Quando ascoltiamo gli altri, quando diamo loro attenzione, non siamo più egoisti. La cosa importante è dare valore a ogni persona e stare in buoni rapporti con tutti.
Nichiren Daishonin indirizzava lettere alle singole persone. Ogni lettera è differente, ma alla base di tutte c’è sempre il Buddismo. Non dobbiamo imparare a memoria tutto il Gosho, ma saperne il succo, le parti essenziali. Ciò che più conta non è studiare di per sé, ma mettere in pratica quello che studiamo.
Il Gosho serve per affrontare la vita, ogni persona può trovare un Gosho più adatto a una certa situazione. Quando studiamo per far stare bene gli altri, per trovare le frasi più adatte per incoraggiarli, proviamo una grande gioia.
Inoltre impariamo non solo studiando, ma anche incontrando tante persone diverse, dialogando.
Il problema è che spesso siamo incapaci di imparare: se consideriamo una persona inferiore, non impareremo mai nulla da lei. Ma con l’atteggiamento di imparare da tutti, troviamo il valore in ogni persona che incontriamo. È importante riuscire a sentire che davvero ogni persona è preziosa in egual modo, è un Budda.
Bello o brutto, ricco o povero: non è su questo che dobbiamo basarci.
Riguardo allo studio, un conto è la conoscenza, un altro è la saggezza. Accumulare conoscenza può anche significare avere più saggezza, ma la prima non porta necessariamente alla seconda. La cosa importante è la saggezza.
Una maggiore conoscenza è qualcosa di positivo, ma la saggezza dipende da quello che
desideriamo, dalla direzione che prendiamo con la nostra vita, dalla nostra intenzione. Per quale scopo utilizziamo la conoscenza, per il nostro tornaconto personale o per il bene dell’umanità?
Il punto è utilizzare bene la conoscenza.
L’ideale è interessarsi a tutto, non evitare qualcosa perché non ci interessa.
Nel Buddismo si parla del vero aspetto di tutti i fenomeni: tutti i fenomeni derivano dalla Legge mistica. Si dice anche che il saggio conosce le tre esistenze di passato, presente e futuro. C’è una coerenza profonda tra passato, presente e futuro: osservando il presente, il saggio conosce il passato e indovina il futuro.
Tratto da intervista a TAMOTSU NAKAJIMA, Quando studiamo per far stare bene gli altri, BS 186, pag 5-6