breve tra due punti è l’arabesco. Viviamo in una rete d’arabeschi” Mi ricorda Zorro (da citazione di Ennio Flaiano raccolta da Laura Sicignano)